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S. T. D. E DELLA B. V. M.Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede
Gesù, è il nostro tesoro, forse seppellito o dimenticato, ma sempre pronto a lasciarsi cercare e scoprire.
Meditazione sul Vangelo di Mt 6,19-23
È l’impegno nella preghiera, il lavoro e la verifica della propria condotta ciò che rende una persona saggia e prudente. È il caso di san Paolo: egli avrebbe ben ragione di inorgoglirsi, in virtù della sua lotta per la causa del Vangelo; eppure, il suo motivo di orgoglio è la sua stessa debolezza, che gli rammenta che la forza spirituale gli viene da Dio e non dal mondo.
L’evangelista Matteo riporta una delle frasi più belle e profonde del Vangelo, nel brano che leggiamo oggi: «Là dov’è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore». Il cuore dell’uomo palpita intensamente per ciò che desidera e che ama. Così avviene per l’amore verso i propri cari; a sua volta, questo amore diventa il tesoro di una persona, nascosto o palese che sia. Se è vero che ci sono realtà degne di essere amate ed apprezzate, non tutti i tesori però sono buoni per il cuore dell’uomo, né essi diventano preziosi per il semplice fatto che esso li brami. Il Vangelo ci mostra uno degli insegnamenti di Gesù che più ci costa imparare: «Non accumulatevi tesori sulla terra…, accumulatevi invece tesori nel cielo». E ci costa impararlo, perché il nostro cuore è troppo affezionato a ciò che è materiale: conserviamo gelosi quei piccoli tesori che conquistiamo. È necessario guardare più in alto, verso il cielo, e scoprire i tesori che Dio ha preparato per chi lo ama. La luce del Vangelo serve proprio per veder più chiaro, e ci aiuta ad illuminare i nostri pensieri e desideri, a valutare i nostri atteggiamenti interiori; è lì che conserviamo gelosi il nostro piccolo tesoro di fango. Dobbiamo lasciare che la luce di Cristo illumini quegli angoli remoti pieni di ombre, così che, dissipandole, possiamo impegnarci maggiormente per acquistare quei tesori che davvero valgono per l’eternità.
Venerdì 17 Giugno
S. Raniero; S. Nicandro e Marciano; B. Paolo Buralo
11.a del Tempo Ordinario
2Re 11,1-4.9-18.20; Sal 131; Mt 6,19-23
Il Signore ha scelto Sion, l’ha voluta per sua residenza.
Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
(Matteo 5,3)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 131)
Rit: Il Signore ha scelto Sion, l’ha voluta per sua residenza.
Oppure:
Il Signore è fedele al suo patto.
Il Signore ha giurato a Davide,
promessa da cui non torna indietro:
«Il frutto delle tue viscere
io metterò sul tuo trono!
Se i tuoi figli osserveranno la mia alleanza
ed i precetti che insegnerò loro,
anche i loro figli per sempre
siederanno sul tuo trono».
Sì, il Signore ha scelto Sion,
l’ha voluta per sua residenza:
«Questo sarà il luogo del mio riposo per sempre:
qui risiederò, perché l’ho voluto.
Là farò germogliare una potenza per Davide,
preparerò una lampada per il mio consacrato.
Rivestirò di vergogna i suoi nemici,
mentre su di lui fiorirà la sua corona».
Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
(Matteo 5,3)
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