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12 maggio, 2022

BUON COMPLEANNO OTTO FRANK! (12 maggio 1889 - 19 agosto 1980)

 BUON COMPLEANNO OTTO FRANK! (12 maggio 1889 - 19 agosto 1980)

Tutti i nostri auguri dal profondo del cuore vanno a Otto Frank. Grazie per i profondi insegnamenti, grazie per aver scelto - nonostante tutto -, di rispondere all'odio con il bene,
Grazie per essere una luce costante.
Buon compleanno, ovunque tu sia.
ESTRATTO DAL LIBRO "SIAMO CHI ERAVAMO" DI FEDERICA PANNOCCHIA (PRESIDENTE DELLA NOSTRA ASS.NE UN PONTE PER ANNE FRANK)
Caro Otto Frank,
Non posso fare finta di niente, non posso negarti che il mondo è una gran bella confusione. Che nonostante la tua lotta e la lotta di così tante altre persone viviamo sempre più in bilico. Circondati da un odio che sembra non volersene andare. Atteggiamenti antisemitici, scritte razziste, svastiche… situazioni discriminatorie, di bullismo… una catena che non ha intenzione di spezzarsi.
Una catena che si mostra resistente, forte. Ma è davvero più forte di ognuno di noi che ha deciso di non mollare? Che ha deciso di andare contro corrente? Di far sentire la propria voce?
Sai, a volte mi sento troppo piccola davanti a un mondo che sembra immenso. Davanti a comportamenti che non comprendo. A parole che fanno così male che mi domando come possano essere anche solo pensate, e peggio, pronunciate. Discorsi che sono pugnalate al cuore, che si uniscono a immagini che non vorrei mai vedere. E se ne parlano alla televisione, sui social o sui giornali è già qualcosa, il peggio è quando non ne parlano, o quando danno informazioni sbagliate. Qui entra in scena l’ignoranza, o l’egoismo. E, infine, l’indifferenza.
Contro questa combatto giorno dopo giorno. E sapere di non essere la sola a opporsi a questo mostro invisibile, ma che reca danni enormi, è la mia forza. È la mia speranza. È una lotta continua, che prosegue, con la fiducia di vedere cambiamenti.
Non fraintendermi, dei cambiamenti sono avvenuti. Però troppo spesso se facciamo un passo avanti ne facciamo tre indietro. Anche se adesso la gente sa. Se nella mia epoca c’è modo di poter essere molto più a contatto con la realtà attraverso social, Internet, documentazioni… la gente spesso decide di ignorare ciò che succede. Finge di non sapere. E in troppi credono alle prime cose che vengono raccontate. E, di conseguenza, non c’è quell’unione che altrimenti ci permetterebbe di lottare tutti per degli ideali di amore, pace, inclusione, tolleranza. Sembrerebbe così semplice.
Amare, al posto di odiare. E invece è così difficile, è così complicato.
E quando mi ritrovo ad ascoltare storie che non vorrei ascoltare, a vedere le lacrime negli occhi di persone che hanno sofferto tanto, a non saper come aiutare chi adesso ha bisogno… E quando mi ritrovo davanti a una discriminazione pazzesca, a un odio gigante, a scherzi che sono offese dolorose e all’indifferenza… a volte vorrei tanto fermarmi e poterti parlare. Poter parlare con te, con Anne… potervi guardare negli occhi, abbracciare, ascoltare le vostre parole di conforto.
Tu, che nonostante quello che hai vissuto e che è accaduto alla tua famiglia hai deciso di non voler mai scoprire chi vi avesse tradito quel fatidico 4 agosto 1944. Perché non avrebbe avuto senso. L’importante sarebbe stato concentrarsi sul testimoniare, sull’aiutare chi aveva bisogno, sul promuovere la pace, l’amore, l’inclusione, l’accoglienza e la tolleranza.
So che hai sofferto, so che sei stato terribilmente male e posso solo immaginare quanto il dolore ti abbia impedito di dormire di notte e ti abbia spinto a rifugiarti dietro un sospiro di giorno. So che dietro a un sorriso sicuramente vi era nascosto un mondo inaccessibile, di cui fate parte solo a te e la tua amata famiglia. E avrei tanto voluto ascoltarti, abbracciarti. Farti sapere che non sei solo.
Che anche oggi ci sono persone come me, e come molti altri, che nonostante le brutture che ci circondano hanno deciso di far vincere la luce, la speranza. L’amore.
Che meravigliosa parola che è, l’amore.
E se ce l’hai fatta tu, ce la possiamo fare anche noi.
Se ce l’ha fatta Anne a non perdere mai la speranza, ce la possiamo fare anche noi.
Se ce l’hanno fatta gli altri Sopravvissuti, ce la possiamo fare anche noi.
Se ancora oggi chi ha poco riesce a vivere con tanto, ce la possiamo fare anche noi.
Perché il segreto è non smettere di credere, di sperare. È non avere paura di aiutare e di chiedere aiuto. È abbracciare e lasciarsi abbracciare. È riuscire a combattere insieme, e se necessario anche da soli.
È riuscire ad andare avanti. A trovare sempre quella spinta per mettere un piede davanti all’altro. Anche se alcune volte ci sentiamo piccoli, anche se spesso tutto ci sembra solo una gran confusione, anche se ci sentiamo impotenti… ogni piccolo gesto può davvero portare a qualcosa di grande.
Grazie, Otto.
Grazie per avermi permesso di capire. Grazie, Anne, per avermi permesso di sapermi ascoltare e di far emergere la vera persona che sono.
Vi sarò infinitamente riconoscente, per sempre.
Con amore, vostra,


Federica Pannocchia

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