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12 aprile, 2022

✝ Pensiero del 12 aprile 2022

 

S. T. D. E DELLA B. V. M.

Beato Rosario Angelo Livatino_GIUDICE UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede

Non gettarmi in preda ai miei avversari.
Contro di me si sono alzati falsi testimoni
che soffiano violenza.

 (Salmo 26,12)

Meditazione sul Vangelo di Gv 13,21-33.36-38

Il tradimento è sempre possibile.

Anche nei cuori più puliti, nelle intenzioni più belle e sincere, nelle amicizie più profonde c’è sempre la presenza di un tarlo che può rovinare tutto: il tradimento. Lo abbiamo provato tutti nell’età dell’adolescenza, quando avevamo trovato un amico, un’amica, che speravamo fosse la nostra ancora di salvezza, il nostro punto di confidenza, il superamento della nostra solitudine e poi ci siamo visti le nostre confidenze messe in piazza, i nostri sentimenti buttati in pasto a tutti, soprattutto l’amico, con cui avevamo fatto patti di acciaio, farsi ostile e nemico, con il vantaggio di avere in mano tutti i nostri punti più deboli: traditore. Gesù passa attraverso questa dolorosissima esperienza, non nei giochi di un’adolescenza che per prove e difficoltà si fa più forte nell’affrontare la vita, ma nel pieno della su missione. È stato tradito: «Aveva riposto tutte le sue speranze nei dodici, ma aveva sempre avuto grande rispetto della libertà di tutti. Giuda e Pietro sono alla stessa mensa, a quella stessa cena intima che Gesù ha voluto consumare prima degli eventi definitivi della sua passione». Ambedue apostoli, ambedue collaboratori stretti di Gesù, ambedue alle prese con la propria coscienza, le proprie paure, ambedue con un rapporto di amicizia con Gesù. E satana scatena la sua battaglia, si insinua nelle loro vite e ne sfrutta le debolezze. Giuda lo tradisce con un bacio, Pietro con la paura. Gesù li ha chiamati entrambi, ha voluto far nascere nel loro cuore la sua passione per il Regno di Dio. Giuda era un poco di buono, Gesù accetta la sfida: «Se vuoi puoi farti affascinare da un amore più grande di quello che provi oggi. Giuda era stato scelto per essere apostolo, chiamato all’intimità con Gesù, a partecipare al suo progetto di mondo nuovo a partecipare al suo amore, alla sua missione». Ma ha scelto di abbandonare e ha creduto che il peccato fosse più grande della misericordia. Non ha capito che poteva sempre e solo sperare, perché Gesù è la speranza vera di ogni vita. Anche là dove si costruisce la tana dei disperati, c’è sempre uno spiraglio di bontà.

La luce della speranza si insinua in ogni fessura e vince.

Martedì 12 Aprile 
Settimana Santa

S. Giulio I; S. Zeno; S. Giuseppe Moscati
La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza
Is 49,1-6; Sal 70; Gv 13,21-33.36-38

Lode e onore a te, Signore Gesù!
Salve, nostro Re, obbediente al Padre: «Sei stato condotto alla croce, come agnello mansueto al macello».

Lode e onore a te, Signore Gesù

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 70)

Rit: La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza.

In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso.
Per la tua giustizia, liberami e difendimi,
tendi a me il tuo orecchio e salvami.

Sii tu la mia roccia,
una dimora sempre accessibile;
Hai deciso di darmi salvezza:
Davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!
Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio».


Sei tu, mio Signore, la mia speranza,
la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.
Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,
dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno.

La mia bocca racconterà la tua giustizia,
ogni giorno la tua salvezza,
che io non so misurare.
Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito

ed oggi ancora proclamo le tue meraviglie.

Sei tu, mio Signore, la mia speranza,
la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.
Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,
dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno.

La mia bocca racconterà la tua giustizia,
ogni giorno la tua salvezza,
che io non so misurare.
Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito
ed oggi ancora proclamo le tue meraviglie.

Lode e onore a te, Signore Gesù!
Salve, nostro Re, obbediente al Padre: «Sei stato condotto alla croce, come agnello mansueto al macello».

Lode e onore a te, Signore Gesù

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