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01 luglio, 2021

Pensiero del 01 luglio 2021

Ricevendo il Dono, del Perdono, sperimentiamo l'abbraccio del Padre. Il nostro peccato il nostro fallimento, può apparire addirittura bello, perché non ha altra bellezza se non quella che viene dalla Misericordia.


Meditazione sul Vangelo di Mt 9,1-8

Coraggio, i nostri peccati ci sono rimessi!

Gesù, con il “discorso della montagna” , ha portato a compimento l’antica Legge: adesso, sulle sponde del Mare di Tiberiade, compie dei miracoli che provano come il Padre lo abbia reso partecipe della sua “potenza” salvifica. Per essa egli può guarire ogni genere di malattie, vincere le forze della natura, cacciare i demoni e – cosa inaudita per coloro che conoscevano prodigi simili compiuti dagli antichi Profeti – perdonare i peccati. Per dimostrare ciò, Gesù risana un paralitico, affermando che la guarigione fisica e visibile di quest’infermo è segno di quel “potere”, invisibile ma certo, che il Figlio dell’uomo ha ricevuto da Dio: rimettere i peccati, potere che Egli ha trasmesso alla sua Chiesa.

Quasi per invogliarci alla confessione, in questo primo giovedì del mese di Luglio che la pietà popolare ha dedicato al preziosissimo Sangue di Cristo, il Vangelo ci presenta l’episodio nel quale Gesù compie un prodigio e ne spiega il significato profondo, per indurci a non rifiutare il dono della misericordia divina che il Padre ha voluto donarci attraverso di Lui. Questa mediazione salvifica Gesù la continua attraverso «il suo corpo che è la Chiesa». In essa, i sacerdoti, come l’apostolo Paolo, possono dire in verità: «Dio ha affidato a noi il ministero della riconciliazione». E’ irragionevole, allora, sentire ancora dei cristiani dire: “lo mi confesso direttamente con Dio”. No! Ciò significherebbe non aver capito nulla dell’amore del Padre, ciò negherebbe il mistero “necessario” dell’incarnazione del Verbo, ciò aggiungerebbe ai nostri peccati l’ostacolo insormontabile della superbia. Dio ci salva sempre e soltanto mediante il suo Figlio,  quale prolunga la sua incarnazione attraverso la Chiesa. E’ vero che “il dolore perfetto” può ottenere il pieno perdono dei peccati. Tuttavia solo pochi convertiti hanno ottenuto questo dono e, comunque, anche essi hanno avuto il bisogno d’inginocchiarsi di fronte ad un sacerdote che facesse sentire loro “fisicamente” quell’abbraccio che il Padre diede al figlio prodigo ritornato alla casa paterna. Siamo realisti! La maggior parte di noi è ben descritta nell’episodio evangelico che oggi abbiamo proclamato. Il paralitico fu guarito e perdonato «per la fede dei portantini». Anche noi, con un dolore sempre imperfetto, abbiamo bisogno d’essere perdonati da Dio «mediante il ministero della Chiesa», come recita la formula con la quale il confessore ci assolve. Avviciniamoci, dunque, al sacramento della Riconciliazione, per essere immersi nel Sangue di Cristo e poter così «rendere gloria a Dio» con la voce e con la vita.

01 Luglio 

Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi

Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo, affidando a noi la parola della riconciliazione.

(II Corinzi 5,19)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 114)
Rit: Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi.

Amo il Signore, perché ascolta
il grido della mia preghiera.
Verso di me ha teso l’orecchio
nel giorno in cui lo invocavo.

Mi stringevano funi di morte,
ero preso nei lacci degli inferi,
ero preso da tristezza e angoscia.
Allora ho invocato il nome del Signore:
«Ti prego, liberami, Signore».

Pietoso e giusto è il Signore,
il nostro Dio è misericordioso.
Il Signore protegge i piccoli:
ero misero ed egli mi ha salvato.

Sì, hai liberato la mia vita dalla morte,
i miei occhi dalle lacrime,
i miei piedi dalla caduta.
Io camminerò alla presenza del Signore
nella terra dei viventi.

Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo, affidando a noi la parola della riconciliazione.

(II Corinzi 5,19)

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