Meditazione sul Vangelo di Gv 11,19-27
Veri discepoli del Maestro.
Oggi ricorre la memoria di santa Marta. La liturgia ci offre la scelta tra due brani in cui essa compare accanto a Gesù, insieme alla sorella Maria. Mediteremo sul brano tratto dal Vangelo di Luca: si tratta dell’episodio della visita che Gesù fa alle due sorelle, Marta e Maria, che accolsero Gesù nella loro casa. Maria, seduta ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola. Marta, invece, era tutta intenta a preparare il necessario per l’ospite. Troviamo qui un altro importante insegnamento di Gesù, fondamentale per il nostro essere autentici cristiani, veri suoi discepoli.
Gesù fu accolto con gioia nella casa di Marta e tuttavia Marta «era tutta presa dai molti servizi». Certamente, lei si preoccupava di preparare una dignitosa accoglienza per il Maestro venuto da Nazareth. Troppe sono però le cose a cui Marta vuol pensare e finisce così per essere attenta a tutto fuorché alla parola di Gesù. È come se fosse persuasa di dover essere lei a dare qualcosa di importante a Gesù, al punto di non rendersi conto che il Signore è entrato in casa sua perché é lui che ha qualcosa di importante da dire a lei e a Maria. Proprio come succede ai nostri giorni, quando un amico viene a farci visita, e noi siamo più attenti al caffè da preparare che alla sua persona e a quel che ha da dirci. Non è però soltanto nella sfera privata che succedono tali cose. Pensiamo alla nostra società moderna: oggi si moltiplicano gli ospizi e gli ospedali, ma diminuiscono sempre più le case capaci di autentica ospitalità; si moltiplicano le istituzioni che provvedono ad ogni forma di malattia e di solitudine, ma diminuisce la probabilità di trovare fratelli davvero disposti ad ascoltare chi è emarginato. Eppure proprio in questo consiste l’ospitalità vera: non basta, infatti, che il bisognoso sia semplicemente servito, nutrito, accudito in ogni maniera; occorre che egli sia anche ascoltato, e così sia reso prossimo e familiare. Appunto: alla fine «una sola è la cosa di cui c’è bisogno». E dunque riscopriamo oggi questa unica cosa necessaria. Forse noi non siamo capaci di soddisfare pienamente i bisogni degli altri. Anzi, talvolta, forse senza volerlo, siamo per gli altri causa di sofferenza. Eppure c’è una cosa che possiamo fare da subito: metterci in ascolto di chi ci sta accanto, con disponibilità e rispetto; ascoltare chi ha bisogno di compagnia, senza subito sommergerlo con i nostri discorsi. In fondo proprio questa è la sola cosa di cui c’è bisogno: il resto poi verrà di conseguenza.
29 luglio
Gustate e vedete com’è buono il Signore
Io sono la luce del mondo, dice il Signore; chi segue me, avrà la luce della vita.
(Giovanni 8,12)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 33)
Rit: Gustate e vedete com’è buono il Signore.
Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.
Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.
Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.
L’angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
Gustate e vedete com’è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia.
Temete il Signore, suoi santi:
nulla manca a coloro che lo temono.
I leoni sono miseri e affamati,
ma a chi cerca il Signore non manca alcun bene.
Io sono la luce del mondo, dice il Signore; chi segue me, avrà la luce della vita.
(Giovanni 8,12)
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