Meditazione sul Vangelo di Mt 11,20-24
Assumiamoci le nostre responsabilità.
Dopo il discorso missionario, l’evangelista Matteo registra alcune reazioni all’opera evangelizzatrice di Gesù: da quella perplessa del Battista, che non sa capacitarsi della benevolenza del Messia verso i peccatori, a quella malevola dei farisei, cui non va bene niente, né l’ascesi di Giovanni, né la condiscendenza di Cristo. Contro costoro e contro le città che si sono lasciate abbindolare da questi falsi maestri, Gesù si scaglia con una veemenza degna degli antichi profeti. Il suo biasimo colpisce Betsaida e Corazin, le città dei suoi primi discepoli, e soprattutto Cafarnao, che lui ha scelto come seconda patria. Il Signore non guarda in faccia a nessuno: chiunque ostacola il Vangelo merita la sua condanna.
Ascoltando questa pagina di Vangelo, c’è da restare sgomenti per la gran quantità di doni che Dio ha fatto a noi italiani. Dalla predicazione degli apostoli Pietro e Paolo fino ai nostri giorni, quanti santi hanno onorato la nostra Nazione! Eppure guardandoci attorno, tutto sembra ormai dimenticato. La nostra società, in tutto il suo agire, manifesta la grande distanza che ci separa dal Vangelo e dagli esempi che ci hanno lasciato i nostri grandi santi. Scuotiamoci dal nostro torpore e, almeno noi che frequentiamo la Chiesa, impegniamoci ad una vera conversione, così che il Signore non debba biasimarci e rinfacciarci tutte le grazie concesse. Mettiamoci a confronto con altre realtà ecclesiali: noi abbiamo la possibilità di partecipare all’Eucaristia anche ogni giorno, mentre alcune Comunità dell’Africa o dell’America Latina possono incontrare il sacerdote solo poche volte l’anno. Eppure, che differenza d’impatto celebrativo e di fruttuosità spirituale tra noi e loro! «Guai a voi!» – potrebbe ancora gridare il Signore – perché se la stessa quantità di doni fossero stati concessi ad altre Comunità ecclesiali, esse avrebbero riempito il mondo di Santi. Prendiamo sul serio l’appello alla conversione che ci viene da Colui che, senza alcun nostro merito, ci colma di grazie. E se per la maggior parte di noi “convertirsi” non significherà farla finita con una situazione di peccato mortale e di lontananza da Dio, tutti dobbiamo uscire dalla nostra pigra mediocrità, per tendere con più generosità verso quella santità cui Dio ci chiama. I sacramenti cui possiamo accedere così frequentemente ci sono donati per questo! Non rendiamoli inefficaci banalizzandoli. Piuttosto, impariamo dalla Cananea a valorizzarne anche «le briciole».
13 Luglio
Voi che cercate Dio, fatevi coraggio
Oggi non indurite il vostro cuore, ma ascoltate la voce del Signore.
(Salmo 94)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 68)
Rit: Voi che cercate Dio, fatevi coraggio.
Affondo in un abisso di fango,
non ho nessun sostegno;
sono caduto in acque profonde
e la corrente mi travolge.
Ma io rivolgo a te la mia preghiera,
Signore, nel tempo della benevolenza.
O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi,
nella fedeltà della tua salvezza.
Io sono povero e sofferente:
la tua salvezza, Dio, mi ponga al sicuro.
Loderò il nome di Dio con un canto,
lo magnificherò con un ringraziamento.
Vedano i poveri e si rallegrino;
voi che cercate Dio, fatevi coraggio,
perché il Signore ascolta i miseri
e non disprezza i suoi che sono prigionieri.
Oggi non indurite il vostro cuore, ma ascoltate la voce del Signore.
(Salmo 94)
Nessun commento:
Posta un commento