A Gesù non si dà il superfluo, a Gesù si dà il cuore , la sede della volontà, dell'intelligenza. É l'unica cosa che ci è indispensabile.
Meditazione sul Vangelo di Mc 12, 38-44
L’evangelista Marco conclude gli episodi del tempio narrando quello che accade attraverso gli occhi di Gesù. Prima ci dà una panoramica rapida sui personaggi che passano: scribi, che ostentano lunghe preghiere e passeggiano con solennità per essere ammirati, e ricchi, che gettano monete sonanti nel tesoro. Poi coglie in primo piano una figura considerata insignificante: una povera vedova che getta due spiccioli. La condizione sociale della vedova in Palestina, dai tempi più antichi fino all’epoca di Gesù, era drammatica. Morto il marito, che le garantiva il mantenimento e il riconoscimento dei diritti, la donna rimaneva relegata ai margini della comunità, finendo in povertà. Qui si ferma lo sguardo di Gesù, per trarne un insegnamento per i discepoli.
Gesù è ormai nell’imminenza della sua morte e da questa prospettiva guarda e legge ciò che gli accade attorno. Nell’obolo della vedova vede la profezia del gesto che lui dovrà compiere. Il testo greco dice che “nella sua povertà vi ha messo tutto quello che aveva, tutta la sua vita”. Nella sua situazione ella era tenuta a versare un solo leptà, invece aveva deciso di offrire tutto, senza preoccupazioni per il domani e riponendo in Dio, difensore degli orfani e delle vedove, tutta la propria fiducia. Gesù guarda in profondità, con attenzione, e porta in luce questa offerta silenziosa in cui egli si riconosce. Quella della vedova, come la sua, è una vita che sa consegnarsi nell’amore. Questo è ciò che rimane e che ha valore agli occhi di Dio. Due versetti dopo, all’inizio del capitolo 13, Marco introduce il grande discorso escatologico: lo sguardo, a questo punto, si allunga su ciò che rimane in tutto ciò che passa e si fissa sul compimento definitivo della storia. Nel piccolo gesto della vedova Gesù vede racchiusa proprio la qualità eterna dell’amore: esso, a differenza delle belle pietre del tempio che saranno distrutte e delle ostentazioni effimere dei ricchi e degli scribi, non passa. Non trova forse proprio qui uno di quei frutti maturi che era venuto a cercare al suo arrivo a Gerusalemme?
05 Giugno
Benedetto Dio che vive in eterno
SALMO RESPONSORIALE (Tobia 13)
Rit: Benedetto Dio che vive in eterno.
Benedetto Dio che vive in eterno,
benedetto il suo regno;
egli castiga e ha compassione,
fa scendere agli inferi, nelle profondità della terra,
e fa risalire dalla grande perdizione:
nessuno sfugge alla sua mano.
Quando vi sarete convertiti a lui
con tutto il cuore e con tutta l’anima
per fare ciò che è giusto davanti a lui,
allora egli ritornerà a voi
e non vi nasconderà più il suo volto.
Ora guardate quello che ha fatto per voi
e ringraziatelo con tutta la voce;
benedite il Signore che è giusto
e date gloria al re dei secoli.
Io gli do lode nel paese del mio esilio
e manifesto la sua forza e la sua grandezza
a un popolo di peccatori.
Convertitevi, o peccatori,
e fate ciò che è giusto davanti a lui;
chissà che non torni ad amarvi
e ad avere compassione di voi.
L’amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un
castigo e chi teme non è perfetto nell’amore.
(I Giovanni
4,17-18)
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