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23 gennaio, 2022

✝ Pensiero del 23 gennaio 2022

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S. T. D. E DELLA B. V. M.

G. R. A. Livatino UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede_Beato

Gesù, si fa interprete delle Scritture, rivelando Dio all'uomo. 

Meditazione sul Vangelo di Lc 1, 1-4; 4, 14-21

Gli occhi di tutti stavano fissi sopra di lui.

Sia la prima lettura che il vangelo parlano del libro della Scrittura. Esdra, nella prima lettura, proclama il libro della Legge di fronte a tutto il popolo, «chiarendo e interpretando il senso, perché comprendessero la lettura». Nella sinagoga di Nazaret, Gesù si alza, un giorno di sabato, per fare la lettura del volume del profeta Isaia. Il popolo di Israele ha sempre mantenuto viva la speranza della venuta del Messia, come compimento delle promesse di Dio. Anche al tempo di Gesù il popolo attendeva il compimento delle Scritture. Gesù annuncia il compimento di questa attesa nella sinagoga di Nazareth: in lui la salvezza è giunta tra gli uomini.

Si può dire che il giudaismo, il cristianesimo e l’islamismo sono in certa maniera le religioni del Libro. Per un pio giudeo del tempo di Gesù, i punti fondamentali di riferimento religioso erano il tempio e la Torah cioè il Libro della legge, l’Antico Testamento. In entrambi è presente Javeh con la sua benevolenza e il suo amore. In entrambi, dialoga con l’uomo come un amico con i suoi amici, come si vede nella prima lettura, in cui il popolo intero celebrò l’avvenimento con una grande festa «perché aveva compreso le parole che gli avevano insegnato». Entrambi sono via di salvezza non solo per i giudei, ma per tutte le nazioni. Gesù, come buon giudeo, ascoltò e lesse la Torah, in molteplici occasioni e celebrazioni religiose. La sua familiarità con la scrittura fu tale da poter dire senza esitazione nella sinagoga di Nazareth: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che avete appena udito». L’Antico e il Nuovo Testamento sono i due polmoni con cui respirano la fede, la morale e la pietà dei cristiani. È importante che sappiamo leggere l’Antico Testamento «con occhi cristiani», in quanto in esso è già presente, in forma velata, il Nuovo Testamento. Poiché «tutta la Scrittura è un solo libro, e codesto libro è Cristo», ci insegna Ugo di San Vittore. La Bibbia è un libro sacro, che dà norma alla nostra fede e alla nostra vita. Non può essere un libro di passatempo o di lettura superficiale, non impegnativa. È la Parola che Dio rivolge personalmente a me e perciò mi interpella, mi legge e mi interpreta. Mi interpella, cercando una risposta a ciò che mi dice mediante la lettura del testo. Mi legge, sviscerando i segreti del mio cuore, e suscitando il desiderio di cambiamento. Mi interpreta, dando un orientamento sicuro alla mia esistenza: al mio modo d'essere, di pensare, di vivere, d'agire nel mondo, muovendo la mia volontà a seguirlo.

Domenica 23 Gennaio
3.a del Tempo Ordinario (anno C)
S. Emerenziana; S. Ildefonso di Toledo; S. Amasio
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita
Ne 8,2-4a.5-6.8-10; Sal 18; 1Cor 12,12-30; Lc 1,1-4; 4,14-21

Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione.

(Luca 4,18)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 18)
Rit: Le tue parole, Signore, sono spirito e vita.

La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.

I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.

Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.

Ti siano gradite le parole della mia bocca;
davanti a te i pensieri del mio cuore,
Signore, mia roccia e mio redentore.

Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione.

(Luca 4,18)

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