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15 gennaio, 2022

✝ Pensiero del 15 gennaio 2022

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S. T. D. E DELLA B. V. M.

G. R. A. Livatino UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede_Beato

Meditazione sul Vangelo di Mc 2,13-17
Sono venuto per chiamare i peccatori.
Quello di esattore delle tasse era già al tempo di Cristo un mestiere che non influiva positivamente sui rapporti umani. Matteo, detto anche Levi, figlio di Alfèo, era ritenuto dai suoi concittadini e clienti, uno speculatore e un collaborazionista asservito agli stranieri invasori, i romani. Insomma, un pubblico peccatore. Agli irreprensibili custodi della Legge ebraica parve un’aperta provocazione il gesto del Maestro che chiede a Matteo di seguirlo. E se questi “alzatosi, lo seguì”, come di slancio, il suo cuore era certo maturo almeno per scoprire questa nuova, insospettata vocazione. Dio si è fatto uomo in Cristo per avvicinarsi ai peccatori, e tutti noi lo siamo. Ma alcuni fingono di non saperlo.
Quale senso avrebbe vendere pane a un fornaio? Cristo è venuto a portare se stesso, Parola e Pane di Vita, a noi. Siamo noi, uomini e donne di ogni tempo, su questa terra, che abbiamo bisogno del Vangelo e dell’Eucaristia. Tanto più ne hanno i peccatori più incalliti. La svolta decisiva sta però nel riconoscersi peccatori. In molte terapie psicologiche la premessa sta nel fatto che il paziente deve riconoscere e accettare la sua condizione di malato. Da lì si parte poi per affrontare il processo di guarigione. Se trascuro i segnali di dolore che il mio corpo mi invia, e lascio che passi troppo tempo prima di sedermi sul lettino del medico, non faccio altro che aggravare le mie condizioni di salute. Per questo, oggi, da tutte le parti ci dicono che è bene far spesso controlli e analisi. Siamo nell’era del benessere, e si insiste molto sulla cura – soprattutto estetica – del corpo. È dell’anima che siamo ancora troppo pochi a preoccuparci. E, come per la salute fisica non basta evitare fumo, alcol e strapazzi, ma è opportuno seguire un regime alimentare equilibrato e fare un po’ di attività fisica, anche al livello dello spirito la strategia della difesa passiva non è sufficiente a metterci al riparo da brutte sorprese. Le virtù vanno praticate, o sarà l’inerzia a immobilizzare ogni slancio dell’anima. Una moglie si aspetta che il marito le riservi attenzioni anche dopo vent’anni di vita coniugale. Dio ci ama da sempre. Quali attenzioni riserviamo a lui? Lo incontriamo nella preghiera, nella confessione, nella comunione? Ritenersi sani a prescindere può rivelarsi un atteggiamento suicida: di certo, così è per lo spirito. Riconoscere i nostri peccati è invece un salutare esercizio di umiltà, che ci permetterà di riconoscere subito il Signore che si avvicina al nostro banco delle imposte e ci chiama a seguirlo.

Sabato 15 Gennaio 
1.a del Tempo Ordinario
S. Mauro; S. Secondina; S. Probo
Signore, il re gioisce della tua potenza!
1Sam 9,1-4.17-19.26a; 10,1a; Sal 20; Mc 2,13-17

Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione.

(Luca 4,18)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 20)
Rit: Signore, il re gioisce della tua potenza!

Signore, il re gioisce della tua potenza!
Quanto esulta per la tua vittoria!
Hai esaudito il desiderio del suo cuore,
non hai respinto la richiesta delle sue labbra.

Gli vieni incontro con larghe benedizioni,
gli poni sul capo una corona di oro puro.
Vita ti ha chiesto, a lui l’hai concessa,
lunghi giorni in eterno, per sempre.

Grande è la sua gloria per la tua vittoria,
lo ricopri di maestà e di onore,
poiché gli accordi benedizioni per sempre,
lo inondi di gioia dinanzi al tuo volto.

Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione.

(Luca 4,18)

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