✝
S. T. D. E DELLA B. V. M.
G. R. A. Livatino UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede_Beato
Meditazione sul Vangelo di Mc 2, 18-22
Quando sarà tolto loro lo sposo, allora digiuneranno.
In questo secondo capitolo del suo Vangelo, Marco mostra come Gesù nella realizzazione della sua missione, da poco avviata, va oltre i limiti di molti degli schemi che stabilivano le norme di vita delle comunità ebraiche dell’epoca. Questa è la volta del digiuno. Giustamente, secondo le loro usanze, i farisei devoti e i discepoli di Giovanni osservavano un periodo di digiuno. Il giovane Rabbi di Nazaret non chiede ai suoi di fare altrettanto. Ancora una volta, lo stupore e, forse, l’indignazione scuote gli animi della gente.
Per quanto riguarda il fatto in sé, il digiuno non osservato dai suoi, la spiegazione del Maestro appare subito efficace, almeno agli occhi nostri, che già sappiamo come si concluderà la sua missione. Non c’era motivo che i discepoli vivessero in spirito di penitenza proprio nel momento in cui appena cominciavano a comprendere la grazia che avevano ricevuto – essere apostoli di Cristo, e i primi! -, e un sempre più vivo sentimento di giusta gioia e partecipazione germogliava nei loro cuori. Ma perché questo giovane Maestro sembra fare sempre il contrario di ciò che la gente si aspetta da lui? Proviamo a rovesciare la domanda. Perché la gente vorrebbe che questo Maestro facesse l’opposto di ciò che fa? Siamo consuetudinari. Spesso ci abituiamo così tanto alle cose, ai modi di essere e di fare, che non distinguiamo più il fine dallo strumento. Che scopo ha il digiuno per un fedele devoto? Non basta la tradizione. Come la cornice, per quanto preziosa, non ha senso senza il quadro, così un gesto non ha valore, se privato del suo significato. L’atteggiamento di Gesù di fronte alle cose della vita umana ci provoca, ci scuote e ci turba nella misura in cui ci siamo assuefatti ai nostri schemi personali, fino al punto che non ricordiamo più chi siamo e il senso del nostro peregrinare su questa terra. Perciò, recuperata la giusta prospettiva diventano chiari anche i riferimenti che Gesù fa a quelli che si potrebbero definire i piccoli rimedi del bottegaio: il rattoppo ben fatto, e il vino nuovo versato in otri nuovi. Conversione. Questa è la chiave: vivere in un cammino di continua conversione, per non perderci lungo la via, ma far piuttosto ritorno al Padre. Preghiera, vita di fede e digiuno hanno senso solo in questo cammino.
Lunedì 17 Gennaio
2.a del Tempo Ordinario
S. Antonio abate (m); S. Roselina; S. Giuliano
A chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio
1Sam 15,16-23; Sal 49; Mc 2,18-22
La parola di Dio è viva ed efficace, discerne i sentimenti ed i pensieri del cuore.
(Ebrei 4, 12)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 49)
Rit: A chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio.
«Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici,
i tuoi olocausti mi stanno sempre davanti.
Non prenderò vitelli dalla tua casa
né capri dai tuoi ovili».
«Perché vai ripetendo i miei decreti
e hai sempre in bocca la mia alleanza,
tu che hai in odio la disciplina
e le mie parole ti getti alle spalle?
Hai fatto questo e io dovrei tacere?
Forse credevi che io fossi come te!
Ti rimprovero: pongo davanti a te la mia accusa.
Chi offre la lode in sacrificio, questi mi onora;
a chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio».
La parola di Dio è viva ed efficace, discerne i sentimenti ed i pensieri del cuore.
(Ebrei 4, 12)
Nessun commento:
Posta un commento