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S. T. D. E DELLA B.
V. M.
G. R. A.
Livatino UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_
alla_Fede_Beato
Siamo troppo portati, a fare alleanza CON IL MALE. Gesù, è venuto a liberarci.
Meditazione sul Vangelo di Mc 1,21b-28
Che c’entri con noi, Gesù Nazareno?
I prodigi compiuti da Gesù, oltre all’ammirazione inziale, seminano via via sempre più sconcerto tra coloro che hanno già deciso che la “dottrina nuova, insegnata con autorità” – un atteggiamento nuovo, quasi rivoluzionario per quei tempi – da questo rabbi, è scomoda e deleteria per il loro quieto vivere. Perfino i demoni gli ubbidiscono. Quello che è, dice e fa è al di fuori da qualsiasi loro schema mentale: tantomeno possono immaginare che sia lui il Messia. Tutti parlano di lui e dei suoi i prodigi, ma solo alcuni passeranno dall’ammirazione all’accoglimento delle sue parole e alla fede.
È solo l’evento prodigioso, il miracolo, il fatto scientificamente inspiegabile che sconcerta la gente, nella predicazione di Cristo? O c’è dell’altro? Quello spirito maligno che torturava lo spirito e il corpo di quel pover’uomo riconosce subito Gesù e lo dichiara apertamente: “io so chi sei tu: il Santo di Dio!”. Perfino il maligno non resta indifferente di fronte al Maestro. Capita, invece, di entrare in una chiesa, magari antica, piena di monumenti e di turisti, e quasi nessuno riconosce, lì, la presenza del Santo di Dio. Accade che, quando un sacerdote invita o offre il conforto del sacramento, la gente gli faccia il vuoto intorno. Ma se non riconosciamo Dio, nemmeno distinguiamo più ciò che a lui si ribella: il peccato, e il maligno. È sottile la sua strategia. Non ci si difende da un pericolo che non si riconosce. Non ci si difende dai miti e dalle leggende. Così, privi dei valori di riferimento, incapaci di discernere ciò che scegliamo e viviamo, passiamo attraverso gli anni, lontani da Dio ed esposti alle lusinghe di chi ci vuole distrarre dalla meta: il nostro posto nel regno del Padre. Ma ecco che una dottrina nuova, insegnata con autorità, viene a scuoterci dal torpore della routine. Ci stupisce sapere che Dio ci ama e ci aspetta sulla porta del nostro cuore. Apriamogli, abbracciamolo nell’intimità della preghiera, aggrappiamoci alla Sua mano, i sacramenti, la Messa domenicale. Con Cristo, né su di noi, né sulla Chiesa le forze dell’inferno prevarranno. “Tutto posso in colui che mi dà forza”. Evitiamo la tentazione, vinciamola rifugiandoci in Maria, la Madre cui Gesù ci ha affidati.
11 Gennaio
1.a del Tempo Ordinario
S. Igino; S. Paolino di Aquileia; B. Bernardino Scammacca
Il mio cuore esulta nel Signore, mio salvatore
1Sam 1,9-20; Cant. 1Sam 2,1.4-8; Mc 1,21b-28
Accogliete la parola di Dio non come parola di uomini, ma, qual è veramente, come parola di Dio.
(I Tessalonicesi 2,13)
SALMO RESPONSORIALE (1 Salmo 2,1.4-8)
Rit: Il mio cuore esulta nel Signore, mio salvatore.
Il mio cuore esulta nel Signore,
la mia forza s’innalza grazie al mio Dio.
Si apre la mia bocca contro i miei nemici,
perché io gioisco per la tua salvezza.
L’arco dei forti s’è spezzato,
ma i deboli si sono rivestiti di vigore.
I sazi si sono venduti per un pane,
hanno smesso di farlo gli affamati.
La sterile ha partorito sette volte
e la ricca di figli è sfiorita.
Il Signore fa morire e fa vivere,
scendere agli inferi e risalire.
Il Signore rende povero e arricchisce,
abbassa ed esalta.
Solleva dalla polvere il debole,
dall’immondizia rialza il povero,
per farli sedere con i nobili
e assegnare loro un trono di gloria.
Accogliete la parola di Dio non come parola di uomini, ma, qual è veramente, come parola di Dio.
(I Tessalonicesi 2,13)
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