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S. T. D. E DELLA B. V. M.
Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede
Meditazione sul Vangelo di Lc 16,19-31
Non chiedere prove, sono solo fughe.
Non ci capita una volta sola di stare a pensare al nostro futuro, come a un tempo in cui si appianeranno tutte le cose, in cui tutto lo storto che c’è si raddrizzerà, tutte le ingiustizie saranno riparate, tutte le cattiverie punite e le bontà premiate. Si girerà la fortuna, dice il poveraccio al riccone che ostenta superiorità e disprezzo! Non è giusto che nel mondo ci sia chi vive nell‘abbondanza e chi muore di fame, ci sarà un ristabilimento del progetto di Dio che gli uomini per cattiveria hanno stravolto! Non ci sarà più lo squilibrio del fatto che il 20% degli uomini controlli e abbia a sua completa disposizione l‘80% dei beni della terra e ne faccia quel che vuole condannando gli altri alla fame. L’aspirazione è giusta, ma non deve far crescere dentro l’animo del povero la voglia di vendetta e nell’uomo onesto la decisione di non far nulla in attesa del mondo di là. La parabola del ricco che muore di indigestione e di attacchi di colesterolo e del povero Lazzaro che muore di stenti, ci ricorda questa situazione. Hanno vissuto una vita molto diversa ed oggi nell’eternità si trovano in posizioni ribaltate. È il povero Lazzaro che sta in alto, che ha raggiunto quella felicità cui da sempre aspirava, e il riccone si trova nell’indigenza, raccoglie i frutti del fallimento che aveva continuamente seminato durante la vita. Sperava di cambiare prima o poi, ma alla fine la vita ha deciso per lui, si è ritrovato con la sola compagnia dei suoi soldi che di là proprio non servono, serve solo essersi abituati a confidare nelle braccia del Padre e quelle sicuramente le trovi sempre pronte a riceverti. Questo è il premio: «non dobbiamo aspettarci nessuna rivendicazione, nessuna offerta di pan per focaccia, ma la certezza di essere amati da Dio. E questo colma ogni attesa ed ogni sofferenza umana. Questo non è frutto di miracoli o di magie, d'apparizione di morti che vengano a convincerci dell’aldilà. C'abitueremmo anche a quelli, ce ne vorrebbe uno ogni giorno a dirci che stiamo sbagliando e non gli crederemmo.
La Parola di Dio invece è sempre tra noi e fa crescere ogni giorno di più la speranza di poterlo godere nell’infinito che c'attende.
Giovedì 17 Marzo
S. Patrizio; S. Geltrude; B. Corrado
2.a di Quaresima
Beato l’uomo che confida nel Signore
Ger 17,5-10; Sal 1; Lc 16,19-31
Lode e onore a te, Signore Gesù.
Beati coloro che custodiscono la parola di Dio con cuore integro e buono e producono frutto con perseveranza.
Lode e onore a te, Signore Gesù.
(Luca 8,15)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 1)
Rit: Beato l’uomo che confida nel Signore.
Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte.
È come albero piantato lungo corsi d’acqua,
che dà frutto a suo tempo:
«Le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene».
Non così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde;
poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,
mentre la via dei malvagi va in rovina.
Lode e onore a te, Signore Gesù.
Beati coloro che custodiscono la parola di Dio con cuore integro e buono e producono frutto con perseveranza.
Lode e onore a te, Signore Gesù.
(Luca 8,15)
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