✝
S. T. D. E DELLA B. V. M.
Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede
L'Amore del Padre, è sempre in movimento e non si ferma mai. Non ti abbandona a te stesso, ma sempre ti cercati, seguirti tormenta finché non ti trova.
Meditazione sul Vangelo di Lc 15,1-3.11-32
A me interessano solo i tuoi vitelli.
Stessa famiglia, stessi genitori, stessa educazione, eppure guarda che differenza di esiti hanno le vite di questi due figli. D‘accordo, hanno caratteri diversi, non sono la clonazione del papà e della mamma, li abbiamo già visti da bambini comportarsi diversamente, avere reazioni molto contrastanti, ma il linguaggio dell’amore potrebbero capirlo tutti e due. Perché uno va e sbatte la porta e l’altro resta e ti presenta solo il conto della spesa anziché farti da sostegno nella prova? È la storia di un padre e di due figli che il Vangelo ci presenta. Se avevamo ancora dubbi sul volto di Dio, oggi con questo Vangelo Gesù ce ne mostra un'immagine al di sopra di ogni nostra fantasia e bisogno. Ed è guardando a Lui, a questo Padre, che si fa verità dentro di noi. Noi infatti siamo questi due figli. Il primo, un po’ crudo, proprio fuori di testa, frequenta sicuramente qualche compagnia di balordi che gli cuoce il cervello. È nato lazzarone, non sa la fortuna che ha avuto; o, meglio, sa di avere un padre che si danna per farsi un gruzzolo che mette al riparo la vita da ogni disgrazia, e lui ringrazia la fortuna di avere una eredità che la legge gli garantisce. Tu papà lavora e fa’ i soldi, tanto è a me che li devi lasciare, anzi dammeli subito! Delle fatiche, dei sogni, delle attenzioni del padre non si cura: dei soldi di lui, sì. Ma quando sarà scattato questo disegno perverso? Quando ha preso la prima bustina di droga? Ma perché l’ha presa, se qui aveva tutto? E gli mette in mano il frutto della sua fatica, sicuro che è una bomba a orologeria che scoppierà presto nella sua vita. L’altro figlio invece è buono, tranquillo; lavora, è sempre nei campi. Purtroppo anche lui nasconde un tradimento, un insulto all’amore del Padre: si sente servo, non figlio. Anche lui è attaccato all’eredità e non al padre, ai suoi vitelli e al suo premio, non allo stare con il padre. Quel che passa nel cuore del papà gli è estraneo. Tutto scoppia al ritorno del fratello. Ma che giustizia è questa? Il piccolo torna a spartire di nuovo, il mio sudore stavolta. Il padre corre da un figlio all’altro: da un figlio fatto schiavo di ogni cattiveria che si adatta a fare il salariato e non ha ancora capito che il padre è amore, all’altro che si sente solo un salariato, e vuole solo i suoi beni, ha rimandato alla sua morte la decisione di prendersi l’eredità. Non c’è pace per chi decide nella vita di amare! L’amore non fa quadrare i bilanci di giustizia, li supera, ma ti lascia solo a resistere e a provocare la purificazione dei sentimenti. Il primo figlio è tornato, il secondo andrà a fare festa con il fratello? Avrà il coraggio di accoglierlo, di scaricare la sua rabbia, ma alla fine di abbracciarlo come ho fatto io? No, purtroppo: non lo chiama fratello, ma: “questo tuo figlio”; proprio come spesso i figli sentono in casa dire dal papà o dalla mamma: guarda tuo figlio che ha combinato, quasi a separare le responsabilità. È il nostro cammino di Quaresima: c’è chi di noi deve tornare a casa, deve cambiare vita, deve pentirsi e chiamare vigliaccheria, cattiveria, balordaggine i suoi comportamenti e chi deve aprire il cuore a un altro modo più profondo di vedere la vita.
Domenica 27 Marzo
S. Ruperto; B. Francesco Faà di Bruno
4.a di Quaresima (anno C)
Gustate e vedete com’è buono il Signore
Gs 5,9a.10-12; Sal 33; 2Cor 5,17-21; Lc 15,1-3.11-32
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: «Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te».
Lode e onore a te, Signore Gesù!
(Luca 15,18)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 33)
Rit: Gustate e vedete com’è buono il Signore.
Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.
Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.
Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: «Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te».
Lode e onore a te, Signore Gesù!
(Luca 15,18)
Nessun commento:
Posta un commento