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In memoriam di Padre Antonio Maffucci FSCB (1949-2020)

 In memoriam di Padre Antonio Maffucci FSCB  (1949-2020)



 

Padre Antonio Maffucci nasce a Milano l’8 ottobre 1949, nel quartiere San Siro, da genitori nativi di Calitri, un paesino dell’Irpinia.

Seminarista a Bergamo, viene ordinato sacerdote il 24 giugno 1979 a Roma, in Piazza San Pietro, da San Giovanni Paolo II.

Il 14 settembre 1985, con Mons. Massimo Camisasca, attuale Vescovo della Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, dà vita all’esperienza della Fraternità sacerdotale dei missionari di San Carlo Borromeo, società di vita apostolica per formare giovani sacerdoti alla missione.

Sviluppa la sua vocazione a Pescara, a Roma e a Grosseto, ricoprendo, per oltre vent’anni, il ruolo di insegnante di religione presso istituti secondari italiani e in quest’ultima città, dal 2009 al 2012, anche la funzione di esorcista diocesano.

Dal 2017, per volontà di Mons. Camisasca, Padre Antonio diventa Rettore del Santuario diocesano dedicato al Beato Rolando Rivi a San Valentino di Castellarano, Diocesi e provincia di Reggio Emilia.

In questo periodo incontra Alleanza Cattolica e il messaggio controrivoluzionario. Grazie a lui l’associazione organizza presso il Santuario diversi incontri, fra i quali in particolare quello del 12 maggio 2019 sul tema “L’unica Europa possibile attraverso il passato e il presente della nazione polacca”, che vede, peraltro, la partecipazione dello scrittore e vaticanista polacco Wlodzimierz Redzioch.

Il 27 novembre 2020 muore all’ospedale di Guastalla a causa del Covid-19.

Lascia come “testamento spirituale” quanto scritto ad amici e conoscenti un anno prima, in occasione del suo settantesimo compleanno: «L’8 ottobre per me è un giorno dove non si può che ringraziare per il dono della vita. Potevamo non esserci…e non ho fatto nulla per essere dentro questa immensa realtà! Esisto ed esistiamo non come una delle tante cose, ma come persona, con la libertà, la volontà e l’intelligenza. ‘Chiamati’ nella vita. Questa è la cosa grande che ad un certo punto si scopre e si capisce. Non un semplice esserci, un esserci inconsapevole, inconscio, ma con la coscienza di essere persone! E la caratteristica dell’esserci come ‘persona’ porta alla scoperta della vita come responsabilità, chiamati per nome a ‘rispondere’. E’ vertiginoso. Un compito!!! Questo vuol dire riconoscere un autore del tutto che ci invita ad essere collaboratori della sua creazione. Per me l’avvenimento cristiano, con il suo apice che è l’Incarnazione – il Dio che si fa uomo come noi (Verbum caro factum est) – è stato ciò che mi ha permesso di comprendere e capire la grandezza e la bellezza della vita e soprattutto scoprire il mio essere voluto e amato, proprio nel potere essere parte di una storia. Una storia dove ha potuto prendere forma quella modalità con cui sono stato chiamato a vivere la ‘responsabilità’, che è la caratteristica fondamentale dell’esistenza: il Sacerdozio”.



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