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13 novembre, 2021

Pensiero del 13 novembre 2021

 Meditazione sul Vangelo di Lc 18,1-8

La verità sulla preghiera.

Gesù ha parlato più volte della preghiera, non solo con le sue parole ma anche con il suo esempio. Oggi la liturgia ci presenta una delle parabole più note su questo argomento, nella quale il Signore sottolinea un aspetto importante: essa è efficace e tocca il cuore di Dio.

Dai brevi versetti della parabola narrata da Gesù, possiamo apprendere alcune verità sulla preghiera. La prima: l’evangelista Luca, introducendo la parabola, scrive: «Disse una parabola sulla necessità di pregare sempre senza stancarsi». Poche parole, che però dicono molto: pregare è una necessità che richiede costanza e che deve superare lo scoraggiamento. La vedova del Vangelo, infatti, non smette di bussare alla porta del giudice, insiste senza sosta e ottiene alla fine risposta. La seconda: nella preghiera è importante presentare al Signore la propria situazione personale, senza timori. Farlo significa prendere sempre più coscienza di ciò che attraversa la nostra esistenza, dei no stri bisogni, dei nostri limiti e chiedere a Dio di aiutarci a leggere dentro tutto ciò per discernere. In questo modo si crea una relazione profonda con il Signore, che facciamo entrare nella nostra vita dalla porta principale. La terza: la preghiera non può essere separata dal cammino di fede. Gesù alla fine della parabola pone, infatti, una domanda: “Ma il Figlio dell’uomo quando verrà troverà la fede sulla terra?”. Spesso ci domandiamo se la nostra preghiera sia stata ascoltata e abbiamo dubbi sul fatto che le nostre richieste possano essere esaudite. Una cosa non va mai dimenticata: la preghiera, quando è sincera, cambia il cuore di chi prega, lo rende più docile, più attento alla voce di Dio. Questa è la sua prima efficacia. E così “tocca” la nostra fede, l’aiuta a crescere, a consolidarsi. Ma è poi la nostra fede che ci fa percepire nell’intimo l’efficacia della preghiera. Più la nostra vita interiore è profonda più ci accorgiamo, con un istinto spirituale, che pregare dà frutto, anche se non sappiamo dare un nome a questo frutto. Capiamo che «la preghiera è la nostra azione più potente e più intensa perché è nella preghiera che noi operiamo maggiormente con Dio. E sarà la nostra ultima azione nell’ora della nostra morte» (M. Legaut).

13 Novembre

Ricordate le meraviglie che il Signore ha compiuto

Dio ci ha chiamati mediante il Vangelo, per entrare in possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo.

(II Tessalonicesi 2,14)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 104)
Rit: Ricordate le meraviglie che il Signore ha compiuto.

A lui cantate, a lui inneggiate,
meditate tutte le sue meraviglie.
Gloriatevi del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore.

Colpì ogni primogenito nella loro terra,
la primizia di ogni loro vigore.
Allora li fece uscire con argento e oro;
nelle tribù nessuno vacillava.

Così si è ricordato della sua parola santa,
data ad Abramo suo servo.
Ha fatto uscire il suo popolo con esultanza,
i suoi eletti con canti di gioia.

Dio ci ha chiamati mediante il Vangelo, per entrare in possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo.

(II Tessalonicesi 2,14)

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