È il Corpo, glorioso del Signore risorto, la casa di preghiera, per tutte le genti.
Meditazione sul Vangelo di Lc 19,45-48
L’amore vince il timore.
I gesti simbolici erano comuni tra i profeti, e Giovanni, profeta del Nuovo Testamento, rispetta la tradizione. Il messaggio è dolce, ma il suo contenuto è amaro. Non è facile conformarsi ad una missione per la quale ci si dovrà rivolgere ad orecchi sordi, che potrebbe essere causa di persecuzione o, perfino, della morte del profeta. Per incoraggiare gli ascoltatori, ma anche colui che deve annunciare la Parola di Dio, il salmo di oggi esalta tutto ciò che Dio comanda, ed esprime il desiderio del fedele di realizzarlo. Il Vangelo è quasi un esempio concreto delle parole “sgradevoli” proclamate da Gesù, che risultano inaccettabili per i rappresentanti ufficiali del tempio. Quelle parole erano dolci per i semplici e per coloro che avevano un cuore aperto, ma provocarono l’amarezza che alla fine portò alla caduta del “Profeta di Nazareth”.
Il salmista recita: “Mio padre e mia madre mi hanno abbandonato, ma il Signore mi ha raccolto…”. Dio ama tutto ciò che ha creato. Nel primo capitolo della Genesi la frase “Dio vide che era cosa buona” compare sette volte, sottolineando così che il male e tutto ciò che gli è associato non sono stati creati da Dio. Egli, infatti, ci accetta nonostante tutte le nostre imperfezioni e la nostra occasionale mancanza di coerenza, purificandoci da tutto ciò che è incompatibile con la sua bontà. Egli è bontà perfetta, santità assoluta e perfetta, è giustizia. San Giovanni afferma: “Nell’amore non c’è timore, al contrario l’amore perfetto scaccia il timore” (1Gv 4,18). Dovrebbero esserci paura e timore reverenziale, perché senza di questi l’amore trova un suolo non preparato. Il sentimento che dovrebbe dimorare nel nostro cuore è la paura di allontanarci da Dio, dal suo amore, riponendo ogni nostra fiducia esclusivamente in Lui che solo può essere fedele sempre e non ci abbandona mai, neanche quando, dimentichi del suo amore, lo offendiamo con i nostri peccati.
19 Novembre
Lodiamo il tuo nome glorioso, Signore
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore, ed io le conosco ed esse mi seguono.
(Giovanni 10,27)
SALMO RESPONSORIALE (I Cronache 29)
Rit: Lodiamo il tuo nome glorioso, Signore.
Benedetto sei tu, Signore,
Dio d’Israele, nostro padre,
ora e per sempre.
Tua, Signore, è la grandezza, la potenza,
lo splendore, la gloria e la maestà:
perché tutto, nei cieli e sulla terra, è tuo.
Tuo è il regno, Signore:
ti innalzi sovrano sopra ogni cosa.
Da te provengono la ricchezza e la gloria.
Tu domini tutto;
nella tua mano c’è forza e potenza,
con la tua mano dai a tutti ricchezza e potere.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore, ed io le conosco ed esse mi seguono.
(Giovanni 10,27)
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