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29 maggio, 2022

✝ Pensiero del 29 maggio 2022

   

‎S. T. D. E DELLA B. V. M.‎‎ ‎

‎Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede‎

Gesù, ora presso il Padre, TU sei più che mai vicino a noi Attiraci a Te perché la nostra umanità, sia elevata a DIO e che ci sia dentro di noi un ardente desiderio di cielo.
Santa Domenica D'ascensione del Signore
NELLA MEMORIA LITURGICA DIOCESANA EMILIA ROMAGNA DEL BEATO ROLANDO MARIA RIVI ADOLESCENTE SEMINARISTA MARTIRE IN ODIO ALLA FEDE ED ALLA VESTE TALARE
Santa MEMORIA A TUTTI

Meditazione sul Vangelo di Lc 24,46-53

Verso il compimento.

La festa dell’Ascensione è il punto di arrivo del cammino compiuto da Gesù tra gli uomini. Si presenta anche come il punto di sintesi dei testi liturgici proposti nelle ultime settimane. Gesù raccoglie la Sua vita, la Sua opera, la Sua storia e la consegna al Padre, conducendole nella gloria. Gesù giunge al Padre con la nostra stessa carne, cioè con la nostra umanità glorificata. Inizia il cammino di ritorno al Padre di tutta l’umanità, e si realizza il fine della storia, cioè la raccolta della messe che il Padre aveva seminato fin dall’origine e che aveva protetto e salvato attraverso Gesù. L’Ascensione è la festa di Gesù e dell’intera umanità.

L’evangelista Luca è consapevole che la storia di Gesù si svolge in due momenti: uno nella sua vicenda in Palestina, l’altro nell’avventura dei discepoli dopo la salita di Gesù al cielo. Il punto di separazione, ma anche di collegamento, è l’Ascensione al cielo. Gesù, venuto tra gli uomini nella povertà della condizione umana e nella straordinaria normalità della Sua gestazione, nascita, crescita, maturazione, fino al compimento della croce e risurrezione, ora viene introdotto nella gloria. Ritorna al Padre e siede glorioso alla Sua destra non soltanto nella condizione divina com’era prima dell’Incarnazione, ma anche nella sua condizione umana, pienamente realizzata ed esaltata. Il destino di Gesù apre un nuovo destino anche per l’uomo, e segna il punto d'arrivo della strada umana verso la felicità del Paradiso. Da questo momento Gesù inaugura anche una nuova presenza tra gli uomini. Egli non patisce più le limitazioni della condizione umana, ma penetra in tutta la struttura dell’universo e domina il cuore dell’uomo. La Sua presenza gloriosa in cielo è condizione per una presenza tra gli uomini senza limiti e senza restrizioni. Gesù vive nel Suo corpo che è la Chiesa e in tutte le membra che la compongono. Vive nell’Eucaristia e negli altri sacramenti e viene ad identificarsi con ogni uomo bisognoso di soccorso e salvezza. L’Ascensione apre la suprema comunicazione tra cielo e terra, tra Dio e gli uomini. Anche noi, nella nostra condizione umana, diventiamo già partecipi della condizione celeste e riconosciamo Dio come nostro familiare. Qui in terra non si patisce un’assenza, ma si allarga una presenza riconoscibile da tutti. Si inaugura il tempo della Chiesa e quello della missione, il tempo della speranza e del lavoro consapevolmente compiuto con uno scopo e una certezza.

Domenica 29 Maggio 
S. Massimino; S. Orsola (Giulia) Ledochowska; S. Paolo VI
ASCENSIONE DEL SIGNORE (anno C) – P
At 1,1-11; Sal 46; Eb 9,24-28; 10,19-23; Lc 24,46-53
Ascende il Signore tra canti di gioia

Andate e fate discepoli tutti i popoli, dice il Signore, ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo.

(Matteo 28,19.20)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 46)
Rit: Ascende il Signore tra canti di gioia.

Popoli tutti, battete le mani!
Acclamate Dio con grida di gioia,
perché terribile è il Signore, l’Altissimo,
grande re su tutta la terra.

Ascende Dio tra le acclamazioni,
il Signore al suono di tromba.
Cantate inni a Dio, cantate inni,
cantate inni al nostro re, cantate inni.

Perché Dio è re di tutta la terra,
cantate inni con arte.
Dio regna sulle genti,
Dio siede sul suo trono santo.

Andate e fate discepoli tutti i popoli, dice il Signore, ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo.

(Matteo 28,19.20)

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