Il tempio, è un luogo di preghiera, d'adorazione, di lode, d'ascolto, di fraternità, di comunione. Come abbiamo ridotto oggi il Tempio di Dio che è il nostro corpo, il nostro cuore?
Meditazione sul Vangelo di Gv 2,13-22
Tempio santo di Dio siamo noi.
La lettura, tratta dal libro di Ezechiele, ha per protagonista l’acqua che dal tempio celeste forma un fiume. Il riferimento al nostro Battesimo è evidente: la liturgia parla di un edificio per dire di noi, del nostro cuore, dal quale, se crediamo, sgorgheranno, come promesso da Gesù, «fiumi di acqua viva» (Gv 7,33). Lo Spirito Santo, proprio partendo dalla nostra vita, inonderà il mondo intero. E sarà Terra nuova!
La festa odierna onora la Basilica Lateranense, Cattedrale di Roma, considerata la chiesa-madre di tutte le chiese dell’Urbe e del mondo. La liturgia ci aiuta a comprendere il significato autentico di questa festa. La Basilica Lateranense è importante perché segno visibile del tempio celeste descritto nella prima lettura, dal quale sorge «un fiume da non potersi passare a guado», sulle cui rive esplode la Vita: è l’acqua del Battesimo nella quale la Chiesa ci immerge, affinché ne usciamo figli di Dio. Nel Vangelo, Gesù afferma: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere»; l’evangelista aggiunge: «Egli parlava del tempio del suo corpo». Gesù, il primo tra i Risorti, ci vuole simili a Lui, anche nella nostra parte corporea. Con il Battesimo diventiamo tempio di Cristo. San Paolo, infatti, dice: «Santo è il tempio di Dio che siete voi» (lCor 3,17). Gesù stesso promette: se l’anima resterà luminosa, dal nostro cuore sgorgheranno fiumi di acqua viva, “grideremo” il Vangelo con la vita e la Terra diventerà di nuovo il Giardino di Dio. Venerdì 1 aprile 2005, abbiamo assistito ad un’anticipazione della sua profezia. ln quel giorno, infatti, nella Basilica Lateranense si celebrava una Messa in comunione con tutte le cattedrali del mondo, in cui milioni di fedeli, di ogni razza, popolo e lingua, pregavano per Papa Giovanni Paolo Il, in agonia. Nel tempo, dalla chiesa-madre di Roma sono nate altre chiese, che hanno generato figli di Dio, i veri adoratori in spirito e verità (cfr. Gv 4, 23).
09 Novembre
Un fiume rallegra la città di Dio
Io mi sono scelto e ho consacrato questa casa perché il mio nome vi resti sempre.
(II Corinzi 7, 16)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 45)
Rit: Un fiume rallegra la città di Dio.
Dio è per noi rifugio e fortezza,
aiuto infallibile si è mostrato nelle angosce.
Perciò non temiamo se trema la terra,
se vacillano i monti nel fondo del mare.
Un fiume e i suoi canali rallegrano la città di Dio,
la più santa delle dimore dell’Altissimo.
Dio è in mezzo a essa: non potrà vacillare.
Dio la soccorre allo spuntare dell’alba.
Il Signore degli eserciti è con noi,
nostro baluardo è il Dio di Giacobbe.
Venite, vedete le opere del Signore,
egli ha fatto cose tremende sulla terra.
Io mi sono scelto e ho consacrato questa casa perché il mio nome vi resti sempre.
(II Corinzi 7, 16)
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