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31 gennaio, 2022

✝ Pensiero del 31 gennaio 2022

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S. T. D. E DELLA B. V. M.

G. R. A. Livatino UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede_Beato

Quando anche noi, siamo nel sepolcro, abbiamo bisogno del Signore, che ci raggiunge e ci libera.

Santa Festa di S. Giovanni Bosco

Meditazione sul Vangelo di Mc 5, 1-20

Un Dio che accoglie.
Nella prima lettura incontriamo Assalonne che mette in fuga Davide, il quale, oltre al tradimento del figlio, deve affrontare le parole di maledizione di un uomo della casa di Saul. Nel vangelo, Gesù entra in territorio pagano, dove trasforma un indemoniato in un evangelizzatore.
Oggi incontriamo due tipi di sofferenza che possono abitare nel cuore dell’uomo. La prima è quella di Davide, un padre che si vede inseguito e perseguitato dal proprio figlio. È la sofferenza del genitore che scopre il figlio diverso da come vorrebbe, capace anche di ucciderlo, di deriderlo, di rovinarlo. È la sofferenza che entra nelle famiglie, quando un familiare (genitore o figlio che sia) spezza i rapporti, vive di incomprensioni, rifiuta gli aiuti, e in qualche modo, con la parola, i comportamenti, le sue scelte, “uccide "chi lo ama. Di fronte all’agire di Assalonne, Davide non lo ripaga con la stessa moneta, ma si assume la responsabilità di quello che accade, sapendo di aver sbagliato anche lui tante volte. Accetta la situazione in cui si vede parte in causa, mettendo ogni cosa sotto lo sguardo di Dio, l’unico che può cambiare la maledizione in benedizione. Un indemoniato del vangelo, a sua volta, vive la sofferenza dell’abbandono: «È relegato nel sepolcro, messo al bando dalla gente perché non disturbi, lasciato a se stesso e considerato di minor valore rispetto ad una mandria di porci. Gesù, però, non lo scarta: conosce il suo male che non è solo l’essere posseduto, ma anche la totale solitudine, l’alienazione. Insieme alla guarigione gli dona, allora, la liberazione, un riprendere possesso di se stesso, della sua identità, per poter tornare a vivere tra gli uomini, là dove potrà anche portare la testimonianza di quanto Dio ha fatto per lui. È la storia di tanti esclusi che il Signore include nel suo abbraccio e non molla, esclusi che forse rimarranno ai margini della società per tutta la vita, ma mai al margine del pensiero di Dio. Nessuno è mai un rifiuto per Cristo che conosce il “buio” di ogni sofferenza, quella del cuore, quella spesso nascosta tra le mura familiari e quella della società. Ed anche quella di chi vive immerso nel male».

Lunedì 31 Gennaio 
S. Giovanni Bosco (m); S. Giminiano; S. Marcella
4.a del Tempo Ordinario
Sorgi, Signore! Salvami, Dio mio!
2Sam 15,13-14.30; 16,5-13a; Sal 3; Mc 5,1-20

Un grande profeta è sorto tra noi, e Dio ha visitato il suo popolo.

(Luca 7,16)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 3)
Rit: Sorgi, Signore! Salvami, Dio mio!

Signore, quanti sono i miei avversari!
Molti contro di me insorgono.
Molti dicono della mia vita:
«Per lui non c’è salvezza in Dio!».

Ma tu sei mio scudo, Signore,
sei la mia gloria e tieni alta la mia testa.
A gran voce grido al Signore
ed egli mi risponde dalla sua santa montagna.

Un grande profeta è sorto tra noi, e Dio ha visitato il suo popolo.

(Luca 7,16)

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