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08 maggio, 2022

✝ Pensiero del 08 maggio 2022

 

S. T. D. E DELLA B. V. M.

Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede

Meditazione sul Vangelo di Gv 10,27-30

Cristo, Buon Pastore.

La Chiesa tradizionalmente dedica questa quarta domenica di Pasqua alla contemplazione di Cristo, Buon Pastore. Il brano evangelico proclamato oggi è tratto dal discorso detto appunto “del buon pastore” in cui Gesù illustra il tema dell’ascolto e della conoscenza tra pastore e gregge. Da un lato, Cristo-Buon Pastore conosce le sue pecore. Questa espressione indica la profondità del rapporto d’amore personale che Lui nutre per ogni creatura. Dall’altro lato, la creatura, uomo o donna, risponde a questa conoscenza con l’ascolto, che comporta la totale adesione di fede agli insegnamenti di Cristo.

Forse non molti tra noi hanno visto dal vivo e da vicino delle pecore. Per chi vive in una città è evidentemente abbastanza difficile. Nell’antichità, i pastori facevano uscire insieme i loro greggi, e accadeva frequentemente che, pascolando insieme, le pecore si mischiassero le une con le altre, ma si dividessero poi con agilità, non appena udivano il richiamo del proprio pastore. Per quei pastori, perdere una pecora era una tragedia e stavano ben attenti a proteggerle e difenderle. Arrivavano a riconoscerle una ad una dalle caratteristiche più peculiari, e assegnavano un nome ad ognuna. Possiamo pensare che l’umanità sia numerosissima, che ci somigliamo tutti e che, quindi, sia impossibile che Dio possa occuparsi di ognuno di noi, ma non è così. Dove noi vediamo soltanto una massa informe di pecore, il pastore vede individualmente ogni pecora e prontamente si accorge se ne manca qualcuna, se distrattamente una di un altro gregge si unisce al suo, o se ce n’è una malata… Dio ha questa visione di ognuno fra tutti gli esseri umani. Ancor più consolante è considerare che, in virtù del battesimo, possiamo dire che non siamo più pecore fra tutte le altre in una moltitudine di greggi, ma siamo diventati pecore del gregge di Cristo, pecore un po’ speciali, più care, più seguite, quelle che hanno Lui come punto di riferimento, che sanno distinguere la sua voce e che lo seguono senza lasciarsi distrarre dai richiami degli estranei. Lui si è impegnato a mantenerci al suo fianco e a badare a noi, così che nulla venga a mancarci da parte sua.

Domenica 08 Maggio 
B.V. Maria di Pompei; S. Vittore il Moro
4.a di Pasqua (anno C)
At 13,14.43-52; Sal 99; Ap 7,9.14b-17; Gv 10,27-30
Noi siamo suo popolo, gregge che egli guida

Io sono il buon pastore, dice il Signore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me.

(Giovanni 10,14)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 99)
Rit: Noi siamo suo popolo, gregge che egli guida.

Acclamate il Signore, voi tutti della terra,
servite il Signore nella gioia,
presentatevi a lui con esultanza.

Riconoscete che solo il Signore è Dio:

«Egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo».


Perché buono è il Signore,
il suo amore è per sempre,
la sua fedeltà di generazione in generazione.

Io sono il buon pastore, dice il Signore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me.

(Giovanni 10,14)

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