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S. T. D. E DELLA B. V. M.
Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede
Meditazione sul Vangelo di Gv 14,23-29
Amici, dimora di Dio.
I testi biblici di questa domenica si sovrappongono in parte a quelli della settimana, come accade per la prima lettura e per il Vangelo. La seconda lettura prosegue il libro dell’Apocalisse, come nelle precedenti domeniche di Pasqua. Viene presentata l’opera conclusiva di Gesù, cioè la Chiesa, nuova Gerusalemme che scende dal cielo come “Città santa”, costruita sul fondamento degli Apostoli, bene ordinata e adornata, abitata e illuminata dalla presenza dell’Onnipotente e dell’Agnello, che è Gesù stesso. Il Paradiso è una città santa e gloriosa, nella quale abita il Signore.
Il Signore non abita soltanto la Gerusalemme celeste del Paradiso, ma continua ad abitare tra gli uomini attraverso la vita dei suoi seguaci. Dopo aver preso dimora tra le case degli uomini, in un determinato territorio e in un determinato tempo, Dio vuole abitare nel loro cuore. Le parole del Vangelo di Giovanni rappresentano una vetta dell’opera che Gesù è venuto a compiere per noi. Egli è venuto a farci amici, legandoci a sé non tanto in un rapporto esteriore, ma in modo tale che diventassimo sua dimora, dimora del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo: “Verremo a lui e faremo dimora presso di lui”. Dimora di Dio erano la tenda e l’arca, era il tempio, era il grembo di Maria. Dimora di Dio è la Chiesa. Dimora di Dio è il battezzato. Papà Leonida baciava il petto del piccolo Origene dicendo: “Qui abita la Trinità”. Ridiventiamo dimora di Dio quando accogliamo il corpo di Cristo nell’Eucaristia. Dio Padre vuole ancora trovare la sua compiacenza in noi, suoi figli. Gesù ci vuole amici in modo tale da diventare con lui un solo cuore e una sola
anima. Lo Spirito Santo viene su di noi per condurre a compimento l’opera di Gesù: “Vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto”, affinché Gesù non sia un avvenimento del passato, ma una presenza viva ed attiva. Il miracolo della grazia trasforma il cuore delle persone e ne conforma la vita nell’azione di carità e nello slancio della missione. È la novità che vediamo nei santi, quelli più contemplativi e quelli più attivi la percepiamo anche in alcuni cristiani che ci vivono accanto, ed a volte abbiamo la grazia d'apprezzarla nella nostra stessa vita.
Domenica 22 Maggio
S. Rita da Cascia; S. Giulia
6.a di Pasqua (anno C)
At 15,1-2.22-29; Sal 66; Ap 21,10-14.22-23; Gv 14,23-29
Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore, e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
(Giovanni 14,23)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 66)
Rit: Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.
Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti.
Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra.
Ti lodino i popoli, o Dio,
ti lodino i popoli tutti.
Ci benedica Dio e lo temano
tutti i confini della terra.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore, e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
(Giovanni 14,23)
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