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S.
T. D. E DELLA B. V. M.
G.
R. A. Livatino UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ
in_Odio_ alla_Fede_Beato
L'amore di Gesù, è compassionevole perché sa che siamo tutti "lebbrosi "
Meditazione sul Vangelo di Mc 1,40-45
Non dir niente a nessuno, ma va’ dal sacerdote.
La guarigione miracolosa di questo lebbroso ci permette di osservare un aspetto che si rivelerà costante nella vita di Cristo: egli non è venuto ad abolire la legge, ma a perfezionarla. Gesù, che va nelle sinagoghe e ha studiato i rotoli delle Scritture, rispetta l’antica tradizione ebraica, non la ripudia. Perciò comanda al lebbroso guarito di presentarsi al sacerdote e compiere il rito di purificazione prescritto dalla legge di Mosè. Ma per la durezza dei nostri cuori, talvolta la legge dettata da Dio viene alterata, fino a tradire lo spirito che l’aveva suscitata: era, dunque, necessario che il Figlio di Dio correggesse le deviazioni e ristabilisse la supremazia dell’amore. Il nuovo testamento non soppianta l’antico, ma lo chiarisce e rifinisce.
L’episodio, così come narrato da Marco, rivela un dettaglio che nel vangelo di Luca non compare: nonostante l’ordine perentorio del Maestro che lo aveva appena guarito, quell’uomo prese subito a divulgare l’accaduto. L’atteggiamento iniziale del lebbroso, mentre era afflitto dalla malattia, era di profonda e sincera umiltà e disponibilità all’intervento di Dio. L’abbandono cieco nella fede. Poi, l’euforia suscitata dall’evento prodigioso sembra offuscare quella piena disponibilità alla volontà di Dio. L’uomo toccato dalla grazia decide di fare a modo suo. Certo, è arduo accettare quel comando, difficile comprenderne le ragioni. E poi come resistere all’assalto delle domande che, comunque, gli avrebbero presto fatto: com’è avvenuto? Chi ti ha guarito? Ma la richiesta di Gesù era chiara. Nelle difficoltà, possiamo disporci docilmente alla volontà di Dio, se coincide coi nostri desideri di risollevarci, ma, ricevuto quanto sperato o, comunque, toccati dalla grazia di vivere momenti di prosperità e di benessere, quanto a lungo rammentiamo quel che Cristo si aspetta che facciamo per Lui? Dio non è un analgesico da tirar fuori dal cassetto quando serve, così come un figlio non è quello che incontro talvolta per casa, o vedo che mi abbraccia nelle foto delle vacanze. L’uno e l’altro si aspettano il nostro affetto, le piccole attenzioni che rivelano il nostro amore. Trascurare un figlio è grave. Ignorare Dio pure. Per non correre rischi, abbracciamo spesso nostro figlio, parliamo con lui. Se in lui vedremo una scintilla dell’amore di Dio, ricordiamoci di pregare per ringraziarLo d'averci dato un figlio.
13 Gennaio
1.a del Tempo Ordinario
S. Ilario (mf); S. Goffredo; S. Remigio
Salvaci, Signore, per la tua misericordia
1Sam 4,1b-11; Sal 43; Mc 1,40-45
Gesù annunciava il vangelo del Regno e guariva ogni sorta di malattie e infermità nel popolo.
(Matteo 4,23)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 43)
Rit: Salvaci, Signore, per la tua misericordia.
Signore, ci hai respinti e coperti di vergogna,
e più non esci con le nostre schiere.
Ci hai fatto fuggire di fronte agli avversari
e quelli che ci odiano ci hanno depredato.
Hai fatto di noi il disprezzo dei nostri vicini,
lo scherno e la derisione di chi ci sta intorno.
Ci hai resi la favola delle genti,
su di noi i popoli scuotono il capo.
Svegliati! Perché dormi, Signore?
Destati, non respingerci per sempre!
Perché nascondi il tuo volto,
dimentichi la nostra miseria e oppressione?
Gesù annunciava il vangelo del Regno e guariva ogni sorta di malattie e infermità nel popolo.
(Matteo 4,23)
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