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14 gennaio, 2022

✝ Pensiero del 14 gennaio 2022

S. T. D. E DELLA B. V. M.

G. R. A. Livatino UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede_Beato

La vera paralisi, che distrugge lo Spirito e l'anima, è il peccato. Per questo Gesù, prima del miracolo esteriore, compie il più importante: «Quello interiore».

Meditazione sul Vangelo di Mc 2,1-12

Che cosa è più facile?

Nel Vangelo di Marco, quella che abbiamo letto oggi è la prima occasione in cui Cristo perdona i peccati. A poco a poco si rivela l’ampiezza e la profondità della sua missione di Salvatore: curare e guarire malati e infermi, confortare i poveri, e scacciare demoni. Ma il vero motivo dell’Incarnazione, ciò che ha portato il Figlio di Dio tra noi, e che condurrà l’Agnello di Dio a morire sulla croce per noi, è quello di rimettere i peccati degli uomini, cioè restaurare il rapporto d’amore tra il Creatore e le sue creature.

Di fronte ai problemi, si possono assumere diverse linee di condotta. Ci si ferma, spaventati o imbarazzati, aspettando che cambi qualcuna delle circostanze. Oppure si affronta il problema, un poco alla volta, fermandosi a discutere di tutte le possibili alternative a ogni passo. O si va dritti alla soluzione, superando qualsiasi ostacolo intermedio per giungere quasi di slancio, all’obiettivo. Tra gli amici di quel paralitico doveva certo esserci qualcuno che aveva assunto quest’ultimo atteggiamento. Le case dell’epoca non avevano piani superiori, ma scoperchiare il tetto e calare il lettuccio con sopra l’infermo, senza che nessuno si facesse male, rimaneva, oltre che una trovata quantomeno originale, anche un’impresa difficile da realizzare. D’altra parte, una folla numerosa aveva gremito ogni metro quadro di quella casa. Cosa si poteva fare? Far chiamare fuori il Maestro. Oppure aspettare un po’: prima o poi sarebbe uscito. No. Non potevano aspettare. Meglio, non volevano aspettare. Pronti a realizzare l’imprevedibile per incontrare Cristo. Poi, un’altra sorpresa. Il Maestro, viste le sue condizioni, non lo cura, ma gli rimette i peccati. Al paralitico e, forse, anche ai suoi, questo bastava. Nessuno di loro si lamenta, né pretende di più. A Lourdes, pochissimi guariscono miracolosamente, ma moltissimi tornano pacificati e arricchiti spiritualmente. Recuperare la buona salute nel rapporto con Dio, questo è ciò che Gesù sa essere prioritario, per ciascun uomo. Poi, verrà anche la guarigione fisica. Aver cura della propria anima è la premessa per aver cura della vita sotto ogni altro aspetto.

 14 Gennaio 

1.a del Tempo Ordinario
S. Felice di Nola; S. Nino; S. Malachia pr.; B. Odorico da Pordenone
Canterò in eterno l’amore del Signore
1Sam 8,4-7.10-22a; Sal 88; Mc 2,1-12

Un grande profeta è sorto tra noi, e Dio ha visitato il suo popolo.

(Luca 7,16)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 88)
Rit: Canterò in eterno l’amore del Signore.

Beato il popolo che ti sa acclamare:
camminerà, Signore, alla luce del tuo volto;
esulta tutto il giorno nel tuo nome,
si esalta nella tua giustizia.

Perché tu sei lo splendore della sua forza
e con il tuo favore innalzi la nostra fronte.
Perché del Signore è il nostro scudo,
il nostro re, del Santo d’Israele.

Un grande profeta è sorto tra noi, e Dio ha visitato il suo popolo.

(Luca 7,16)

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