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03 novembre, 2021

Pensiero del 03 novembre 2021

 Non segue Gesù, e non lo ama, chi mette altro al primo posto. Nell'amore, per Dio, ogni cosa che facciamo, è trasformata.

Meditazione sul Vangelo di Lc 14,25-33

Ognuno porti la propria croce.

Continuando la lettura del vangelo di Luca oggi troviamo un brano sul tema della sequela di Gesù. Egli ha acquistato una certa fama e molta gente inizia a seguirlo e, dunque, si pone il problema di capire perché tanti vanno dietro al Maestro. Il linguaggio può sembrarci un po’ strano ma rispecchia i modi espressivi della lingua ebraica; infatti l’espressione “chi non odia suo padre, sua madre…” vuol dire “chi ama suo padre e sua madre più di Me”.

Tra quanti seguono Gesù vi sono certamente coloro che vogliono semplicemente ascoltare un modo di ragionare nuovo rispetto agli schemi conosciuti, ma non sono interessati alla persona che parla. Alcuni lo seguono perché non hanno altri motivi di interesse, altri ancora seguono il Maestro perché hanno capito l’importanza della sua persona, del suo messaggio e della sua opera. Gesù vuole avvertire tutti costoro che mettersi alla sua sequela non è facile, bisogna pensarci bene, senza prendere le cose con troppa leggerezza. Luca qui parla espressamente di croce (ma Gesù non è ancora arrivato al Golgota!) perché i suoi ascoltatori e lettori sanno già come è finita la vicenda di Gesù. Le parole del Maestro sono dirette agli ascoltatori della sua viva voce, ma anche ai discepoli di tutte le epoche, e dunque pure a noi. Ci rendiamo veramente conto che siamo chiamati a portare una croce per seguire davvero Gesù? Questo non significa che la morte di Gesù è inutile, ma che anche noi come lui, dobbiamo essere servitori dei nostri fratelli e sorelle. Dobbiamo camminare facendoci carico delle nostre e delle altrui difficoltà e tristezze.

03 Novembre 

Felice l’uomo pietoso, che dona ai poveri

Beati voi, se venite insultati per il nome di Cristo, perché lo Spirito di Dio riposa su di voi.

(I Pietro 4,14)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 111)
Rit: Felice l’uomo pietoso, che dona ai poveri.

‎Beato l’uomo che teme il Signore‎
‎ e nei suoi precetti trova grande gioia. ‎
‎ Potente sulla terra sarà la sua stirpe,‎
‎ la discendenza degli uomini retti sarà benedetta. ‎
‎ ‎
‎ Spunta nelle tenebre, luce per gli uomini retti:‎
‎ misericordioso, pietoso e giusto. ‎
‎ Felice l’uomo pietoso che dà in prestito,‎
‎ amministra i suoi beni con giustizia. ‎
‎ ‎
‎ Egli dona largamente ai poveri,‎
‎ la sua giustizia rimane per sempre,‎
‎ la sua fronte s’innalza nella gloria.‎

Beati voi, se venite insultati per il nome di Cristo, perché lo Spirito di Dio riposa su di voi.

(I Pietro 4,14)

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