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29 febbraio, 2024

Buon onomastico, al giudice Falcone, che di terzo nome battesimale, fa di nome Augusto.

 Buon onomastico, al giudice Falcone, che di terzo nome battesimale, fa di nome Augusto.

Auguri di cuore, ci protegga da lassù, insieme a tutti quanti.

Barbara



Sant'Augusto Chapdelaine

 Sant'Augusto Chapdelaine


ome: Sant' Augusto Chapdelaine
Titolo: Martire in Cina
Nome di battesimo: Auguste Chapdelaine
Nascita: 6 gennaio 1814, Normandia
Morte: 29 febbraio 1856, Guangxi, Cina
Ricorrenza: 29 febbraio
Tipologia: Commemorazione
Beatificazione:
27 maggio 1900, Roma, papa Leone XIII
Canonizzazione:
1° ottobre 2000, Roma, papa Giovanni Paolo II


S. Augusto Chapdelaine nacque il 6 gennaio 1814 in Normandia da famiglia di agricoltori presso la quale rimase fino a 20 anni, quando entrò nel seminario di Coutances dove fu ordinato sacerdote nel 1843.

Fu destinato come parroco a Boucey ma presto maturò la vocazione missionaria per cui entrò nella Società delle Missioni Estere di Parigi nel 1851 e, dopo breve preparazione, fu inviato nel 1852 alla missione cinese di KuangSi.

Si fermò comunque alla frontiera della Cina per apprendere la lingua prima di affrontare le vere e proprie fatiche apostoliche alle quali si dedicò a partire dal 1855. Quasi subito però fu denunciato alle autorità e, nonostante avesse cercato di trovare rifugio nella casa di un mandarino cristiano, all'inizio del 1856 fu arrestato insieme con alcuni confratelli. Rinchiuso in una gabbia di bambù con la testa fuori dalle sbarre superiori, già morto fu condannato alla decapitazione il 29 febbraio dello stesso anno.

Fu beatificato il 27 maggio 1900 da Papa Leone XIII e canonizzato il primo di ottobre del 2000 da Papa Giovanni Paolo II, insieme ad altri 120 cristiani morti in Cina tra il XVII e XX esimo secolo.

MARTIROLOGIO ROMANO. Nella città di Xilinxian nella provincia del Guangxi in Cina, sant’Agostino Chapdelaine, sacerdote della Società per le Missioni Estere di Parigi e martire, che, arrestato dai soldati insieme a molti neofiti per avere per primo seminato la fede cristiana in questa regione, colpito da trecento frustate e costretto in una piccola gabbia, morì infine decapitato.

✝ Pensiero del 29 Febbraio 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, beato, è Colui, che crede nella giustizia e la persevera, con credibilità.

Barbara


Versetto del Giorno

Non annullo dunque la grazia di Dio; infatti, se la giustificazione viene dalla legge, Cristo è morto invano.

Galati 2:21

Memoria

Ricorrenza, dell'onomastico, al giudice Falcone, che di terzo nome battesimale, fa di nome Augusto.


28 febbraio, 2024

Memoria Ricorrenza, della salita al Cielo di don Carlo Gnocchi

 Memoria

Ricorrenza, della salita al Cielo di don Carlo Gnocchi
28 febbraio 1956
28 febbraio 2024

Ci protegga, da lassù, è sempre nel nostro cuore



✝ Pensiero del 28 Febbraio 2024

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, resta vicino a me, perché la vita, è un attimo.

Barbara

Versetto del Giorno

Quando uno peccherà facendo, senza saperlo, una cosa vietata dal Signore, sarà colpevole e dovrà scontare la mancanza.

Levitico 5:17

Memoria

Ricorrenza, della salita al Cielo di don Carlo Gnocchi

28 febbraio 1956

28 febbraio 2024



27 febbraio, 2024

✝ Pensiero del 27 Febbraio 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, il TUO pellegrinaggio, con la TUA santa CAMICIA, stai inebriando, tutte le diocesi d'Italia, benedicendole. Grazie di cuore.

Barbara



Versetto del Giorno

«Su, venite e discutiamo».
dice il Signore:
«Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve.
Se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana».

Isaia 1:18

26 febbraio, 2024

Sono passati 53 anni dalla scomparsa di Fernandel, il 26 febbraio 1971 ci lasciava nella sua casa di Parigi.

 Sono passati 53 anni dalla scomparsa di Fernandel, il 26 febbraio 1971 ci lasciava nella sua casa di Parigi.

Nel luglio del 1970 iniziarono le riprese del sesto film di Don Camillo. Fernandel, però, iniziò ad accusare seri problemi di salute durante le riprese.
Purtroppo nel giro di pochi mesi la situazione si aggravò irrimediabilmente.
Il suo addio non permise il completamento delle riprese del film, che fu rifatto capo, con un altro protagonista. Uscì nel 1972, ma si rivelò un vero e proprio flop.
Con Fernandel quindi se ne andò anche Don Camillo uniti per sempre da un legame indissolubile.
Ciao Don Camillo ❤️



✝ Pensiero del 26 Febbraio 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, TU sei, come una lampada, che insieme a Cristo ed alla Vergine Maria, illuminate il mio sentiero di Vita.

Barbara

Versetto del Giorno

Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la pone sotto un letto; la pone invece su un lampadario, perché chi entra veda la luce.

Luca 8:16

Memoria

Ricorrenza della morte di Fernandel il mitico don Camillo

26 febbraio 1971 26 febbraio 2024

25 febbraio, 2024

San Gerlando di Agrigento

 San Gerlando di Agrigento

autore: Bottega siciliana anno: sec. titolo: San Gerlando



Al vescovo Gerlando si deve la riorganizzazione della diocesi di Agrigento dopo la lunga occupazione musulmana che durò dall'829 al 1086. Nominato primicerio della Schola cantorunt della chiesa di Mileto (Catanzaro) dal gran conte di Sicilia Ruggero I degli Mtavilla, dopo la riconquista di Agrigento dall'occupazione araba e il ristabilimento della gerarchia ecclesiastica nell'isola, Gerlando fu nominato, dallo stesso conte, vescovo della città nel 1088, consacrato poi a Roma da papa Urbano 11 (la bolla di conferma pontificia è del 1098).

La sua opera di riorganizzazione della comunità cristiana di Agrigento, che dopo l'occupazione musulmana contava pochi cristiani, lo portò in sei anni a costruire l'episcopio e la cattedrale, dedicati alla Madonna e a san Giacomo.

Fortificò il castello di Agrigento (nome assunto dalla città nel 1927, ma che allora si chiamava Girgenti dal nome Gergent datole dagli arabi). Partecipò poi al convegno di Mazara del 1098, in cui il conte Ruggero I e i vescovi della Sicilia giunsero a un accordo per la ripartizione delle decime; sempre a Gerlando è dato il merito di aver battezzato e convertito il signore arabo Charnud, chiamato poi Ruggero Achmet.

Gerlando morì il 25 febbraio 1100, e le sue reliquie subirono varie traslazioni a opera dei vescovi agrigentini nel 1159 e 1264. Tuttora è venerato come patrono della città siciliana

MARTIROLOGIO ROMANO. Ad Agrigento, san Gerlando, vescovo, che riordinò la sua Chiesa liberata dal potere dei Saraceni.

✝ Pensiero del 25 Febbraio 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, ogni giorno, il mio viso, s'illumina d'immenso, perché grazie a Dio, riesco, a contemplare, il TUO AMORE.

Barbara

Versetto del Giorno

Tenete a mente che chi semina scarsamente, scarsamente raccoglierà e chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà.

II Corinzi 9:6

24 febbraio, 2024

✝ Pensiero del 24 Febbraio 2024

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, beato chi cammina, nella via della GIUSTIZIA, con cedibilità, fedeltà ed amore, con sguardo verso Dio.

Barbara

Versetto del Giorno

Ho scelto la via della giustizia, mi sono proposto i tuoi giudizi.

Salmo 119:30



23 febbraio, 2024

Memoria Ricorrenza della nascita terrena di Madre Angelica Defendi S. O.S., al secolo Elena Defendi

 Memoria

Ricorrenza della nascita terrena di Madre Angelica Defendi S. O.S., al secolo Elena Defendi

Le nostre preghiere, arrivino, fin lassù, con tanti baci. Auguri di cuore.

Barbara 



23 febbraio 1942

23 febbraio 2024

✝ Pensiero del 23 Febbraio 2024

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, Sono stato crocifisso, con Cristo, e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me, e sei diventato eterno.

Barbara

Versetto del Giorno

Sono stato crocifisso, con Cristo, e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me.

Galati 2:20

Memoria

Ricorrenza della nascita terrena di Madre Angelica Defendi S. O.S., al secolo Elena Defendi




22 febbraio, 2024

Cattedra di San Pietro Apostolo

Cattedra di San Pietro Apostolo

autore: Guido Reni anno: XVII sec. titolo: La consegna delle chiavi luogo: Museo del Louvre
Nome: Cattedra di San Pietro Apostolo
Titolo: Consegna delle chiavi
Ricorrenza: 22 febbraio
Tipologia: Festa


Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del regno

* Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarea di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». Risposero: «Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti».

Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».

E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».




S. Pietro, prima di portare il Vangelo a Roma, stabilì la sua sede in Antiochia. Era giusto che la capitale dell'Oriente avesse per primo vescovo il Principe degli Apostoli, a cui Gesù aveva detto: «Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecorelle». E colà S. Pietro suscitò in breve tempo una eletta schiera di convertiti che per i primi ebbero l'onore di portare il titolo di Cristiani, ossia seguaci di Cristo.

Non si sa precisamente quanto tempo S. Pietro governasse la Chiesa di questa città. Tuttavia, la festa di questa Cattedra è antichissima. Nella primitiva Chiesa i Cristiani e quelli d'Oriente in modo speciale celebravano l'anniversario della loro rigenerazione spirituale. Non si davano ai diletti corporali, ma rinnovavano solennemente i voti fatti nel Battesimo, e ringraziavano Dio di averli ricevuti per sua misericordia nel novero dei suoi figliuoli. Questo lo chiamavano il giorno della loro rinascita spirituale. I vescovi, conforme a questa pia pratica, celebravano anche l'anniversario della loro consacrazione, e il popolo si univa a loro. Tale fu l'origine della festa della cattedra di S. Pietro.

«Noi dobbiamo celebrare la festa della Cattedra di S. Pietro, scriveva già S. Leone Papa, con la stessa gioia con cui celebreremo il martirio del Principe degli Apostoli. Con ciò noi richiamiamo alla memoria contemporaneamente e la sua entrata in cielo, e l'innalzamento alla dignità di primo pastore della Chiesa militante». Nelle lezioni del Breviario sono riportate le belle parole di S. Agostino: «Il Signore ha eletto Pietro a fondamento della sua Chiesa stessa; perciò, la Chiesa onora questo fondamento sopra il quale si erige l'altezza dell'edificio ecclesiastico. Onde convenientemente il salmo dice: Lo esalteranno nella Chiesa della plebe e lo loderanno nella cattedra dei seniori. Sia benedetto il Dio che si degnò di esaltare nella Chiesa il beato Apostolo, poiché è giusto che sia onorato questo fondamento per mezzo del quale si può salire al cielo».

Sappiamo le parole che il Divino Maestro disse ai Capo degli Apostoli: «Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa». Commenta S. Agostino: «Sei pietra, perché la mia virtù che ti consolida, cosicché quelle cose che sono di mia proprietà sono pure tue per partecipazione». Ecco la dignità conferita a Pietro, per cui merita tutta la nostra venerazione.

PRATICA. Ricordiamoci nelle nostre preghiere del successore di S. Pietro, il Papa, perché il Signore lo conservi, lo vivifichi, e gli dia la grazia di estendere il suo regno fino ai confini del inondo.

PREGHIERA. Dio, che istruisti la moltitudine delle nazioni con la predicazione del beato Pietro apostolo, fa che, come ne veneriamo la memoria, così ne risentiamo il patrocinio presso di Te.

MARTIROLOGIO ROMANO. La Cattedra di san Pietro Apostolo ad Antiochia, dove per la prima volta i discepoli furono chiamati Cristiani.

✝ Pensiero del 22 Febbraio 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, a TE, affido la giustizia in TE, confido.

Barbara

Versetto del Giorno

La fede dipende dunque dalla predicazione, e la predicazione a sua volta, si attua per la parola di Cristo.

Romani 10:17


Giovedì – 1.a Quaresima – CATTEDRA DI SAN PIETRO – Festa

Meditazione sul Vangelo di Mt 16,13-19

Il Signore è il mio pastore.

Con la Prima Lettera di Pietro, siamo aiutati insieme agli «anziani» (presbiteri, da cui preti) della comunità ad accudire alle persone «volentieri», non da padroni, né per alcun personale interesse. E questo per attendere «il Pastore supremo». Siamo preparati ad accogliere l’annuncio di Gesù nel Vangelo e vivere un rinnovato buon discernimento.

Siamo al nord di Israele, presso le falde della catena dell’ante-Libano, a Cesarea di Filippo. Gesù pone «ai suoi discepoli» la domanda che si rinnoverà nei secoli e per ogni persona, per concettizzare sul fondativo rapporto, determinante per la vita di tutti. «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Conosciamo la risposta data allora. Possiamo facilmente fare memoria di tutto ciò che i nostri contemporanei, e molte volte i nostri conterranei, hanno detto su Gesù. La risposta di Pietro, nella tradizione evangelica di Matteo, ha una completezza e correttezza ideale: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». Ma è nella risonanza che esprime Gesù a Pietro che dobbiamo ulteriormente meditare: “Beato sei tu, Simone…”; tu, Pietro, sei davvero felice della gioia e della felicità possibile nella storia, che Dio dona. «Perché né carne, né sangue»: giacché non la tua consistenza creaturale, né la tua educazione e tradizione vitale, «ma il Padre mio che è nei cieli…» te lo ha rivelato. La fede in Gesù, il Signore, è solo dono, opera di Dio. Per questo è in grado di dare libertà e di sciogliere da ogni vincolo nefasto.


La liturgia di oggi è illuminata dal pensiero della paternità di Dio. Gesù stesso afferma che Pietro ha parlato per ispirazione del Padre, riconoscendo in lui il Messia, il Figlio di Dio: "Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli". È dal Padre che viene ogni cosa buona, e in particolare è dal Padre che viene la vita soprannaturale, il cui inizio e fondamento è la fede in Gesù.
E anche Gesù è docile al Padre. Non sceglie di sua iniziativa il primo fra gli Apostoli, ma aspetta che il Padre manifesti la sua scelta e soltanto dopo, quando il riconoscimento di Pietro indica la scelta del Padre, dice a Simone, a Pietro: "Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa". C'è dunque un riconoscimento reciproco, basato sull'iniziativa del Padre. Simone riconosce in Gesù il Figlio di Dio, Gesù riconosce in Simone la pietra fondamentale della sua Chiesa.
Anche nella sua bellissima lettera Pietro rivela la sua docilità all'ispirazione del Padre e la sua riconoscenza verso di lui.
Nei primissimi versetti parla della prescienza del Padre: tutto si compie per iniziativa di Dio, che sceglie i suoi eletti "mediante la santificazione dello Spirito per obbedire a Gesù Cristo".
E subito dopo erompe in una acclamazione: "Sia benedetto Dio e Padre", per i benefici che già ci ha elargito e per quelli che ci ha preparati: "Sia benedetto Dio e Padre del Signore Gesù Cristo: nella sua grande misericordia egli ci ha rigenerati". Dio si è di nuovo
manifestato Padre per noi; già ci aveva dato la vita, ora ci ha nuovamente generati, "mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti". Il Padre si è di nuovo rivelato tale donandoci una vita al di là della morte, una vita, dunque, eterna.
Questa generosità che il Padre ci ha dimostrato nel passato è evidentemente promessa d'una altrettanto grande generosità per il futuro. Infatti, Pietro continua: "Ci ha rigenerati per una speranza viva". Già possediamo la vita eterna, ma in germe, un germe colmo di speranza, teso verso il perfetto compimento. Pietro non ha parole abbastanza belle per descrivere quello che Dio ci darà: "Una eredità che non si corrompe, non si macchia, non marcisce, conservata nei cieli...".
Ed è una prospettiva estremamente positiva. Pietro vede la grande bontà di Dio nel passato, vede la grande bontà di Dio per il futuro.
E fra questi due spazi immensi di gioia c'è un piccolo momento di prova: "Perciò siete ricolmi di gioia anche se ora dovete essere per un po' di tempo afflitti da varie prove".
Realmente tutte le difficoltà, le contrarietà, le tribolazioni della vita, che spesso occupano tutto il nostro orizzonte soffocandoci, Pietro le vede come qualcosa quasi trascurabile, un breve momento di afflizione fra due manifestazioni indescrivibili della bontà e generosità divine.
Ed anche queste prove sono lette in maniera molto positiva: sono necessarie per purificare la nostra fede, come l'oro si purifica nel fuoco.
È molto consolante per noi questa visione della vita cristiana, la vita che noi viviamo giorno per giorno e che san Pietro ci presenta con tanto entusiasmo.
Chiediamo a lui che ci aiuti ad essere docili al Padre e pieni di fiducia nel suo amore.


Giovedì 22 Febbraio ​
CATTEDRA DI SAN PIETRO (f); S. Pascasio; S. Margherita da Cortona
1.a di Quaresima 1Pt 5,1-4; Sal 22; Mt 16,13-19
Il Signore è il mio pastore: «Non manco di nulla».

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 22)
Rit: Il Signore è il mio pastore: «non manco di nulla».

Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l'anima mia,
mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.

Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.

Lode e onore a te, Signore Gesù.

21 febbraio, 2024

✝ Pensiero del 21 Febbraio 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, proteggimi, come fai sempre, perché oggi, pomeriggio, devo fare una visita ortopedica. Grazie di cuore.

Barbara

Versetto del Giorno

È sulla via della vita chi osserva la disciplina, chi trascura la correzione si smarrisce.

Proverbi 10:17

20 febbraio, 2024

Memoria Ricorrenza della Nascita Terrena Cornelis Teunis Brandes detto Bob

 Memoria

Ricorrenza della Nascita Terrena Cornelis Teunis Brandes detto Bob
20 febbraio 1912
20 febbraio 2024
Auguri celesti di cuore
Marito di Jenny Brandes-Brilleslijper 


Santa Giacinta Marto

 Santa Giacinta Marto


Nome: Santa Giacinta Marto
Titolo: Veggente di Fatima
Nome di battesimo: Jacinta de Jesus Marto
Nascita: 11 marzo 1910, Aljustrel, Portogallo
Morte: 20 febbraio 1920, Lisabona, Portogallo
Ricorrenza: 20 febbraio
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Beatificazione:
13 maggio 2000, Fátima, papa Giovanni Paolo II
Canonizzazione:
13 maggio 2017, Fátima, papa Francesco


Jacinta de Jesus Marto, settima figlia di Manuel Pedro Marto e Olimpia de Jesus, era una pastorella nata ad Aljustrel, in Portogallo l'11 marzo 1910, ma è diventata famosa, assieme a suo fratello Francisco e alla loro cuginetta Lucia, per essere stata testimone di alcuni eventi miracolosi: le apparizioni della Madonna.

Giacinta era una bambina come le altre e conduceva una vita semplice: le piaceva giocare e ballare quando possibile.

Ma la sua esistenza cambiò quel 13 maggio 1917 quando, in un luogo chiamato Cova da Iria, nei pressi di Fatima, assistè alla prima apparizione di quella conosciuta in seguito come Madonna di Fatima.

Nonostante la sua giovanissima età il cambiamento fu radicale, ella infatti si fece seria e modesta, e il suo spirito di sacrificio divenne parte integrante della sua giovane vita: si privava anche della merenda per aiutare i bambini di due famiglie bisognose, e la sua preoccupazione più grande era la salvezza delle anime dei peccatori, per le quali pregava ininterrottamente.

Per i successivi sei mesi da quella prima apparizione, così come aveva loro annunciato la “Signora più brillante del sole” tornarono in quel luogo ogni 13 del mese fino per raccogliere il Suo messaggio.

Nella sua semplicità capì che l'inferno era una realtà terribilmente seria e che a lei era chiesto di impegnarsi perché tante persone potessero evitare un castigo così severo. Continuava a chiedere a Lucia: «Non si esce mai di là?» «No». «E dopo tanti e tanti anni?» «No, l'inferno non finisce mai». «E se noi preghiamo molto per i peccatori, Nostro Signore li libererà di lì? Poverini! Dobbiamo fare tanti sacrifici».

Giacinta fu vittima dell'epidemia di febbre spagnola che la colpì assieme a tante altre persone e morì all'età di 9 anni il 20 febbraio 1920. Beatificata da Giovanni Paolo II il 13 maggio 2000, è stata proclamata santa da Papa Francesco il 13 maggio 2017, in occasione del centenario della prima apparizione. Il suo corpo attualmente è conservato nel Santuario di Fatima.

«Un giorno, quando Giacinto e Francesco avevano ormai contratto la malattia che li costringeva a letto, la Vergine Maria venne a visitarli in casa, come racconta Giacinta: "A me ha chiesto se volessi ancora convertire peccatori. Le ho detto di sì: E, quando si avvicina il momento della dipartita di Francesco, la piccola gli racco-manda: "Da parte mia porta tanti saluti a nostro Signore alla Madonna e di' loro che sono disposta a sopportare tutto quanto vorranno per convertire i peccatori". Giacinto potrebbe benissimo esclamare con san Paolo: "Mi rallegro di soffrire per voi, completando in me stesso quello che manca alle tribolazioni di Cristo a vantaggio del suo corpo che è la Chiesa"» (Giovanni Paolo li).

MARTIROLOGIO ROMANO. In località Aljustrel vicino a Fatima in Portogallo, Santa Giacinta Marto, che, sebbene ancora fanciulla di tenera età, sopportò con pazienza il tormento della malattia da cui era affetta e testimoniò con fervore la sua devozione alla beata Vergine Maria.

✝ Pensiero del 20 Febbraio 2024

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, nel TUO sacrificio, c'è l'insegnamento alla fedeltà, all'amore, al prossimo. Grazie di cuore.

Barbara



Versetto del Giorno

Per questa grazia, infatti siete salvi mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene.

Efesini 2:8-9

Memoria

Ricorrenza celeste di Santa Giacinta Marto la piccola Veggente di Fatima

20 febbraio 1910 20 febbraio 2024

Memoria

Ricorrenza della Nascita Terrena Cornelis Teunis Brandes detto Bob

20 febbraio 1912

20 febbraio 2024

Auguri celesti di cuore

Marito di Jenny Brandes-Brilleslijper

19 febbraio, 2024

✝ Pensiero del 19 Febbraio 2024

 

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, TU, per me, sei come un diamante, più prezioso, che Dio, potesse creare, tramite i tuoi cari genitori.

Barbara

Versetto del Giorno

Ora il timore del Signore sia con voi; nell'agire badate che nel Signore nostro Dio non c'è nessuna iniquità; egli non ha preferenze personali né accetta doni.

II Cronache 19:7

18 febbraio, 2024

✝ Pensiero del 18 Febbraio 2024

SUB TUTELA DEI

S. T. D. E DELLA B. V. M.

GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO UOMO LAICO MARTIRE PER LA GIUSTIZIA INDIRETTAMENTE ANCHE DELLA FEDE_Beato

Caro Rosario Angelo, aiutateci, a camminare, nei sentieri, dell'umiltà, fedeltà e dell'amore, in voi confidiamo. Grazie di cuore.

Barbara

Versetto del Giorno

È meglio rifugiarsi nel Signore, che confidare nell'uomo.

Salmo 118:8