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08 luglio, 2021

Pensiero del 08 luglio 2921

 Meditazione sul Vangelo di Mt 10,7-15

Dare e ricevere con gratuità.

Gesù istruisce gli Apostoli perché nella loro missione lo imitino in tutto, come se egli agisse per mezzo di essi. Per questo chiede loro anche ciò che è umanamente impossibile: “Guarire gli infermi, risuscitare i morti, sanare i lebbrosi e cacciare i demoni”. E, come Gesù, essi devono farlo con gratuità. Per essere docili strumenti di Dio che annunciano con trasparenza il Vangelo del Regno, rinunceranno a tutto ciò che non è essenziale, anzi, può intralciare la loro missione – soldi, doppia tunica, bisaccia, bastone e sandali. Si affideranno, in tutto, alla Provvidenza. Interiormente saranno completamente distaccati, in modo da restare in pace con se stessi e con Dio, anche di fronte agli umilianti rifiuti, che non furono risparmiati loro, così come non furono risparmiati al Maestro.

Sappiamo dalla storia della Chiesa come la pagina evangelica oggi proclamata sia stata veramente attuata da tanti santi, apostoli e missionari. Leggendo, per esempio, le Fonti Francescane o le gesta di san Domenico, restiamo ammirati del modo in cui questi “mendicanti di Dio” abbiano evangelizzato e pacificato l’Europa, percorrendola «a piedi scalzi, con un solo saio, senza denaro o bastone», proprio come prescriveva Gesù ai suoi discepoli. Questo è bello, e dovrebbe suscitare sentimenti d’emulazione nei giovani che oggi sono chiamati a seguire Cristo alla scuola di Francesco e Domenico. Ma in questa pagina evangelica c’è qualcosa che riguarda anche i cristiani sposati. Lo scopriamo leggendo attentamente le indicazioni che Gesù dà ai suoi Apostoli, invitandoli a cercare nelle città e nei villaggi cui si recheranno, “una casa dove ci sia qualche persona degna” che sappia accoglierli e ospitarli, in nome di Dio. E’ ciò che fece Paolo quando, arrivato a Corinto, fu accolto dai coniugi Aquila e Priscilla. La loro ospitalità fu squisita e provvidenziale per il ministero dell’Apostolo. Anzi, essi stessi divennero suoi preziosi collaboratori  nell’evangelizzazione e nell’edificazione della Chiesa. Ecco perché, anche dopo la partenza di Paolo, la Comunità di Corinto si riunirà regolarmente nella casa di Aquila e Priscilla. Essi hanno, dunque, ben meritato di entrare nelle litanie dei Santi che risuonano durante il rito del matrimonio, perché il loro esempio di cooperazione con l’Apostolo, può essere riproposto ai nostri laici cristiani che, come loro, non devono solo ricevere dalla Chiesa e dal sacerdote, ma anche saper dare collaborazione ed amicizia, in modo che il prete non si senta più solo in quella missione ch'è compito di tutti.

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