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17 ottobre, 2021

Pensiero del 17 ottobre 2021

 Meditazione sul Vangelo di Mc 10,35-45

Autorità per il servizio.

Gli apostoli Giacomo e Giovanni desiderano avere i posti migliori in cielo, nella gloria, accanto a Gesù. Il Signore risponde che non sta a lui concedere questo, ma è per coloro per i quali è stato preparato. Questa richiesta dei due fratelli suscita però le gelosie e le proteste degli altri dieci apostoli. Da questo avvenimento Gesù prende spunto per insegnare il significato dell’essere grandi nella Chiesa: è grande chi serve, chi ama, chi si fa ultimo e schiavo dei suoi fratelli.

C’è qualcosa di male nel desiderare di stare il più possibile vicino a Gesù risorto in cielo? Proprio nulla. Diversi mistici hanno espresso il desiderio di avere Gesù tutto per sé. Molti santi volevano essere i prediletti di Cristo e perciò si sforzavano di amarlo senza limiti. Presa in questo senso, la richiesta di Giacomo e Giovanni è una buona cosa. Essa però assume tratti negativi quando si desidera stare più vicino a Cristo solo per dominare sugli altri. Un insegnamento simile, applicato non alla Gerusalemme celeste, ma alla Chiesa, lo si incontra in una lettera di san Paolo. Scrivendo a Timoteo, l’apostolo diceva: “Se uno aspira all’episcopato, desidera un nobile lavoro. Ma bisogna che il vescovo sia irreprensibile” (1Tm 3,1-2). Come a dire che i grandi compiti, quelli che danno anche una certa visibilità oltre all’autorità, è lecito desiderarli;  ma solo ed esclusivamente per fare il bene e non per spadroneggiare sul prossimo o per ottenere quei privilegi che pure è necessario vi siano. Se uno desidera fare carriera politica, fa bene, se ne ha le doti e l’inclinazione. Ma bisogna che l’uomo politico sia irreprensibile: possiamo tradurre così, per l’ambito civile, ciò che Paolo dice per quello ecclesiastico. E gli esempi potrebbero continuare. Se uno desidera il matrimonio, o il sacerdozio, fa bene. Ma per quale ragione e in vista di cosa? E così via. E’ molto importante avere delle motivazioni nobili nella vita. Molto spesso nella storia dell’umanità e della Chiesa i peggiori mali sono venuti dagli arrivisti, che hanno fatto di tutto per raggiungere una certa posizione e che, una volta riusciti nel loro intento, hanno sfogato la loro rabbia, il delirio di onnipotenza, o il proposito di vendetta sui veri o presunti nemici. L’autorità è data per fare il bene, per servire, dice Cristo. Qualunque sia il nostro compito e la nostra autorità, dobbiamo applicare a noi stessi questi precetti.

17 Ottobre

Donaci, Signore, il tuo amore: «In te speriamo».

Il Figlio dell’uomo è venuto per servire, e dare la propria vita in riscatto per molti.

(Marco 10,45)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 32)
Rit: Donaci, Signore, il tuo amore: «In te speriamo».

Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra.

Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.

L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo.

Il Figlio dell’uomo è venuto per servire, e dare la propria vita in riscatto per molti.

(Marco 10,45)

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