Per non dimenticare Alfredino Rampi
Quarant'anni senza Alfredino!
10 -13 giugno 1981 - 10 -13 giugno 2021
Ti odo, gioventù lacrimante
che incompiuta rantoli,tra le fauci di quel pozzo,
che sequestrò per sempre i miei respiri,
bimbo che coccolava ancora acerbo,
sogni incandescenti e deformi,
e disegnava con i suoi occhi corallo,
sentieri di compiutezza,
per donare loro
il senso del cammino e del destino.
Ma quel giorno il gioco
traditore scelse di condurmi,
dove la morte, subdola e mascherata,
mi attendeva per consumare
il suo nuovo sanguinante pasto
di insensatezza e ineluttabilità;
Vermicino era intrappolata,
in un lago di silenzio irreale,
e stava intanto per incenerirsi
il mio esiguo cammino umano,
nella bocca color serpente,
di un profondo pozzo artesiano;
spiegare non so nè mai saprò,
la lacerazione di quell'urlare,
più forte di tutti i dolori,
nel voler riemergere
ma non riuscire più a venire fuori;
udivano forse le mie orecchie,
con la dolcezza di tutti i bambini,
gli inviti ai soccorritori,
del mitico presidente Pertini,
che tutta notte trascorse in quel luogo,
dove la morte volle abbracciarmi,
sfidando il sonno
con la tenerezza e la speranza d'un nonno.
Grazie, presidente,
grazie a tutta la gente che sperò,
che solo potei vedere cadavere,
quando la mia anima sottrassero,
ormai inerte e statica,
ai morsi maledetti
di quella falda freatica.
Mi chiamo Rampi, Rampi Alfredino,
ed in un frammento di maledizione,
ho visto consumarsi il mio destino,
senza neppure potergli dare un nome,
od immortalarlo nelle note d'una canzone.
Non temere, diletta mamma Franca,
nella notte tenebrosa
sono sempre l'angelo che t'affianca,
da quella bara bianca ho vinto la morte,
ora ho per amico Dio,
ed insegnerò alla tua vita,
ad essere sempre forte.
(...)
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