Ognuno di noi, è la pecorella smarrita. Se restiamo, nel recinto è solo per la paziente Misericordia di Dio, che sempre viene a cercarci.
Meditazione sul Vangelo di Mt 18,12-14
Così è la volontà del Padre vostro.
Al popolo in esilio a Babilonia, che vive sentendosi abbandonato da Dio, il profeta annuncia la fine di ogni tribolazione, perché il Signore sta per agire in loro favore, come fa un pastore con il proprio gregge. Gesù ricorre, a sua volta, all’immagine del pastore per rivelare la volontà del Padre.
Nella vita capitano quei momenti in cui ci sentiamo abbandonati da Dio e ci sembra di non essere più preziosi ai suoi occhi. Questa esperienza è stata vissuta in modo esemplare dal popolo di Israele che, chiuso nel proprio peccato, ha visto venir meno tutti i segni che testimoniavano la sollecitudine di Dio – il tempio, la terra, il re, la capitale – ed è stato condotto in esilio. Ma proprio nel momento in cui ha toccato il fondo, Israele ha ricominciato a gridare al suo Dio scoprendo che non l’aveva abbandonato, che sarebbe nuovamente intervenuto in suo favore. Durante l’Avvento risuona forte nella liturgia l’invito a perseverare nella speranza, a non chiuderci nella rassegnazione, certi che Dio è fedele al suo amore per noi. Un invito che si fonda su una certezza: il Padre desidera che nessuno vada perduto. Nel Vangelo, il Signore è paragonato ad un pastore sollecito che va in cerca della pecora che si è smarrita. Ad uno sguardo inesperto, cento pecore si assomigliano tutte e sembra incredibile che qualcuno riesca a distinguerle una dall’altra. Ma non è così per il pastore, che conosce le sue pecore una per una, e per questo non può restare indifferente se una si perde, consolandosi con il fatto che ci sono ancora le altre novantanove. In questo modo si comporta Dio. Lui ci conosce uno per uno, sa che siamo tutti pezzi unici, ciascuno irrepetibile, e non si dà pace se qualcuno si perde o non si realizza in pienezza. Ma la sua sollecitudine non è sufficiente. L’evangelista sembra esserne cosciente quando scrive “se riesce a trovarla”. Quel “se” rivela che il risultato non è scontato, perché c’è qualcosa davanti a cui anche Dio si ferma: la libertà delle sue creature.
07 Dicembre
2.s d'Avvento
Ecco, il nostro Dio viene con potenza
Is 40,1-11; Sal 95; Mt 18,12-14
Il giorno del Signore è vicino: «Egli viene a salvarci».
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 95)
Rit: Ecco, il nostro Dio viene con potenza.
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome,
annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.
Dite tra le genti: «Il Signore regna!».
Egli giudica i popoli con rettitudine.
Gioiscano i cieli, esulti la terra,
risuoni il mare e quanto racchiude;
sia in festa la campagna e quanto contiene,
acclamino tutti gli alberi della foresta.
Esultino davanti al Signore che viene:
«Sì, egli viene a giudicare la terra;
giudicherà il mondo con giustizia
e nella sua fedeltà i popoli».
Il giorno del Signore è vicino: «Egli viene a salvarci».
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