Meditazione sul Vangelo di Mt 11,25-30
Il vantaggio dei piccoli.
Il Vangelo di oggi può essere suddiviso in tre parti. La prima parte è una lode a Dio Padre perché si è rivelato ai piccoli. La seconda ci rivela l’intima unione tra Dio Padre e il Figlio. E l’ultima parte, conosciuta soprattutto per il parallelo che riferisce l’evangelista Luca, è un invito di Gesù a venire da lui: il suo giogo è leggero.
La chiave per comprendere il testo di Matteo è la parte centrale di questo Vangelo. «Nessuno – dice Matteo – conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare». Questa frase ci mostra l’intima unione che lega il Padre al Figlio e la libera volontà di Dio di rivelarsi agli uomini. Non c’è altra ragione che l’amore verso le proprie creature. Questo ha qualcosa di sconvolgente. Innanzitutto, ci rendiamo conto che non siamo noi autonomamente a credere, ma è Dio che ci permette di credere, rivelandosi. Certo, con la ragione si può giungere alla conoscenza di Dio, ma conoscere il Dio dell’amore e credere in Lui è frutto della Grazia. È Lui stesso, quindi, che si mostra agli uomini, ed è lui che rende possibile, oltre alla semplice conoscenza intellettuale, anche la fiducia in lui. La fede, la fiducia in Dio, sembra più facile per chi non ha molto da perdere. Molti, infatti, imparano a pregare nel momento del bisogno. La maggior parte di noi, però, cerca di assicurarsi molto di più del necessario riponendo la propria fiducia nella sicurezza economica, negli affetti umani, o nella propria ragione. Più siamo sapienti e intelligenti, più facciamo affidamento sulla nostra ragione, meno siamo disposti ad accettare quello che non possiamo verificare. E più sarà difficile per Dio rivelarsi a noi. Per questo i “piccoli” sono in “vantaggio” quando si tratta di fede. Gesù invita tutti a venire da lui, perché il suo giogo è leggero. Ci darà pace stare con lui. Pensiamo al bambino che dorme tranquillo tra le braccia dei genitori e quanto è irrequieto, quando è da solo: li cerca con lo sguardo, li chiama, piange. Alcune volte assapora la sua libertà e corre via – seguito dai genitori che vegliano su di lui e non vorrebbero mai che si facesse male. Gesù ci dice: venite da me. Se quello che dovete sopportare vi pesa, se la vita vi sembra difficile, se i dubbi e gli interrogativi si accumulano, venite da me. Le risposte ai dubbi di fede si trovano difficilmente nei grossi manuali di teologia o nelle dotte conversazioni con qualche personaggio illustre. Certo, Dio parla anche attraverso loro. Ma la vera pace per le nostre anime, la troviamo nell’incontro personale con Gesù, con il Figlio di Dio, che ci ama così tanto da rivelarsi a noi.
04 Ottobre
Tu sei, Signore, mia parte d'eredità
Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.
(Matteo 11,25)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 15)
Rit: Tu sei, Signore, mia parte d'eredità.
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.
Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.
(Matteo 11,25)
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