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28 maggio, 2022

✝ Pensiero del 28 maggio 2022

  

‎S. T. D. E DELLA B. V. M.‎‎ ‎

‎Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede‎

Meditazione sul Vangelo di Gv 16,23b-28

ConoscerLo e amarLo.

Gesù ha parlato ai Suoi discepoli attraverso figure e similitudini. In questo particolare brano del Vangelo, preannuncia loro che, d’ora in avanti, non parlerà più del Padre attraverso similitudini, ma lo farà apertamente. Insiste, poi, sulla preghiera di domanda fatta nel suo nome. Il Padre che li ama sa che loro hanno amato il Figlio e hanno creduto alle sue parole e alla sua origine divina. Amare Gesù e credere in Lui sono le condizioni necessarie per una preghiera efficace.

«Voi mi avete amato, e avete creduto». C’è una relazione fondamentale tra credere ed amare. “Noi crediamo perché amiamo” (Card. John Henry Newman). Il fondamento della nostra fede non è un qualche particolare aspetto della dottrina o delle parole che diciamo nel Credo. La nostra fede è fondata nella persona di Gesù. “Conoscere Dio è amare Dio” ha detto san Tommaso d’Aquino. In altre parole, se davvero abbiamo incontrato personalmente il Signore, non possiamo fare a meno di amarlo. Altrove, san Tommaso d’Aquino ci insegna che il contrario della fede non è l’ateismo o il dubbio, ma la disobbedienza. Ciò implica che non possiamo limitarci a dire che crediamo in Cristo senza obbedire al suo insegnamento, perché non farlo significa dimostrare che non crediamo a quel che ci insegna. Questo atteggiamento rende inevitabilmente infondata qualsiasi nostra dichiarazione d’amore per il Signore. È In altre parole, più che un atto della mente, nostro Signore ci chiede un atto del cuore. Amarlo rende possibile a qualsiasi cosa egli ci ha rivelato e che la Sua Chiesa ci insegna. Egli ci ha già spiegato qual è la prova infallibile del nostro amore: «L’obbedienza ai Suoi comandamenti».

Sabato 28 Maggio 
S. Germano; S. Ubaldesca; S. Lodovico Pavoni; B. Maria B. Bagnesi
6.a di Pasqua
At 18,23-28; Sal 46; Gv 16,23b-28
Dio è re di tutta la terra

Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio il mondo e vado al Padre.

(Giovanni 16,28)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 46)
Rit: Dio è re di tutta la terra.

Popoli tutti, battete le mani!
Acclamate Dio con grida di gioia,
perché terribile è il Signore, l’Altissimo,
grande re su tutta la terra.

Perché Dio è re di tutta la terra,
cantate inni con arte.
Dio regna sulle genti,
Dio siede sul suo trono santo.

I capi dei popoli si sono raccolti
come popolo del Dio di Abramo.
Sì, a Dio appartengono i poteri della terra:

«Egli è eccelso».

Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio il mondo e vado al Padre.

(Giovanni 16,28)

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