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09 dicembre, 2021

Pensiero del 09 dicembre 2021

 Il più piccolo, cioè il più umile, è Cristo stesso che da Dio, si è fatto uomo, da ricco a povero, da Re dell'universo, servo verso tutti.

Meditazione sul Vangelo di Mt 11,11-15

I violenti se ne impadroniscono.

Isaia invita il popolo a non aver timore, perché il Signore verrà presto in suo aiuto prendendosi cura dei più poveri. Nel Vangelo, Gesù fa l’elogio di Giovanni Battista riconoscendo in lui il più grande tra i nati da donna. Ma afferma anche che il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.

Il Vangelo di oggi non è semplice da comprendere. In particolare la frase: «Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono». Con Giovanni inizia qualcosa di nuovo per il regno dei cieli: esso subisce violenza. Pochi versetti prima del nostro brano, Matteo sottolinea che Giovanni è in carcere (Mt 11,2): sembra quindi che Gesù faccia riferimento alla violenza che subiscono coloro che hanno a che fare con il regno dei cieli. Anche ai dodici apostoli, che vuole inviare a proclamare la vicinanza del regno dei cieli, Gesù annuncia che saranno come pecore in mezzo ai lupi, saranno condotti nei tribunali, flagellati, odiati e perseguitati (Mt 10,16-33). Il termine “ora”, dunque, fa riferimento sia al tempo in cui Gesù sta parlando, che vede il Battista in prigione, sia al tempo di coloro che, lungo i secoli, continuano ad annunciare il regno dei cieli e subiscono violenza a causa di questo. Ma, la seconda parte della frase che stiamo cercando di comprendere sembra rimandare ad un altro tipo di “violenza”, una violenza che permette di “impadronirsi” del regno. Per capire di che tipo di violenza si tratta può essere utile capire cosa permette di entrare nel regno dei cieli. E necessario avere una giustizia che supera quella degli scribi e dei farisei, cioè cercare di realizzare la volontà del Padre e non la nostra (Mt 5,20; 7,21); convertirsi, cioè cambiare la propria mente, diventando come bambini, facendosi piccoli come loro che, a differenza degli adulti, hanno ancora in sé la capacità di cambiare, il desiderio di imparare cose nuove, la disponibilità a lasciarsi ammaestrare (Mt 1 8,3-4; 19,14). La violenza che viene richiesta per impossessarsi del Regno, dunque, è quella della conversione, del cambiamento interiore. Possiamo verificare se nella nostra vita di singoli cristiani e di comunità, subiamo violenza a causa della nostra fede in Gesù: se questo non avviene, forse dovremmo verificare in quale modo, nella nostra esistenza, testimoniamo ciò in cui crediamo. Oppure, possiamo chiederci quanta “violenza” siamo disposti a fare a noi stessi per impossessarci del regno dei cieli, e a che punto si trova il nostro cammino di conversione.

09 Dicembre

2.s d'Avvento
Il Signore è misericordioso e grande nell’amore
Is 41,13-20; Sal 144; Mt 11,11-15

Stillate, cieli, dall’alto e le nubi facciano piovere il Giusto; si apra la terra e germogli il Salvatore.

(Isaia 45,8)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 144)
Rit: Il Signore è misericordioso e grande nell’amore.

O Dio, mio re, voglio esaltarti
e benedire il tuo nome in eterno e per sempre.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.

Facciano conoscere agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni.

Stillate, cieli, dall’alto e le nubi facciano piovere il Giusto; si apra la terra e germogli il Salvatore.

(Isaia 45,8)

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