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08 novembre, 2021

Pensiero del 08 Novembre 2012

Meditazione sul Vangelo di Lc 17,1-6

Aumenta la mia fede!

Con il brano del vangelo di oggi, prosegue direttamente la narrazione dei fatti descritti nei giorni scorsi. Gesù procede con gli insegnamenti ai suoi discepoli, che imparano così quali sono i criteri per vivere nella comunità, secondo lo stile di vita del Maestro. L’ immagine della pietra legata al collo e l’affogamento in mare è veramente forte. Gesù sottolinea così la gravità dell’azione che provoca lo scandalo nei confronti di un piccolo. Subito dopo invita a rimproverare chi commette peccato, ma anche a perdonarlo, se questi si pente.

Gesù fa l’esempio di chi pecca contro il fratello fino a sette volte al giorno: chi subisce il peccato o l’offesa deve essere disposto a perdonare sette volte. Sette è un numero simbolico che sta ad indicare un numero perfetto, cioè completo, totale. Quando gli apostoli si rendono conto che l’insegnamento di Gesù contraddice il modo umano di ragionare, gli chiedono di aumentare la loro fede. Solo una fede forte può consentire ai seguaci di Gesù di vivere fino in fondo le esigenze del vangelo. Recare scandalo, soprattutto ai più deboli e innocenti, è uno dei peccati più gravi. Gesù ci mette in guardia dall’essere noi stessi scandalo per gli altri. Dobbiamo perciò vigilare sempre perché le nostre azioni siano gradite a Dio, e perché continuiamo a perdonare chi compie il male verso di noi. In questo modo saremo un’immagine più limpida di Gesù, e avremo nel nostro cuore più pace e serenità. Ma per arrivare a questo traguardo dobbiamo sempre invocare da Dio il dono di una fede sempre più grande, e l’umiltà di non ricordare le offese ricevute.

08 novembre

Guidami, Signore, per una via d'eternità

Risplendete come astri nel mondo, tenendo salda la parola di vita.

 (Filippesi 2,15)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 138)
Rit: Guidami, Signore, per una via d'eternità.

Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo,
intendi da lontano i miei pensieri,
osservi il mio cammino e il mio riposo,
ti sono note tutte le mie vie.

La mia parola non è ancora sulla lingua
ed ecco, Signore, già la conosci tutta.
Alle spalle e di fronte mi circondi
e poni su di me la tua mano.
Meravigliosa per me la tua conoscenza,
troppo alta, per me inaccessibile.

Dove andare lontano dal tuo spirito?
Dove fuggire dalla tua presenza?
Se salgo in cielo, là tu sei;
se scendo negli inferi, eccoti.

Se prendo le ali dell’aurora
per abitare all’estremità del mare,
anche là mi guida la tua mano
e mi afferra la tua destra.

Risplendete come astri nel mondo, tenendo salda la parola di vita.

 (Filippesi 2,15)

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