Translate

20 gennaio, 2022

✝ Pensiero del 20 gennaio 2022

 ✝

S. T. D. E DELLA B. V. M.

G. R. A. Livatino UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede_Beato

Gesù, è il Figlio di Dio, ma solo sulla Croce rivela la Sua vera identità.

Meditazione sul Vangelo di Mc 3, 7-12

Una gran folla si recò da lui.

L’attività missionaria ed evangelizzatrice di Gesù è ormai lanciata e, come c’era da aspettarsi, le folle lo cercano, lo seguono, quasi non gli danno tregua. Molti, infermi o bisognosi, vedevano in lui la speranza di ottenere una guarigione prodigiosa che desse la svolta a un’esistenza spesso marcata da dolori e amarezza. Altri cercavano in lui una risposta ai dubbi che appesantivano il trascorrere dei loro giorni. Oppure desideravano che desse loro un consiglio per aiutarli a risolvere qualche impaccio interiore, o nelle relazioni personali con i propri cari. Più o meno, le stesse cose per cui, ogni giorno e in ogni minuto, da tutti gli angoli della terra, migliaia, forse milioni di persone, ciascuna col proprio fardello, eleva la sua preghiera a Dio.

È tipicamente umano: cerchiamo di avvicinarci, ci raccogliamo intorno a chi rappresenta per noi la speranza di migliorare la nostra condizione. È un atteggiamento specialmente riscontrabile nei “piccoli”, cioè i bambini, o i giovani, ma anche nelle persone semplici, bisognose. Spesso, poi, questi “punti di riferimento” vengono presi a modello, perché ispirino col loro operato l’agire di chi guarda a loro con ammirazione. Perciò sarebbe opportuno che la società contemporanea sapesse scegliere meglio i criteri in base ai quali propone al pubblico più giovane i personaggi da tenere in considerazione. Ma c’è una differenza. Gesù non cercava i bagni di folla. Anzi, appena poteva, il Maestro correva a rifugiarsi sulle vette dei monti, a pregare il Padre. Giovanni Paolo II anni fa, amava pure passeggiare in solitudine sui monti, i nostri Appennini, o sulle Alpi. Forse, come il Rabbi di Nazaret, in quei momenti di dialogo personale con Dio, anche lui chiedeva la forza e la capacità di saper incontrare quelle moltitudini, di capire le loro tacite richieste per rispondere davvero ai loro autentici bisogni. Essere guida, pastore per un gregge: un’altissima responsabilità. Ecco, questa è la differenza: la folla che si raccoglie oggi intorno al Papa, come un tempo intorno a Gesù, non cerca il suo autografo, o la foto ricordo, né chiede una raccomandazione. Vuole, quella moltitudine di persone, l’amore. «Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristoreròPrendete il mio giogo su di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime» (Mt 11, 28-29). Il suo esempio sta scritto nel Vangelo. Dio dona un Pane che quieta la fame d’amore innata nel nostro cuore: l’Eucaristia. Dio ci aspetta per parlarci nel dialogo d’amore della preghiera.

Giovedì 20 Gennaio 
2.a del Tempo Ordinario
S. Fabiano (mf); S. Sebastiano (mf); B. Benedetto Ricasoli
In Dio confido, non avrò timore
1Sam 18,6-9; 19,1-7; Sal 55; Mc 3,7-12

Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.

(II Timoteo 1,10)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 55)
Rit: In Dio confido, non avrò timore.

Pietà di me, o Dio, perché un uomo mi perseguita,
un aggressore tutto il giorno mi opprime.
Tutto il giorno mi perseguitano i miei nemici,
numerosi sono quelli che dall’alto mi combattono.

I passi del mio vagare tu li hai contati,
nel tuo otre raccogli le mie lacrime:
non sono forse scritte nel tuo libro?
Allora si ritireranno i miei nemici,
nel giorno in cui ti avrò invocato.

Questo io so: che Dio è per me.
In Dio, di cui lodo la parola,
nel Signore, di cui lodo la parola.

In Dio confido, non avrò timore:
«che cosa potrà farmi un uomo?».
Manterrò, o Dio, i voti che ti ho fatto:
«Ti renderò azioni di grazie».

Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.

(II Timoteo 1,10)

Nessun commento: