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S. T. D. E DELLA B. V. M.
G. R. A. Livatino e S. R. M. Rivi_Beati
Meditazione sul Vangelo di Lc 2,1-14
Messa della notte.
Con la solennità del Natale la Chiesa celebra la manifestazione del Verbo di Dio agli uomini. È questo, infatti, il senso spirituale del Natale: “la nascita eterna del Verbo nel seno degli splendori del Padre, l’apparizione temporale nell’umiltà della carne, il ritorno finale all’ultimo giudizio” (dal Liber Sacramentorum). Già nell’antica Roma il 25 dicembre si celebrava la festa del “Natalis Solis lnvicti”. Celebrando in questo giorno la nascita di Colui che è il “Sole vero”, la “luce del mondo”, si è voluto dare un significato del tutto nuovo a questa antica festa. Tutta la terra rivolge oggi lo sguardo ad una mangiatoia, dove il cuore trepida contemplando il sonno di un Bambinello. Credenti e non credenti lo attendono come il giorno in cui “deve” esserci pace, in cui “devono” essere lasciati da parte i cattivi sentimenti, il giorno che porta speranza, suscita gioia e sentimenti di unione e affetto verso i propri cari. Lo sguardo degli uomini e delle donne di fede riesce a scoprire, adagiato in quella paglia, avvolto in quei poveri panni, il Creatore Onnipotente.
Nessuno li ha accolti.
Scendere da Nazareth in Galilea a Betlemme in Giudea, non era certo una passeggiata. A piedi o in sella ad un asino, una donna incinta non percorre facilmente la distanza che corrisponde a quella che c’è tra Milano e Torino, tra Siracusa e Messina, o quella, seppur poco di meno, che c’è tra Napoli e Roma; inoltre a Betlemme non c’era nessuno ad attenderli. Giuseppe e Maria erano semplicemente “di passaggio” e non avevano dove alloggiare, soprattutto non avevano un posto dove Maria potesse partorire suo figlio.
Maria e Giuseppe non erano attesi. Non avevano un posto, non potevano comprarsi quello di cui avevano bisogno e non erano certo al centro dell’attenzione degli altri. Possiamo dirlo con parole ancora più chiare: Maria e Giuseppe a Betlemme “non erano nessuno”. Quante volte è capitato anche a noi? “Essere nessuno”: in un posto nuovo e senza amici; in una stazione affollata dove solo noi non siamo attesi da alcuno; in mezzo a persone che sembrano ignorarci. Non contare nulla significa anche – spesso. – essere privi di denaro, di lavoro, di relazioni sociali. È la situazione di Maria e Giuseppe, la situazione nella quale nasce un bambino di nome Gesù. La situazione che il Figlio di Dio ha scelto per entrare nel mondo. E questo ci pone dinnanzi a un problema: come potrà il Figlio di Dio farsi uomo anche questa notte, se non troverà le condizioni giuste, quelle che lui ha scelto? Proviamo allora ad andare in Chiesa non “pieni” di tutto, non chiacchierando e distraendoci, ma con la nostra situazione reale che non è molto diversa da quella di Maria e Giuseppe. Anche noi, infatti, siamo fragili, siamo dipendenti da altri, tant’è che in pochi secondi tutte le nostre sicurezze potrebbero crollare. Questa è la nostra situazione, se per un attimo non cerchiamo di distrarci e guardiamo la realtà. Tra qualche settimana la Chiesa ce lo ricorderà esplicitamente: ci verrà detto che saremo polvere. È in questa nostra realtà che Dio si fa uomo, si fa uno di noi, ci vuole esserci vicino. E nella nostra povertà, nella solitudine, nel dolore, è in questa nostra condizione che Lui ha deciso di entrare. Questa notte di Natale è fatta per ammettere la nostra povertà e lasciar fare al Signore, lui che si fa uomo per noi.
A tutti Voi, i nostri più cari Auguri per un Sereno e Santo Natale!
25 Dicembre
Oggi è nato per noi il Salvatore
notte: Is 9,1-6; Sal 95; Tt 2,11-14; Lc 2,1-14
Vi annuncio una grande gioia: «Oggi, è nato per voi un Salvatore, Cristo Signore».
(Luca 2,10-11)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 95)
Rit: Oggi è nato per noi il Salvatore.
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome.
Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.
Gioiscano i cieli, esulti la terra,
risuoni il mare e quanto racchiude;
sia in festa la campagna e quanto contiene,
acclamino tutti gli alberi della foresta.
Davanti al Signore che viene:
sì, egli viene a giudicare la terra;
giudicherà il mondo con giustizia
e nella sua fedeltà i popoli.
Vi annuncio una grande gioia: «Oggi, è nato per voi un Salvatore, Cristo Signore».
(Luca 2,10-11)
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