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03 aprile, 2022

✝ Pensiero del 03 aprile 2022

 

S. T. D. E DELLA B. V. M.

Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede

Fammi giustizia, o Dio,‎ difendi la mia causa contro gente spietata; liberami dall’uomo perfido e perverso. ‎Tu sei il Dio della mia difesa. 

(Salmo 41,1-2)‎

La mano di DIO, ferma le pietre, e scrive la Misericordia.

Meditazione sul Vangelo di Gv 8,1-11

Lasciamo cadere le pietre dalle mani.

Chi è senza peccato scagli per primo la pietra. Così risuona perentoria la risposta di Gesù a chi crede di dover mettere le cose a posto nella vita degli altri senza guardarsi la propria. L’occasione viene da una piaga umana, di fronte alla quale spesso ci nascondiamo spesso dietro un dito: la prostituzione, la compera e vendita del corpo. La notte è piena di TV commerciali che mettono in vendita il corpo senza pudori, forse anche con qualche finanziamento pubblico. Gesù incontra persone scandalizzate dal comportamento di una donna.  Allora si scaricava sulla donna tutto il disprezzo e la colpa; gli uomini, i maschi, non verranno mai tradotti davanti a un tribunale, al pubblico ludibrio a rendere conto della compera del corpo. Strano commercio che vede sempre almeno due persone a contrattare, ma che ha un solo colpevole: la donna. Loro, i maschi, possono andare tranquillamente in Sinagoga, è sufficiente una qualche abluzione rituale per sistemare tutto. Lei invece deve essere lapidata. In questa stortura si imbatte Gesù. Che farà il sedicente Figlio di Dio? Farà finta di niente e per non scoperchiare colpe e onorevoli? Chi gli trascina davanti la donna, non cerca certo la verità, non è preoccupato di questa creatura. È gente che vuole usare una sofferenza, uno scandalo per far cadere Gesù. Ha già in mano la pietra, è fuori dubbio che deve scagliarla. Il più buono di loro, si sente in colpa perché magari ha frequentato questa donna, ma si vuol scaricare la coscienza facendo sibilare nell’aria il suo sasso di morte; il peggiore, chi non ha rimorsi di niente, lancerà lo stesso il suo sasso di malavoglia perché dovrà trovarsi un’altra donna, ma deve salvare la faccia. La domanda che fanno a Gesù è su istigazione. Gesù risponde scrivendo per terra: lascia che la loro domanda risuoni nella loro coscienza. Non inveisce contro questi omicidi in nome di Dio, non li attacca per il loro fariseismo, ma offre uno spazio di silenzio perché possano capire, rientrare in se stessi, ravvedersi, prendersi in mano la vita distribuita a brandelli come quella della donna che spingono davanti a Gesù, ritrovare la dignità della propria umanità. E loro? E Gesù, vedendo che da soli non riescono a lasciarsi interrogare dalla voce della coscienza, dice: “Chi è senza peccato, scagli per primo la pietra”. E si cominciano a sentire tonfi sordi sulla sabbia, rumore di sassi sul selciato, passi confusi di fuga. Gesù li ha aiutati ricuperare la dignità di riconoscersi peccatori: è dignità umana, è il primo passo verso la conversione. Se ne sono andati sconfitti, ma più puliti, sicuramente quelle mani che stringevano sassi di morte, potranno ora stringere mani in amicizia. E Gesù volge il suo sguardo dolcissimo a quella donna, smette di scrivere per terra e richiama anche lei a quel tanto o poco di responsabilità che ogni persona ha sulla sua vita. Anche lei si guarda dentro. È sola con Gesù in quella spianata del Tempio. S’è fatta pace, non c’è più condanna, ma solo un invito: non peccare più. Anche noi, se vogliamo, possiamo ritrovarci soli con Gesù, nel profondo della nostra coscienza e godere del Suo perdono. Non è la spianata del Tempio, è forse solo un confessionale ma ci vogliamo sentire risuonare sulla nostra vita: “Nemmeno Io ti condanno, va’ e non peccare più”.

Domenica 3 Aprile 
S. Sisto I; S. Luigi Scrosoppi
5.a di Quaresima (anno C)
Grandi cose ha fatto il Signore per noi
Is 43,16-21; Sal 125; Fil 3,8-14; Gv 8,1-11

Lode e onore a te, Signore Gesù!
Ritornate a me con tutto il cuore, dice il Signore, perché io sono misericordioso e pietoso.
Lode e onore a te, Signore Gesù!

(Galati 2,12-13)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 125)
Rit: Grandi cose ha fatto il Signore per noi.

Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia.

Allora si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
«Eravamo pieni di gioia».


Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia.

Nell’andare, se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni.

Lode e onore a te, Signore Gesù!
Ritornate a me con tutto il cuore, dice il Signore, perché io sono misericordioso e pietoso.
Lode e onore a te, Signore Gesù!

(Galati 2,12-13)

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