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04 luglio, 2021

Pensiero del 04 luglo 2021

 Chiediamo a Gesù, occhi che sappiano vedere, dietro il velo dell'apparenza, per saper riconoscere l'Essenziale che ed è invisibile agli occhi. 

Meditazione sul Vangelo secondo Marco 6,1-6

Si scaIndalizzavano di lui.

I nazareni non sanno cosa pensare della predicazione di Gesù dà suoi miracoli. Si meravigliano che uno dei loro possa operare tali segni. “È il figlio del falegname!”, e perciò dubitavano di lui. Gesù viene rifiutato proprio dai suoi compaesani: «venne tra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto» (Gv 1,11). Gesù annuncia che, in verità, “nessun profeta è ben accetto nella sua patria”. Così come fu respinto Gesù, anche i suoi discepoli verranno respinti, perché le tenebre fuggono dalla luce.

Mosè aveva annunciato agli israeliti: «Il Signore tuo Dio susciterà per te, in mezzo a te, fra i tuoi fratelli, un profeta pari a me; a lui darete ascolto» (Dt 18,15). Queste parole trovano il loro effettivo compimento in questo vangelo: Cristo è il vero profeta, colui che vede il Padre faccia a faccia, e ci rivela la sua intimità. Se vogliamo conoscere il cuore di Dio, dobbiamo volgere Il nostro sguardo a Cristo che ce lo rivela. E tuttavia, noi uomini dubitiamo a credere in Gesù, non lo ascoltiamo con docilità. Siamo esattamente come i nazareni: udiamo un insegnamento nuovo, pieno di autorità; contempliamo i prodigi di Gesù, ma non riusciamo a confidare in lui. Qualcosa ci trattiene, un timore inesplicabile ad abbandonarci completamente nelle sue mani. Eppure, qualcosa all’interno della nostra anima ci dice: “Sì, lui è Gesù, l’inviato del Padre, vero Dio e vero uomo. Se cerchi qualcuno in cui puoi confidare, qualcosa di sicuro, che non vacilla, e in cui puoi confidare, ecco l’amore di Cristo”. E andiamo avanti così, poco a poco, attraverso le vicissitudini della vita, aprendo la nostra mente e il nostro cuore all’amore di Cristo. Sperimentiamo che ogni altra aspettativa e speranza svanisce, e resta solo l’amore di Dio che si rende manifesto nella croce di Cristo. Il profeta deve soffrire perché non annuncia una facile verità, non si impossessa del futuro, ma parla in nome di Dio e dice all’uomo: “La tua vera grandezza sta nell’abbandonarti all’Amore incondizionato del Padre. Credi in questo amore! Fonda la tua vita in questo amore! Cammina sempre senza fermarti verso questa speranza!”. Questa fu l’esperienza di Paolo, che si sentiva forte nella sua debolezza perché sapeva di essere un uomo raggiunto dall’amore; l’essenza della sua vocazione consisteva nella consapevolezza di essere amato con un amore eterno da Cristo Gesù.

04 Luglio

I nostri occhi sono rivolti al Signore

Lo Spirito del Signore è sopra di me:

«Mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio».

(Luca 4,18)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 122)
Rit: I nostri occhi sono rivolti al Signore.

A te alzo i miei occhi,
a te che siedi nei cieli.
Ecco, come gli occhi dei servi
alla mano dei loro padroni.

Come gli occhi di una schiava
alla mano della sua padrona,
così i nostri occhi al Signore nostro Dio,
finché abbia pietà di noi.

Pietà di noi, Signore, pietà di noi,
siamo già troppo sazi di disprezzo,
troppo sazi noi siamo dello scherno dei gaudenti,
del disprezzo dei superbi.

Lo Spirito del Signore è sopra di me:

«Mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio».

(Luca 4,18)

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