Meditazione sul Vangelo di Lc 14,1-6
Chi si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato.
Il Vangelo presenta, all’interno della cornice del banchetto, il motivo del rapporto tra umiliazione ed esaltazione: nell’ottica di Dio, le categorie vengono rovesciate. Il banchetto è immagine del paradiso, della condizione di pienezza in cui verranno a trovarsi i salvati. Per accedere al banchetto è necessario assumere la prospettiva di Dio, il suo punto di vista. E Dio possiede una prospettiva rovesciata rispetto alla nostra, che è terrena ed effimera: umilia chi si è esaltato, ed esalta chi si è umiliato. Qual è il significato profondo del banchetto? La comunione. Quando mangio, entro in comunione con il creato, con il Creatore, e con le persone che hanno pro curato il cibo e l’hanno trasformato per renderlo commestibile. Il cibo crea comunione. Per la mentalità biblica il condividere il medesimo cibo in un pasto comune, indica che si è parte di un’unica famiglia. Ecco perché il banchetto è il modo migliore per esprimere la realtà del paradiso: il paradiso è comunione. E la forma più alta di comunione è data dalle nozze. Infatti, nel nostro testo si parla di un banchetto nuziale. Con le nozze mi “nutro”, simbolicamente, dell’altro, lo interiorizzo. Il criterio di accesso al banchetto è dato dall’assumere l’umiltà come atteggiamento fondamentale. Cosa significa essere umile? Perché è così importante? Il termine italiano deriva dal latino humus, terra. L’umile non è chi rinuncia ai propri diritti, alla propria dignità. Umile è chi riconosce da dove viene, dalla terra. Adam, il primo uomo, è colui che è tratto dalla terra, la adamah. La radice del peccato consiste nel non accettare di venire dalla terra, non accettare di essere una creatura limitata, fragile, e voler essere Dio. L’umiltà non è, dunque, una caratteristica opzionale del credente; è la carta di identità del cristiano. Solo l’umile può accogliere la salvezza donatagli gratuitamente da Dio.
29 Ottobre
Celebra il Signore, Gerusalemme
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