Meditazione sul Vangelo di Mt 9,18-26
Una fede che salva.
Gesù, dopo il discorso della Montagna con il quale ha annunciato i fondamenti del suo Vangelo s’addentra in un territorio di frontiera dove compie vari prodigi, con i quali mostra come il Padre gli abbia dato potere sul peccato e sulla morte, rendendo così credibile ed efficace la sua parola. Mentre il Maestro sta andando a risuscitare una fanciulla dodicenne appena morta, una donna, che da anni soffriva per una continua emorragia, accostandosi a lui e toccandogli le frange del mantello ottiene l’immediata guarigione, anzi, “la salvezza”. Gesù fa notare come ciò sia avvenuto «a causa della sua fede». Poi, entrato nella casa della morta, prendendola per mano, le ridona la vita.
L’emorroissa che si accosta a Gesù per «toccare le frange del suo mantello», lo fa «per essere salvata». E’ questo il senso profondo del suo gesto, che è solo apparentemente superstizioso, mentre è in verità profondamente religioso. A causa delle sue continue perdite di sangue, ella era per la Legge perennemente “impura”, pace perciò d’accostarsi a Dio e agli uomini. La donna, vincendo tutte le sue paure, s’avvicina a Gesù, “uomo di Dio”, per riallacciare con il sacro quel rapporto interrotto da ben dodici anni. E lo fa cercando di toccare «le frange del mantello». Molto probabilmente si tratta del mantello che gli Ebrei usano durante la preghiera del mattino. Ai quattro angoli di questo sacro indumento ci sono dei fiocchi o frange, a perpetuo memoriale dei comandamenti di Dio. Le frange, dunque, sono un vero “sacramentale” che, toccato con fede collega l’emorroissa alla preghiera di Gesù, perciò alla sua persona di unico mediatore tra Dio e gli uomini. La Chiesa da sempre ha dato grande valore ai “sacramentali”, quei riti o quegli oggetti che prolungano nel tempo la grazia ricevuta dai sacramenti propriamente detti. Tra i sacramentali quello che più si avvicina alle frange del mantello di Gesù, è lo scapolare o abitino della Madonna del Carmelo. Esso rimanda all’abito dei Carmelitani e fa partecipare dei frutti spirituali che la Madre di Dio ha promesso ai figli di quest’Ordine. Ma non basta indossarlo, né è sufficiente recitare le preghiere prescritte: occorre portare con fede questo “abito di Maria”, cooperando alla grazia con una vita cristiana coerente; solo così s’ottiene l’delle promesse fatte dalla Madre di Dio. La stessa cosa vale per la medaglia miracolosa e ogni altro oggetto benedetto che portiamo con noi. Ciò che ci salva non è l’oggetto, ma la fede di chi, mediante questo sacramentale, vuole rapportarsi a Dio.
05 Luglio
Mio Dio, in te confido
Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.
(II Timoteo 1,10)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 90)
Rit: Mio Dio, in te confido.
Chi abita al riparo dell’Altissimo
passerà la notte all’ombra dell’Onnipotente.
Io dico al Signore: «Mio rifugio e mia fortezza,
mio Dio in cui confido».
Egli ti libererà dal laccio del cacciatore,
dalla peste che distrugge.
Ti coprirà con le sue penne,
sotto le sue ali troverai rifugio;
la sua fedeltà ti sarà scudo e corazza.
«Lo libererò, perché a me si è legato,
lo porrò al sicuro, perché ha conosciuto il mio nome.
Mi invocherà e io gli darò risposta;
nell’angoscia io sarò con lui».
Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.
(II Timoteo 1,10)
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