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31 ottobre, 2022

Il TEDEUM ITALIANO LATINO

 Il TEDEUM ITALIANO LATINO

Noi ti lodiamo, Dio *
ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, *
tutta la terra ti adora.
A te cantano gli angeli *
e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo *
il Signore Dio dell'universo.
I cieli e la terra *
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli *
e la candida schiera dei martiri;
le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *
la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico figlio, *
e lo Spirito Santo Paraclito.
O Cristo, re della gloria, *
eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre *
per la salvezza dell'uomo.
Vincitore della morte, *
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.
Soccorri i tuoi figli, Signore, *
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria *
nell'assemblea dei santi.
Salva il tuo popolo, Signore, *
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, *
lodiamo il tuo nome per sempre.
Degnati oggi, Signore, *
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia: *
in te abbiamo sperato.
Pietà di noi, Signore, *
pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza, *
non saremo confusi in eterno.
TE DEUM
Te Deum laudámus: * te Dóminum confitémur.
Te ætérnum Patrem, * omnis terra venerátur.
Tibi omnes ángeli, *
tibi cæli et univérsæ potestátes:
tibi chérubim et séraphim *
incessábili voce proclamant:
Sanctus, * Sanctus, * Sanctus *
Dóminus Deus Sábaoth.
Pleni sunt cæli et terra * maiestátis glóriæ tuae.
Te gloriósus * Apostolórum chorus,
te prophetárum * laudábilis númerus,
te mártyrum candidátus * laudat exércitus.
Te per orbem terrárum *
sancta confitétur Ecclésia,
Patrem * imménsæ maiestátis;
venerándum tuum verum * et únicum Fílium;
Sanctum quoque * Paráclitum Spíritum.
Tu rex glóriæ, * Christe.
Tu Patris * sempitérnus es Filius.
Tu, ad liberándum susceptúrus hóminem, *
non horruísti Virginis úterum.
Tu, devícto mortis acúleo, *
aperuísti credéntibus regna cælórum.
Tu ad déxteram Dei sedes, * in glória Patris.
Iudex créderis * esse ventúrus.
Te ergo, quæsumus, tuis fámulis súbveni, *
quos pretióso sánguine redemísti.
ætérna fac cum sanctis tuis * in glória numerári.
Salvum fac pópulum tuum, Dómine, *
et bénedic hereditáti tuæ.
Et rege eos, * et extólle illos usque in ætérnum.
Per síngulos dies * benedícimus te;
et laudámus nomen tuum in sæculum, *
et in sæculum sæculi.
Dignáre, Dómine, die isto *
sine peccáto nos custodíre.
Miserére nostri, Dómine, * miserére nostri.
Fiat misericórdia tua, Dómine, super nos, *
quemádmodum sperávimus in te.
In te, Dómine, sperávi: *
non confúndar in ætérnum.

28 ottobre, 2022

28 ottobre 1944 | Un trasporto di 1.308 prigioniere ebree lasciò #Auschwitz campo di II-Birkenau. Sono stati trasferiti al KL Bergen-Belsen. Molto probabilmente tra loro c'erano le sorelle Anne e Margot Frank.

 28 ottobre 1944 | Un trasporto di 1.308 prigioniere ebree lasciò #Auschwitz campo di II-Birkenau. Sono stati trasferiti al KL Bergen-Belsen. Molto probabilmente tra loro c'erano le sorelle Anne e Margot Frank.




Fu solo alla fine dell'ottobre 1944 che si riunì con Anne e Margot.

"Siamo arrivati a Bergen-Belsen nella tempesta. . . . . . Lì abbiamo trovato Anne e sua sorella Margot di nuovo. . . . . . Il padre e la madre non c'erano più. Erano tutti soli", ha detto.

"Forse è stato un "complesso gemello" ad attirare la nostra attenzione alle ragazze di Frank. . . . . Avevamo una sorta di sentimenti materni per loro", scrisse nelle sue memorie.

Janny Brandes-Brillelijper 

Santi Simone e Giuda

 Santi Simone e Giuda


Nome: Santi Simone e Giuda
Titolo: Apostoli
Ricorrenza: 28 ottobre
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Festa


S. Simone fu soprannominato Cananeo o Zelote per distinguerlo da S. Pietro e da S. Simone, che succedette a S. Giacomo il Minore nella sede vescovile di Gerusalemme... continua

S. Giuda, soprannominato Taddeo per non confonderlo col traditore del Signore, era figlio di Cleofa e di Maria, cugina della Beatissima Vergine... continua

PRATICA. A imitazione dei due Apostoli, professiamo e difendiamo la fede cattolica senza rispetto umano.

PREGHIERA. O Dio, che per mezzo dei tuoi beati Apostoli Simone e Giuda ci hai concesso di giungere alla conoscenza del tuo nome, concedici di celebrare con frutto la loro gloria eterna e di trarne profitto.

MARTIROLOGIO ROMANO. Festa dei santi Simone e Giuda, Apostoli: il primo era soprannominato Cananeo o Zelota, e l'altro, chiamato anche Taddeo, figlio di Giacomo, nell'ultima Cena interrogò il Signore sulla sua manifestazione ed egli gli rispose: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui».

✝ Pensiero del 28 ottobre 2022

S. T. D. E DELLA B. V. M.
Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede

Vieni, ad abitare nel mio cuore, insieme a Gesù ed alla Beata Vergine Maria, io lo desidero.

 Imparate a fare il bene, ricercate la giustizia, soccorrete l'oppresso, rendete giustizia all'orfano, difendete la causa della vedova.

Isaia 1:17

 Venerdì – 30.a Tempo Ordinario – SS. SIMONE E GIUDA TADEO (Apostolo buono) Apostoli (f)

Di Simone e Giuda abbiamo poche notizie: del primo, la Sacra Scrittura consegna soltanto il nome. Per distinguerlo da Simon Pietro, gli evangelisti gli danno il soprannome di “zelota”, per l’appartenenza al partito dei tradizionalisti ebraici, o “cananeo”, per le origini (Cana). Probabilmente subentrò a Giacomo come vescovo di Gerusalemme, negli anni della distruzione della città santa. Giuda è detto Taddeo (che significa “magnanimo”) o fratello di Giacomo, e non va confuso con l’Iscariota, l’apostolo traditore. Nell’ultima cena rivolse a Gesù la domanda: “Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?”, che permette al Maestro di offrire la lezione dell’amore mistico: l’autentica manifestazione di Dio è riservata a chi lo ama e osserva la sua parola. Di entrambi sappiamo che, come gli altri apostoli del Signore, obbedendo al mandato di Cristo, dopo la Pentecoste, intrapresero insieme la missione di evangelizzazione oltre i confini della Palestina, forse nelle regioni del nord Africa, o nell’impero persiano, predicando e guarendo fino al martirio per la fede in Cristo.
Meditazione sul Vangelo di Lc 6, 12-19
Annunciare il Vangelo con la vita.
Simone, detto lo Zelota o il Cananeo, è citato come decimo o undicesimo nell’elenco degli apostoli, secondo che si consideri la versione di Luca o quella di Marco. Giuda, chiamato Taddeo, fratello di Giacomo il minore, occupa l’ultimo posto della lista; tuttavia, è autore di una delle lettere del Nuovo Testamento. Come avviene anche per altri apostoli, dopo la Pentecoste non si hanno più loro notizie certe. La tradizione afferma che vennero martirizzati e seppelliti in Persia.
Sin dalla sua nascita la Chiesa ha conosciuto le più atroci persecuzioni. Lo stesso Gesù e i suoi dodici Apostoli, infatti, versarono il sangue pur di rimanere fedeli alla volontà di Dio. Le fondamenta della prima comunità cristiana tremarono già nella notte del tradimento di Giuda Iscariota. Ma essa è sempre stata vittoriosa grazie agli undici Apostoli rimasti fedeli dopo la morte del Maestro. Se ciascuno di loro non avesse testimoniato Cristo con la vita, se ognuno di loro non avesse messo tutto il proprio impegno per lavorare fino alla morte e fino a versare il proprio sangue per il trionfo della Chiesa, non sarebbero stati anch’essi autentici traditori, perfino più colpevoli dello stesso Giuda? Tuttavia, fu proprio la loro intimità con Cristo a convincerli dei suoi insegnamenti, ed Egli diede loro la forza di seguirli fino alle estreme conseguenze. Osservando la situazione del mondo di oggi è opportuno prendere il vangelo e imparare questa lezione che Gesù offrì ai suoi apostoli: «Siate semplici come colombe e astuti come serpenti». Semplici agli occhi del Padre, di fronte alla verità, nei confronti della nostra stessa vita, in rapporto al Creato… Ma astuti, capaci di lottare con i mezzi più efficaci allo scopo di estendere il suo Regno. Contempliamo da vicino il meraviglioso esempio di fede che ci offre Maria, la nostra Madre del cielo. Anche Lei dovette risvegliare la propria fede per radunare gli apostoli dispersi e attendere con loro la venuta dello Spirito Santo, incoraggiandoli a lasciare la paura nel cenacolo e ad uscire nelle piazze e per le strade a predicare.

Venerdì 28 Ottobre                                        

SS. SIMONE E GIUDA, apostoli (f); S. Ferruccio

30.a del Tempo Ordinario

Ef 2,19-22; Sal 18; Lc 6,12-19

Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio

Noi ti lodiamo, Dio, ti proclamiamo Signore; ti acclama il coro degli apostoli.

Salmo responsoriale (Salmo 18)

Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio.

I cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia.

Senza linguaggio, senza parole, senza che si oda la loro voce, per tutta la terra si diffonde il loro annuncio ed ai confini del mondo il loro messaggio.

Noi ti lodiamo, Dio, ti proclamiamo Signore; ti acclama il coro degli apostoli.





24 ottobre, 2022

Buon compleanno ad Janny Brandes Brilleslijper

 Buon compleanno ad Janny Brandes Brilleslijper

Oggi, sarebbe stato il suo compleanno.
Auguri di cuore, dolce Creatura.
La sua luce, illumini il mondo.



21 ottobre, 2022

Beato Padre Puglisi: 21 ottobre memoria liturgica di don Pino: ecco le ...

Beato Padre Puglisi: 21 ottobre memoria liturgica di don Pino: ecco le ...: Il 21 ottobre ricorre nel calendario della Chiesa cattolica la memoria liturgica del Beato padre Pino Puglisi, proclamato martire il 25 magg...

Oggi, la chiesa, diocesana di Palermo, celebra don Giuseppe Puglisi

 Oggi, la chiesa, diocesana di Palermo, celebra don Giuseppe Puglisi





Sacerdote diocesano

Oggi, la Chiesa, celebra, Sant'Orsola.

 Oggi, la Chiesa, celebra, Sant'Orsola.

Tanti auguri di buon onomastico ala Beata Caterina Orsola Cittadini.
Fondatrice delle Suore Orsoline in Somasca
Insegnavate educatrice degli orfani ed Educande.
Auguri di cuore, ci protegga da lassù



20 ottobre, 2022

Buon compleanno a Mother Dolores Hart O. S. B.

 Buon compleanno a Mother Dolores Hart O. S. B.

Tanti auguri di cuore.
Dio, la benedica.



Nella Memoria, della nascita terrena dell'Avv. Vincenzo Livatino, papà del Giudice Rosario Angelo.

 Nella Memoria, della nascita terrena dell'Avv. Vincenzo Livatino, papà del Giudice Rosario Angelo.

Tanti cari Auguri di cuore e ci protegga tutti noi dal cielo, insieme alla sua cara famiglia.



✝ Pensiero del 20 ottobre 2022

 

S. T. D. E DELLA B. V. M.
Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede

Il Fuoco, che Gesù è venuto a portare è il Santo Spirito, che mette ordine nelle nostre vite.

Nella Memoria, della nascita terrena dell'Avv. Vincenzo Livatino, papà del Giudice Rosario Angelo.
Tanti cari Auguri di cuore e ci protegga tutti noi dal cielo, insieme alla sua cara famiglia.

Giovedì – 29.a Tempo Ordinario
Meditazione sul Vangelo di Lc 12, 49-53
Fuoco sulla terra.
Il Signore ci parla di fuoco e di divisione, un fuoco che purifica e incendia i cuori degli uomini, che divampa dalla croce. Le parole di Gesù ci rivelano la croce come asse della sua vita e anche della nostra. Egli è venuto al mondo per compiere l’opera della nostra redenzione: «Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso!». Molti vorrebbero un Cristo senza croce, senza dolore, senza sofferenza… Ma non esiste. C’è un solo Cristo, quello crocifisso, per coloro che desiderano trovarlo ed amarlo con sincerità ed autenticità.
Il fuoco del Signore irrompa ovunque! Avvampi i nostri cuori, così che ardano della fiamma trasfigurante che Cristo porta con sé! Brucino la menzogna, l’odio, l’ipocrisia, l’egoismo! Se lasceremo che il fuoco dell’amore di Cristo abiti nel nostro cuore, sperimenteremo l’autentica trasformazione del nostro essere. Dobbiamo ardere di questo fuoco e propagarlo tutto intorno a noi, per essere così in sintonia con la volontà di nostro Signore: “portare il fuoco sulla terra”. Ma come farsi accendere da quella fiamma che scaturisce dalla croce, se non abbracciamo la croce insieme a Cristo? Non c’è altro che il Signore desideri più che darsi totalmente alla sua missione, perché vuole solo amarci eternamente, fino a dare la sua vita per noi. E come restare indifferenti di fronte al volto insanguinato di Cristo sulla croce? Come pretendere di amare senza Croce, se lo stesso Figlio di Dio non ha trovato strada più sicura ed efficace per portare l’amore? E una contraddizione: la vita del nostro Salvatore ruota intorno alla croce e si compie su di essa, mentre noi trascorriamo l’esistenza cercando sfuggire al dolore, alla sofferenza, in definitiva alla croce! Perché cercare un’altra via, se Cristo è la nostra Via? «Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra?». La pace è un dono che può venire solo da Dio; chi conosce Cristo non avrà più pace in nulla, al di fuori di Lui.

Giovedì 20 Ottobre 2022                                          

S. Cornelio; S. Adelina; S. Maria Bertilla Boscardin

29.a del Tempo Ordinario

Ef 3,14-21; Sal 32; Lc 12,49-53

Dell’amore del Signore è piena la terra

Tutto ho lasciato perdere e considero spazzatura, per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui.

(Filippesi 3,8)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 33)
Rit: Dell’amore del Signore è piena la terra.

Esultate, o giusti, nel Signore;
per gli uomini retti è bella la lode.
Lodate il Signore con la cetra,
con l’arpa a dieci corde a lui cantate.

Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra.

Il disegno del Signore sussiste per sempre,
i progetti del suo cuore per tutte le generazioni.
Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
il popolo che egli ha scelto come sua eredità.

Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.

Tutto ho lasciato perdere e considero spazzatura, per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui.

(Filippesi 3,8)


18 ottobre, 2022

Dicevano del Giudice Rosario Angelo Livatino

 Dicevano del Giudice Rosario Angelo Livatino, ch'era uno scimunito, un bigotto un santocchio, in modo dispregiativo e molti dicevano, anche non gli affiderei neanche la casa in campagna.

Io, Sottoscritta, Canzano Barbara, invece gli affiderei, il mio sangue, la mia vita.
Sottoscrivo e Sottolineo
Giudice Rosario Angelo, T'AMO D'UN BENE PROFONDO!



San Luca

 San Luca 


Nome: San Luca
Titolo: Evangelista
Nascita: I secolo, Antiochia di Siria
Morte: 18 ottobre 93, Tebe
Ricorrenza: 18 ottobre
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Festa


L'Evangelista S. Luca nacque in Antiochia di Siria, dà genitori pagani. Imparò la scienza medica e, allo scopo di perfezionare le sue cognizioni, intraprese diversi viaggi nella Grecia e nell'Egitto. Si portò poi a Troade per esercitarvi la sua professione: ma qui il Signore l'attendeva per un'altra missione più grande. Essendo passato di là l'apostolo Paolo a predicare il S. Vangelo, Luca, conquistato dalla verità, volle seguirlo nel sacro ministero e gli fu compagno fedelissimo fino alla morte.

Verso il 60, mentre S. Paolo si trovava prigioniero a Cesarea, Luca scrisse, per divina ispirazione, il terzo Vangelo in lingua greca, che si distingue per la sua chiarezza ed eleganza.

Questo Vangelo è dedicato a Teofilo, che era un famoso cristiano di Antiochia, ma nello stesso tempo è indirizzato a tutti i Cristiani e a tutti quelli che vogliono salvarsi, siano essi ebrei o pagani: il regno di Dio è aperto a tutti. Egli voleva dimostrare la bontà e la misericordia di Dio, e perciò racconta gli episodi e le parabole più commoventi.

Eloquentissime sono le parabole del buon samaritano, della pecorella smarrita, del fariseo e del pubblicano, di Zaccheo e del figliuol prodigo, che ci manifestano l'infinita misericordia di un Dio morto per noi sulla croce e che perdona agli stessi suoi crocifissori: « Padre, perdona loro, perché non sanno quel che fanno ».

Il santo evangelista si diede anche alla predicazione ed evangelizzò la Macedonia, la Dalmazia, l'Italia e la Gallia. Durante la prigionia di S. Paolo in Roma scrisse gli « Atti degli Apostoli » in cui narra la storia dei primi anni della Chiesa e particolarmente i viaggi di S. Paolo. Ma la tradizione ci dice che S. Luca, oltre che medico, era pure pittore. Devotissimo della Madonna, è tra gli Evangelisti quello che ne parla più diffusamente. Non può non averla vista, non averle parlato: lo dimostrano anche le belle immagini della Vergine che ci furono tramandate sotto il suo nome.

Mori nella Bitinia, all'età di 84 anni. Le sue venerate spoglie vennero deposte nella città di Costantinopoli, assieme a quelle di S. Andrea, nella basilica dedicata ai dodici Apostoli. Giunsero poi a Padova, dove tuttora si trovano nella Basilica di Santa Giustina.

S. Paolo lo chiama « medico carissimo » e « fratello, la cui Mele è nel Vangelo ».

Il suo simbolo è un toro alato, perché il primo personaggio che introduce nel suo Vangelo è il padre di Giovanni Battista, Zaccaria, sacerdote del tempio e responsabile del sacrificio di tori.

PRATICA Il Vangelo sia la regola della nostra vita.

PREGHIERA. Deh! Signore, interceda per noi il tuo evangelista S. Luca, il quale ad onor del tuo nome portò continuamente nel suo corpo la mortificazione della croce.

MARTIROLOGIO ROMANO. Festa di san Luca, Evangelista, che, secondo la tradizione, nato ad Antiochia da famiglia pagana e medico di professione, si convertì alla fede in Cristo. Divenuto compagno carissimo di san Paolo Apostolo, sistemò con cura nel Vangelo tutte le opere e gli insegnamenti di Gesù, divenendo scriba della mansuetudine di Cristo, e narrò negli Atti degli Apostoli gli inizi della vita della Chiesa fino al primo soggiorno di Paolo a Roma.

Parabola del figlio prodigo


Parabola del figlio prodigo


Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze. Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava. Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni. Partì e si incamminò verso suo padre.

Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi. Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò. Il servo gli rispose: È tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo. Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo. Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso. Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato».

Parabola del buon samaritano


Parabola del buon samaritano



Un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?». 26 Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?». 27 Costui rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso». 28 E Gesù: «Hai risposto bene; fa' questo e vivrai». 29 Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?». 30 Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 31 Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte. 32 Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. 33 Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. 34 Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. 35 Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. 36 Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?». 37 Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va' e anche tu fa' lo stesso».»


ICONOGRAFIA


Nell'iconografia San Luca viene raffigurato principalmente tramite l’utilizzo di due iconografie: la prima quella classica consiste nel rappresentare accanto al Santo un libro, una penna e il simbolo evangelico del toro.

San Luca Evangelista
titolo San Luca Evangelista
autore Vladimir Borovikovsky anno 1804–1809


La seconda, invece, lo vuole in vesti di pittore forse per la sua abilità nel descrivere al meglio, in maniera scrupolosa, tutti i personaggi influenti nella vita di Gesù. Il soggetto principale delle sue opere è però quasi sempre la Vergine col Bambino, come nella magnifica tela di Raffaello dove si nota al centro San Luca, in vesti di pittore e di apostolo, impegnato nel rappresentare Maria che tiene in braccio il bambino Gesù. Il Santo è accompagnato dal tradizionale attributo del bue, accovacciato al suo fianco, mentre sullo sfondo è presente un’altra figura.

San Luca dipinge la Vergine
titolo San Luca dipinge la Vergine
autore Raffaello Sanzio anno sec. XVI


San Luca ritrae la Madonna
titolo San Luca ritrae la Madonna
autore Rogier van der Weyden anno 1440


San Luca mostra un dipinto della Vergine
titolo San Luca mostra un dipinto della Vergine
autore Guercino anno 1562-1563