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S. T. D. E DELLA B. V. M.
G. R. A. Livatino e S. R. M. Rivi_Beati
Meditazione sul Vangelo di Mt 2,1-12
Oro, incenso e mirra.
Il Vangelo di oggi ci propone il brano dell’Epifania del Signore, Gesù Bambino è adorato dai re Magi, che giungono presso di lui al termine di un lungo viaggio. Guidati dalla sapienza del loro tempo, leggono negli astri un messaggio divino e immediatamente si mettono in cammino verso Occidente, per offrire al Dio bambino i loro tesori: oro, incenso e mirra.
Tre sapienti d’Oriente decidono di intraprendere un viaggio per adorare un Dio sconosciuto che parla loro attraverso un linguaggio che pochi potevano intendere: le stelle. Si lanciano all’avventura senza esitazioni, perseverando sulla via che il Signore stesso ha tracciato per loro, affrontando con fermezza e coraggio le difficoltà che continuano a trovare lungo il tragitto. E, questo, un atteggiamento che contrasta con lo scetticismo di Erode e dei suoi cortigiani, che si interessarono alla questione unicamente per prendere le dovute contromisure e assicurarsi così di mantenere il potere. Volevano evitare che una nascita inopportuna compromettesse i loro agi e le loro sicurezze. Sappiamo dal Vangelo stesso fin dove giunse la spietata furia di Erode. Nella nostra vita, questi due atteggiamenti spesso si alternano. Da una parte sentiamo l’impulso della generosità, e vogliamo gettarci di slancio nell’amare Dio servendo i fratelli. Dall’altra, il nostro egoismo, le comodità e, talvolta, la pigrizia ci spingono ad accontentarci di dipendere solo dalle nostre personali certezze: «stiamo bene come stiamo, non vogliamo ulteriori impegni. Il Signore, tuttavia, ci invita ad osare di più». Come accadde a quei Magi venuti dall’oriente che, da oscuri astrologi, divennero esempi della fede in Cristo dei popoli lontani. Per essere testimoni di Gesù, specialmente in questo mondo secolarizzato, è necessario andare oltre i nostri progetti puramente umani, per accedere alla dimensione dei piani divini. Sono imprese spesso difficili, ardue, ma che ci conducono al tesoro più prezioso: «Dio stesso. Oggi siamo invitati a rinunciare alle nostre false sicurezze, al nostro oro, al nostro incenso e alla nostra mirra, per poter guadagnare Dio stesso».
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