La pazienza, del Signore è infinita, è la nostra durezza di cuore a non riconoscerla.
Meditazione sul Vangelo di Lc 10,13-16
Chi ascolta voi, ascolta me.
ll brano evangelico di oggi ci ricorda che le città di Israele hanno visto i miracoli, eppure non hanno creduto in questi segni di Dio. E non si sono convertite. Per questo motivo il giudizio su di loro sarà estremamente rigoroso, più del giudizio riservato alle città pagane. Esse hanno rifiutato il Vangelo che i settantadue discepoli, quali a significare tutte le nazioni della terra, sono stati inviati ad annunziare a nome di Gesù Cristo. La Parola di Dio non è mai accolta da coloro che sono soddisfatti nel loro orgoglio, ma dagli umili, i quali, proprio per la loro fede, sono introdotti a comprendere il mistero del Padre e del Figlio.
Gesù dice ai suoi discepoli a quale triste situazione si espongono coloro che li rifiutano: ad essere trattati più severamente di Sodoma, nel giorno del giudizio finale, cioè non adesso. Al rifiuto, dunque, non segue immediatamente il castigo, la condanna. Dio è paziente e continua ad offrire tempo ai peccatori per convertirsi. Il tempo della storia è il tempo della pazienza di Dio! E questo vale anche per Corazin, Betsaida, Cafarnao, le tre città situate a nord del lago di Tiberiade, le più evangelizzate da Gesù, nelle quali egli ha compiuto prodigi, e dove più è stato circondato dalle folle. Eppure la maggioranza degli abitanti non l’ha accolto. Gesù li ha messi di fronte alla possibilità di salvarsi e ora si accorge che essi corrono il pericolo di condannarsi. Per questo, quale profeta, lancia i suoi “guai”. Non sono “guai” di condanna, ma piuttosto costituiscono un pressante avvertimento e non l’ultimo, a ritornare sui propri passi e a riflettere sulla Parola ascoltata. E’ sempre questo il senso che i “guai” hanno nei profeti. Gesù soffre di fronte al rifiuto e lo contempleremo lamentarsi e piangere su Gerusalemme. (Lc 3, 34-35). Qui dice che se tutti quei prodigi si fossero compiuti a Tiro e Sidone, i loro abitanti “già da lungo tempo si sarebbero seduti, coperti di sacco e cenere per fare penitenza”. Il brano si chiude sottolineando ancora le due note, positiva e negativa, di cui si è parlato: “Chi ascolta voi, ascolta me; chi disprezza voi, disprezza me; chi disprezza me, disprezza Colui che mi ha mandato”. Lasciando il negativo, guardiamo il positivo: Gesù sente i suoi discepoli intimamente uniti a Lui e uniti al Padre. In questo consiste, per Gesù, la loro dignità.
01 Ottobre
Salvaci, Signore, per la gloria del tuo nome
Oggi, non indurite il vostro cuore, ma ascoltate la voce del Signore.
(Salmo 94,8)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 78)
Rit: Salvaci, Signore, per la gloria del tuo nome.
O Dio, nella tua eredità sono entrate le genti:
hanno profanato il tuo santo tempio,
hanno ridotto Gerusalemme in macerie.
Hanno abbandonato i cadaveri dei tuoi servi
in pasto agli uccelli del cielo,
la carne dei tuoi fedeli agli animali selvatici.
Hanno versato il loro sangue come acqua
intorno a Gerusalemme
e nessuno seppelliva.
Siamo divenuti il disprezzo dei nostri vicini,
lo scherno e la derisione di chi ci sta intorno.
Fino a quando sarai adirato, Signore: per sempre?
Arderà come fuoco la tua gelosia?
Non imputare a noi le colpe dei nostri antenati:
presto ci venga incontro la tua misericordia,
perché siamo così poveri!
Aiutaci, o Dio, nostra salvezza,
per la gloria del tuo nome;
liberaci e perdona i nostri peccati
a motivo del tuo nome.
Oggi, non indurite il vostro cuore, ma ascoltate la voce del Signore.
(Salmo 94,8)
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