Meditazione sul Vangelo di Mt 10,1-7
Una Chiesa tutta missionaria.
Dopo aver descritto la compassione di Gesù per le folle d’Israele, abbandonate «come pecore senza pastore», e averci riportato l’accorato appello alla preghiera, affinché il Padre «mandi operai alla sua messe», l’evangelista Matteo inizia il grande discorso missionario. Esso è preceduto dalla chiamata degli Apostoli, che sono dodici come le tribù d’Israele. Con questo gesto Gesù fa della Chiesa nascente e dell’antico Israele l’unico popolo di Dio. A tal scopo invia i Dodici anzitutto “alle pecore perdute della casa d’Israele”. Essi dovranno annunciare loro, come avevano fatto Giovanni, il Precursore, e lo stesso Cristo, che «il regno dei cieli è vicino».
Dobbiamo intendere l’invito che Gesù fa ai Dodici di «non andare tra i pagani e di rivolgersi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele» , come una scelta prioritaria nei confronti degli Ebrei, eredi naturali delle promesse che Dio fece ad Abramo. Solo dopo la risurrezione Gesù dirà agli Undici: “Andate ed ammaestrate tutte le nazioni”. È, dunque, una priorità temporale, che riguarda il Popolo dell’Alleanza; ad essa s’adeguerà anche “l’Apostolo delle Genti”, rivolgendosi «prima ai Giudei, poi ai pagani». Questa priorità verso “i vicini” va fatta salva da ogni cristiano, che mediante il battesimo e la cresima si è impegnato, davanti a Dio e alla Chiesa, ad essere missionario in ogni ambiente; iniziando, però, sempre dalla propria casa. È quanto ci chiedeva Giovanni Paolo II nell’esortazione apostolica “Christi fideles laici”, invitando tutti ad essere « operai nella vigna del Signore» soprattutto in famiglia e, poi, come famiglia nel suo insieme nella vigna del mondo intero. Tutti sono coinvolti: «i coniugi che, con la reciproca oblazione continua, divengono icona vivente dell’amore di Cristo per la Chiesa» . I genitori chiamati ad evangelizzare i figli, come hanno promesso in occasione del battesimo dei loro bambini, quando, accendendo la candela al cero pasquale, si sono impegnati a trasmettere loro la luce della fede. Ma anche i figli possono rivangelizzare i genitori, coinvolgendoli nel catechismo con il quale si preparano ai sacramenti, e chiedendo loro, non solo di accompagnarli alla Messa domenicale, ma di parteciparvi. Nella nostra società sempre più scristianizzata, anche i nonni hanno un grande compito missionario nei confronti dei nipotini, ai quali, spesso, devono insegnare anche a pregare. Ebbene, se in tutte le nostre famiglie il Vangelo fosse così condiviso, non avremmo difficoltà a riconoscere in ognuna d'esse una “piccola Chiesa”, partecipe in modo attivo della Chiesa tutta missionaria.
07 luglio
Su di noi, Signore, sia il tuo amore
Il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo.
(Marco 1,15)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 32)
Rit: Su di noi, Signore, sia il tuo amore.
Lodate il Signore con la cetra,
con l’arpa a dieci corde a lui cantate.
Cantate al Signore un canto nuovo,
con arte suonate la cetra e acclamate.
Il Signore annulla i disegni delle nazioni,
rende vani i progetti dei popoli.
Ma il disegno del Signore sussiste per sempre,
i progetti del suo cuore per tutte le generazioni.
Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.
Il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo.
(Marco 1,15)
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