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19 febbraio, 2022

✝ Pensiero del 19 febbraio 2022

S. T. D. E DELLA B. V. M.
G. R. A. Livatino UOMO LAICO_MARTIRE PER LA GIUSTIZIA E PER LA VERITÁ in_Odio_ alla_Fede_Beato

La Trasfigurazione, è la conseguenza della preghiera. Il nostro volto. La nostra vita deve testimoniare visibilmente dell'avvenuto incontro.

 Meditazione sul Vangelo di Mc 9,2-13

Stare con il Signore.      

La Trasfigurazione avviene sei giorni dopo che Gesù ha rivolto ai suoi e alla folla l’invito a portare la propria croce, e si colloca al centro della vita terrena di Gesù. Alcuni discepoli vedono quel volto trasfigurato, luce per la vita, divinità nell’umanità. La sua veste è luminosa al di sopra di ogni possibilità umana: la bellezza del Figlio è irradiante. L’esperienza più alta per un israelita è quella di vedere il volto del Signore, ma di fatto nessuno era stato in grado di vederlo. Mosè aveva visto il Signore solo di spalle; i discepoli possono contemplare il suo volto. È bello essere con Gesù sul monte, un luogo alto, vicino al cielo, luogo di intimità e rivelazione. Qui davvero si può stare con il Signore, altrove occorre camminare alla ricerca di lui.  Le parole di Pietro mostrano che il momento supera ogni umana comprensione e la voce del Padre chiede obbedienza alla Parola.

Una delle pagine più alte del Vangelo di Marco è certamente quella che racconta la Trasfigurazione. Mentre a Gesù sembra essere naturale conversare come in paradiso, i discepoli sono stupiti, affascinati. Stare con il Signore è un’esperienza così bella che non si vorrebbe abbandonare mai il luogo della sua presenza, la sua compagnia. Stare con il Signore ci immerge in un silenzio che è fatto di ascolto, di presenza. Stare con il Signore significa lasciarsi inebriare dalla sua bellezza, dal suo mistero che è sempre infinito e insondabile. Stare con il Signore comporta il riporre in Lui la nostra fiducia, fare di Lui il centro della vita. Stare con lui significa lasciarsi accogliere nella sua intimità. Giovanni Paolo Il ha scritto molto sull’episodio della Trasfigurazione dedicando la prima parte della riflessione in una delle sue encicliche, egli dice che la Trasfigurazione «segna un momento decisivo nel ministero di Gesù. È evento di rivelazione che consolida la fede nel cuore dei discepoli, li prepara al dramma della Croce ed anticipa la gloria della risurrezione. Questo mistero è continuamente rivissuto dalla Chiesa, popolo in cammino verso l’incontro escatologico col suo Signore. Come i tre apostoli prescelti, la Chiesa contempla il volto trasfigurato di Cristo, per confermarsi nella fede e non rischiare lo smarrimento davanti al suo volto sfigurato sulla Croce. Nell’uno e nell’altro caso, essa è la Sposa davanti allo Sposo, partecipe del suo mistero, avvolta dalla sua luce. Da questa luce sono raggiunti tutti i suoi figli, tutti ugualmente chiamati a seguire Cristo riponendo in Lui il senso ultimo della propria vita, fino a poter dire con l’Apostolo: “Per me il vivere è Cristo!” (Fil 1,21)».

Sabato 19 Febbraio 
S. Mansueto; S. Proclo; B. Corrado Confalonieri
6.a del Tempo Ordinario
Tu, o Signore, ci proteggerai per sempre
Gc 3,1-10; Sal 11; Mc 9,2-13

Si aprirono i cieli e si udì la voce del Padre:
«Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!».

(Marco 9,7)

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 11)
Rit: Tu, o Signore, ci proteggerai per sempre.

Salvami, Signore! Non c’è più un uomo giusto;
sono scomparsi i fedeli tra i figli dell’uomo.
Si dicono menzogne l’uno all’altro,
labbra adulatrici parlano con cuore doppio.

Recida il Signore le labbra adulatrici,
la lingua che vanta imprese grandiose,
quanti dicono: «Con la nostra lingua siamo forti,
le nostre labbra sono con noi:
chi sarà il nostro padrone?».

Le parole del Signore sono parole pure,
argento separato dalle scorie nel crogiuolo,
raffinato sette volte.
Tu, o Signore, le manterrai,
ci proteggerai da questa gente, per sempre.

Si aprirono i cieli e si udì la voce del Padre:
«Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!».

(Marco 9,7)

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