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S. T. D. E DELLA B. V. M.
Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede
Nell'agonia del Getsemani, c'è un Mistero, che non possiamo comprendere. Possiamo, semplicemente stare lì vicino a Gesù, vigilanti nell'amore.
Santo TRIDUO
Meditazione sul Vangelo di Gv 13,1-15
Tutto comincia da qui.
È sempre bello poter rifarsi a qualcosa che t'incanta e t'incatena nello stesso tempo. È l’amore, per esempio, tra un uomo ed una donna, tra un ragazzo ed una ragazza: «Sei passato per caso, s’è accesa una passione, uno spasimo, una gioia che non puoi contenere, hai fatto pazzie per capire, per incontrarti, per vedere come saziare questo desiderio, come dargli un nome, come possederlo: non ce l’hai mai fatta perché ogni espressione non è mai stata capace di definirlo, di comprenderlo fino in fondo; c’è sempre stata una sete che non poteva esaurirsi. La vita è così: accende forti passioni per farci alzare lo sguardo all’infinito, anche se noi facciamo finta che ci possiamo accontentare di qualcosa che vale molto meno: i soldi, il potere, il sesso fine a se stesso. Ma nessuno si inganni con se stesso: sono tutte pezze di felicità che cercano di tappare un colabrodo che è la nostra vita e che fa acqua da tutte le parti. Per un cristiano, un’esperienza profonda è l’Eucaristia, questa semplicissima cena, in cui Gesù anticipa nei gesti, nei segni, nel pane e nel vino l’offerta di sé per la pienezza di vita del mondo, per colmare la sete di amore dell’uomo, per proporsi come riferimento alle nostre ricerche e alle nostre paure. È contemplazione soprattutto, ma anche decisione di mettersi al servizio degli altri. Frasi fatte, ma non sempre, perché in quell’ultima cena Gesù si mette a lavare i piedi agli apostoli. Tra l’annuncio di un tradimento e la crocifissione, prende tra le mani quei piedi e li lava. Ha strofinato con le sue mani i piedi di Pietro, quelli che l’avrebbero fra poco portato lontano da lui nel tradimento, ha preso tra le mani i piedi di Giovanni, il giovane innocente e ingenuo che avrebbe preso il suo posto accanto alla mamma Maria, ha preso tra le mani i piedi di Giuda che presto avrebbero oscillato al vento, ha preso tra le mani i piedi di ciascuno di noi, ha pensato a tutti i nostri percorsi sbagliati, le nostre fughe da lui, le nostre avventure incoscienti, i nostri tradimenti ed i nostri passi d’amore verso i poveri. A quei piedi è affidato l’annuncio di speranza che dovrà varcare ogni confine del mondo».
A noi questa speranza è arrivata e non dobbiamo tenerla per noi.
Giovedì 14 Aprile
Giovedì Santo – CENA DEL SIGNORE
S. Lamberto; Ss. Tiburzio, Valeriano e Massimo
Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza
Es 12,1-8.11-14; Sal 115; 1Cor 11,23-26; Gv 13,1-15
Gloria e lode a te, Cristo Signore!
Lo Spirito del Signore è sopra di me: «Mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio».
Gloria e lode a te, Cristo Signore!
(Isaia 61,1)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 88)
Rit: Canterò per sempre l’amore del Signore.
Ho trovato Davide, mio servo,
con il mio santo olio l’ho consacrato;
la mia mano è il suo sostegno,
il mio braccio è la sua forza.
La mia fedeltà e il mio amore saranno con lui
e nel mio nome s’innalzerà la sua fronte.
Egli mi invocherà: «Tu sei mio padre,
mio Dio e roccia della mia salvezza».
Gloria e lode a te, Cristo Signore!
Lo Spirito del Signore è sopra di me: «Mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio».
Gloria e lode a te, Cristo Signore!
(Isaia 61,1)
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