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S. T. D. E DELLA B. V. M.
Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede
Nella prima ora della Risurrezione Gesù, si china sulla sofferenza d'una donna, asciuga le sue lacrime, si occupa del suo dolore. Maddalena, non lo sa, ma tra le braccia di Cristo Risorto, il suo pianto, è un pianto di gioia.
Meditazione sul Vangelo di Gv 20,11-18
Il ritrovarsi chiamati per nome.
Maria Maddalena è indicata anche col titolo di “apostolo degli apostoli”. Lei dimostra, in questo momento, che alle paure, ai dubbi e alle incertezze, basta solo contrapporre la forza dell’amore. Durante la Passione, il vangelo ci ha mostrato il volto del peccato e del tradimento dei seguaci del Maestro, ma poi, un’altra realtà affiora dal più intimo di ognuno di loro. Pietro corre, in umiltà. Le donne affettuose e pie, pensano solo ad accudire il corpo del Signore. Gli altri, sebbene dapprima timorosi, sono trasformati e confermati nella loro missione. Tra tutti, la Maddalena avrà un ruolo importante: sarà il messaggero che porterà la notizia della resurrezione di Gesù ai suoi stessi apostoli. Maria è andata al sepolcro al mattino. È sconsolata. Le altre donne l’hanno lasciata sola, dopo lo spavento provocato da quei personaggi vestiti di bianco, le cui parole esse non hanno compreso. Quel che è certo, e tanto le basta, è che il corpo di Gesù è sparito. Il suo amore per il Maestro non le permette di non curarsene. Piange. Quando sembra che Dio ci abbandoni o quando, sfortunatamente, abbiamo perso la sua amicizia, e il peccato ha invaso la nostra vita lasciandoci orfani, le lacrime, e soprattutto il dolore del cuore, lungi dall’essere qualcosa di negativo, diventano una fonte di compunzione gradita a Dio. Egli opera in modo misterioso, ma reale, nella nostra anima, quando questa non lo trova o si perde. Può darsi che non sappia bene dove andare a cercarlo, o che sia disorientata… ma per Dio la cosa più importante è il desiderio di ritrovarlo, di tornare ad abbracciarlo, di trovare di nuovo, nella sua presenza, quell’unico amore capace di saziare la sete che tutti abbiamo di eternità e felicità. Maria riconosce Gesù, quando lui la chiama per nome. È la maniera personale ed irrinunciabile con cui Dio tratta ogni essere umano. Così sarà anche nel caso in cui ci fossimo persi, o se la Sua presenza venisse in noi oscurata. Il ritrovarsi con Dio è sempre qualcosa di personale ed intimo. Ci riempie di pace perché è un Dio vicino, che si lascia chiamare e toccare, che ci chiama per nome, perché ci ha creato per amore. La gioia del ritrovarsi nella Pasqua non sia mai deturpata dal male o dalla sofferenza mal sopportata. Le piaghe della Passione sono impresse in quei piedi che baceremo anche oggi, ogni volta che lo incontriamo, attraverso la Sua presenza nei sacramenti.
Martedì 19 Aprile
Ottava di Pasqua – P
S. Leone IX; S. Elfego; B. Bernardo
Dell’amore del Signore è piena la terra
At 2,36-41; Sal 32; Gv 20,11-18
Questo è il giorno fatto dal Signore: «Rallegriamoci ed esultiamo».
(Salmo 117,24)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 32)
Rit: Dell’amore del Signore è piena la terra.
Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra.
Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.
L’anima nostra attende il Signore:
«Egli è nostro aiuto e nostro scudo».
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo.
Questo è il giorno fatto dal Signore: «Rallegriamoci ed esultiamo».
(Salmo 117,24)
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