Meditazione sul Vangelo di Lc 21,34-36
Come sentinelle.
Attraverso le prove della vita, il credente va incontro al Signore. Se vuol essere certo di essere trovato fedele fino al momento di comparire davano a lui, dovrà anzitutto chiedere il dono della vigilanza e vigilare con la preghiera. È questo lo strumento di cui Gesù ci invita a servirci, per resistere nella prova ed essere pronti nel momento della piena instaurazione del Regno di Dio.
Gli avvertimenti di Gesù suonano particolarmente forti e carichi di tensione. Il suo intento è quello di offrirci la possibilità di condurre un’esistenza serena, ma nella fervente attesa che arrivi il giorno del Signore, in cui a ciascuno verrà chiesto di presentarsi al cospetto del Padre ed offrire quanto ha saputo mettere a frutto dei doni che certamente il Signore gli ha donato. E perché ognuno possa dire: “ecco Signore, non mi sono fatto catturare dal laccio del male, mi sono mantenuto allenato per potergli sfuggire, come una lepre sfugge alla trappola. Così io, con la preghiera e una condotta di vita evangelica che tu mi hai donato di vivere, sono qui davanti a te come immagine somigliante di Cristo che, per essere obbediente a te e offrirmi la salvezza – mostrando così il volto dell’amore -, non ha esitato a consegnarsi nelle mani di chi l’ha ucciso sulla croce”.
27 Novembre
A lui la lode e la gloria nei secoli
Dn 7,15-27; Dn 3,82-87; Lc 21,34-36
Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di comparire davanti al Figlio dell’uomo.
(Luca 21,36)
SALMO RESPONSORIALE (Daniele 3)
Rit: A lui la lode e la gloria nei secoli.
Benedite, figli dell’uomo, il Signore.
Benedite, figli d’Israele, il Signore.
Benedite, sacerdoti del Signore, il Signore.
Benedite, servi del Signore, il Signore.
Benedite, spiriti ed anime dei giusti, il Signore.
Benedite, santi ed umili di cuore, il Signore.
Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di comparire davanti al Figlio dell’uomo.
(Luca 21,36)
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