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S. T. D. E DELLA B. V. M.Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede
Meditazione sul Vangelo di Mt 6,7-15
La preghiera cristiana per eccellenza.
Lo zelo di san Paolo per la comunità credente di Corinto si fonda sull’amore che ha per loro in Cristo. Per questo, all’Apostolo – ad imitazione del Buon Pastore – preme che i fedeli non si lascino ingannare dalle vane dottrine predicate dai falsi profeti che pullulano in ogni epoca. Per evitare di perderci o d'allontanarci dalla Via, abbiamo la parola sicura del Vangelo, dove il Maestro ci insegna quel che dobbiamo dire con la preghiera e con le opere.
L’esperienza dimostra che pregare è sempre una necessità vitale, che scaturisce dal cuore dell’uomo, quando questi riconosce la sua realtà creaturale di fronte alla grandezza di Dio, Creatore dell’universo. Quando preghiamo, assumendo un atteggiamento umile, avviamo un dialogo amoroso, col quale ci rivolgiamo al nostro Creatore e Padre, che ci conosce meglio di noi stessi, e che sa molto bene cosa più ci occorre. In quest’ottica, si comprende bene l’avvertimento di Gesù nel Vangelo, circa il fatto che pregare non consiste nello straparlare, e neppure nel perdersi in astrusi ragionamenti per “convincere” Dio delle nostre ragioni. La preghiera autentica è quella che c'insegna Gesù, il Maestro, e che inizia col riconoscimento della grandezza di Dio, datore di tutti i beni in cielo e in terra. Poi, segue la supplica per le nostre necessità materiali e spirituali d'ogni giorno. Si conclude, infine, chiedendo al Padre il perdono per i nostri “debiti”, così come noi perdoniamo i nostri “debitori”, ed invocando la sua protezione contro gli agguati del maligno. È l’ammirabile sintesi contenuta nel Padre Nostro, la preghiera cristiana per eccellenza. Ma quel che conferma i frutti della preghiera cristiana, sono le opere conseguenti e, tra queste, eccelle il perdono sincero nei confronti del prossimo, gesto tra i più genuini della fede cristiana, tanto che Gesù pone il nostro sincero e reciproco perdono dei peccati del prossimo quale condizione per ottenere il perdono dei nostri peccati da parte di Dio.
Giovedì 16 Giugno
Ss. Quirico e Giulitta; S. Aureliano; B. Maria Teresa Scherer
11.a del Tempo Ordinario
Sir 48,1-14; Sal 96; Mt 6,7-15
Gioite, giusti, nel Signore
Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!».
(Romani 8,15)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 96)
Rit: Gioite, giusti, nel Signore.
Il Signore regna: esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
Nubi e tenebre lo avvolgono,
giustizia e diritto sostengono il suo trono.
Un fuoco cammina davanti a lui
e brucia tutt’intorno i suoi nemici.
Le sue folgori rischiarano il mondo:
vede e trema la terra.
I monti fondono come cera davanti al Signore,
davanti al Signore di tutta la terra.
Annunciano i cieli la sua giustizia,
e tutti i popoli vedono la sua gloria.
Si vergognino tutti gli adoratori di statue
e chi si vanta del nulla degli idoli.
A lui si prostrino tutti gli dèi!
Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!».
(Romani 8,15)
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