Il "prossimo" è chi Gesù, ci mette accanto.
Meditazione sul Vangelo di Mc 12,28b-34
Questo è il primo dei comandamenti.
Vale la pena di accostare questo brano a quello che lo precede nel racconto dell’evangelista Marco, ovvero la disputa tra Gesù e un gruppo di sadducei sulla risurrezione. Perché il contrasto tra i due episodi aiuta a mettere a fuoco il valore e la centralità di questo scambio di battute con uno scriba ‘illuminato’; quanto era stato contorto e fuorviante il tranello posto da coloro che non credono alla risurrezione con il caso della vedova di sette fratelli, tanto è immediato il dialogo con lo scriba. Con quest’ultimo, che Marco ci presenta dicendo che aveva visto come Gesù aveva ben risposto ai sadducei, si arriva subito al cuore della questione, ovvero qual è il primo comandamento. Per rispondere Gesù chiama in causa due diversi brani del Pentateuco, un celebre passo del Deuteronomio (Dt 6,4-5), l’incipit dello Shema, e un inciso del Levitico (Lv 19,18). Proprio dall’affiancamento dei due passaggi ecco che il grande comandamento dell’amore si apre in due direzioni, in verticale ma anche in orizzontale, dunque verso Dio che sta in alto ma anche verso i fratelli che stanno intorno. Ecco la sorpresa. Gesù continua a stupire i suoi interlocutori (non a caso lo scriba è pienamente soddisfatto, tanto da complimentarsi e ribadire il doppio comandamento con parole proprie), perché è pronto ma soprattutto perché è capace di portare all’essenziale e aprire all’assoluto tutte le questioni, quelle più pretestuose così come le grandi domande di senso. L’atteggiamento di Gesù è una provocazione per chi lo ascolta, dunque anche per noi. Se la risposta è così chiara, se la strada è così ben segnata, non ci sono date scuse per non seguirla. Gesù propone un amore a 360 gradi, senza se e senza ma, una conversione così alta e radicale che tutti la possono vedere, e scegliere. Nessuno potrà rifugiarsi dietro a presunte incomprensioni, fraintendimenti, varianti leggere; la strada è lì, a noi la scelta se percorrerla o no. Senza vie di mezzo.
31 Ottobre
Ti amo, Signore, mia forza
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore, e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
(Giovanni 14,23)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 17)
Rit: Ti amo, Signore, mia forza.
Ti amo, Signore, mia forza,
Signore, mia roccia,
mia fortezza, mio liberatore.
Mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio;
mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo.
Invoco il Signore, degno di lode,
e sarò salvato dai miei nemici.
Viva il Signore e benedetta la mia roccia,
sia esaltato il Dio della mia salvezza.
Egli concede al suo re grandi vittorie,
si mostra fedele al suo consacrato.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore, e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
(Giovanni 14,23)
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