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18 novembre, 2021

Pensiero del 18 novembre 2021

 La tristezza, più grande è quella di non riconoscere, la Presenza di Gesù, nella nostra storia.

Meditazione sul Vangelo di Mt 14,22-33

La presenza di Dio!

Come in molte altre occasioni, anche in questo caso il Maestro dà ai suoi discepoli l’esempio della preghiera. Dopo la fatica e l’impegno della predicazione, è necessario ed opportuno cercare il ristoro: al corpo basta riposare, ma lo spirito ha bisogno di momenti di preghiera, di intimo dialogo con il Padre. Per questo Gesù si ritira in solitudine. E ci resta a lungo: l’evangelista annota che “venuta la sera se ne stava ancora solo lassù” e che soltanto “verso la fine della notte”, cioè poco prima dell’alba, Gesù “venne verso di loro camminando sul mare”: nemmeno la burrasca può impedire al Signore di avvicinarsi ai suoi discepoli!

Appena salì sulla barca, il vento cessò”. La sola presenza di Gesù placa la violenza dei venti e dei flutti. Anche la piccola barca della nostra vita, della nostra famiglia è sottoposta a volte a improvvise mareggiate. Spesso ci sforziamo inutilmente di remare da soli contro vento, e ce la prendiamo col mare delle difficoltà e con le correnti delle preoccupazioni. Ma ci ricordiamo di ritirarci nella preghiera, per chiedere al Signore di salire sulla nostra barca? Se lo invitiamo, non rifiuterà di soccorrerci: sarà lui a placare le intemperie e ricondurci sulla giusta rotta. Nel suo vangelo, poche righe prima, Matteo narra il prodigio della  moltiplicazione dei pani: gli Apostoli avevano appena visto di cosa era capace il loro Signore, e d’altronde trascorrevano con lui tutto il giorno, ma erano così presi a gestire la barca da soli, e così intimoriti e confusi dalle acque agitate che scambiarono il loro Maestro per un fantasma! E si misero a gridare dalla paura. Non riuscivano a credere che il Figlio di Dio potesse camminare sulle acque. Pietro, il capo dei Dodici, prende l’iniziativa, ma pare quasi sfidare Gesù col suo invito, che suona un po’ provocatorio. Ed il Maestro lo esorta: “Vieni!”. Pietro però inizia ad affondare tra le onde del timore e dell’incredulità, ma ha la prontezza di invocare l’aiuto di Gesù. Ed una volta di più è il Signore che stende la mano, lo afferra e lo salva. E gli rimprovera l’esitazione, l’incertezza nella fede. Tra i venti del nostro quotidiano, Dio è un fantasma, o  la sua presenza è reale? Non aspettiamo di cominciare ad affondare per invocare il suo nome.

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